Sviluppo Sostenibile nei programmi elettorali

ASviS: partiti politici e sviluppo sostenibile a confronto

Il 10 agosto l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ha pubblicato il decalogo Dieci idee per un’Italia sostenibile, al fine di riunire in un unico documento le azioni che l’Alleanza ha proposto di sottoscrivere alle forze politiche per inserire anche un percorso verso la sostenibilità nell’agenda politica. La proposta è aperta anche alle firme della società civile tramite una petizione su change.org. L’obiettivo ultimo è che lo sviluppo sostenibile venga inserito nei programmi elettorali e nelle direttive del futuro governo.

A distanza di un mese, nel corso dell’ultimo ASviS Live tenutosi il 12 settembre, l’Alleanza ha presentato un primo bilancio della coerenza dei programmi elettorali con il suo decalogo di proposte. Tra le tematiche più condivise spiccano le rinnovabili e la riduzione delle disuguaglianze.

All’avvicinarsi delle elezioni, è interessante analizzare nel dettaglio come ogni partito si posiziona, in base al proprio programma elettorale, rispetto ad ogni punto dell’iniziativa di ASviS.

Coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile

Rispetto al primo punto del decalogo, che riguarda la coerenza delle politiche del Paese per lo sviluppo sostenibile, l’ASviS richiede di garantire l’effettiva applicazione dei principi costituzionali, indirizzare gli investimenti pubblici coerentemente con l’Agenda 2030 delle Nazioni unite, assicurare l’attuazione della Nuova strategia nazionale di sviluppo sostenibile e garantire l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Fermo restando che tutti parlano di investimenti per potenziare le rinnovabili, in riferimento a questo punto:

  • Il Partito Democratico (PD) punta su sviluppo sostenibile, transizione ecologica, implementazione Pnrr, lavoro e giustizia sociale e “riforma fiscale ‘verde’”.
  • Anche +Europa insiste su transizione verde e digitale e Pnrr, richiedendo però anche di introdurre in Costituzione il principio di equità generazionale rispetto alle finanze pubbliche.
  • Rispetto alla transizione, Azione – Italia viva propone l’estensione del meccanismo “Industria 4.0” agli investimenti per la transizione ecologica.
  • Fratelli D’Italia appoggia una valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e degli interventi pubblici e richiede di investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione.
  • Anche Forza Italia, come FdI, richiede la valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e dei provvedimenti a tutela delle future generazioni.
  • La Lega spinge per una revisione della politica industriale europea rivolta all’ambiente.
  • Movimento 5 Stelle. M5S punta sulla “Società 2000 watt” (che prevede che il fabbisogno energetico di ogni cittadino non superi i duemila watt di energia primaria all’anno).
  • Infine, Europa Verde – Sinistra italiana sono i partiti che puntano di più sulla svolta ambientale, richiedendo di triplicare gli sforzi per ridurre le emissioni (70% al 2030, neutralità climatica al 2045).

 Disegnare il futuro partendo dal presente

Sul secondo punto del decalogo, ovvero la creazione di un Istituto pubblico di studi sul futuro, con il compito di analizzare gli scenari e individuare i rischi, come già avviene in altri Paesi, le risposte dei partiti sono state le seguenti:

  • Il PD ha accolto appieno la proposta, essendo uno dei sottoscrittori del documento “Dieci idee per un’Italia Sostenibile in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu”.
  • Anche il M5S, stando al suo programma, sembra essere pienamente favorevole.
  • Fratelli d’Italia si dice d’accordo, ricordando quando, in qualità di ministro delle politiche giovanili, Giorgia Meloni chiese che sui principali provvedimenti governativi o parlamentari, venisse sempre svolta una valutazione di impatto generazionale.
  • Calenda (Azione, rispetto alle opportunità e rischi del futuro, sottolinea l’importanza di aiutare le nuove generazioni per accedere al mondo del lavoro.

Giustizia, trasparenza e responsabilità

Il terzo punto del decalogo, dedicato alle tematiche di Giustizia, trasparenza e responsabilità, domanda alle parti politiche di consolidare le riforme avviate per un sistema giudiziario equo ed efficiente, promuovere una cultura della rendicontazione degli impatti sociali e ambientali per le pubbliche amministrazioni, istituire un Bilancio di sostenibilità del sistema Paese e rendere obbligatoria la Valutazione ambientale strategica (Vas) per i provvedimenti legislativi.

  • PD, +Europa e Fratelli d’Italia insistono sulla necessità di una riforma del sistema giudiziario.
  • Forza Italia, Azione e Italia Viva e Lega, invece, puntano sulla separazione delle carriere di giudici e Pm.
  • Il Movimento 5 Stelle richiede nel suo programma una valutazione di impatto sul benessere del Paese.

Parlamento sostenibile

Il quarto punto del decalogo riguarda la formazione di un “Parlamento sostenibile”, con cui l’ASviS richiede di integrare lo sviluppo sostenibile nella ricomposizione delle Commissioni parlamentari, creando un intergruppo dedicato in entrambi i rami del parlamento. La proposta non ha trovato riscontro nei programmi elettorali dei partiti.

Rendere più sostenibili ed equi i territori

Il quinto punto, “Rendere più sostenibili ed equi i territori”, richiede nello specifico l’articolazione di un sistema multilivello di strategie e agende territoriali per lo sviluppo sostenibile, assicurando la piena operatività del Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu) e approvando la legge (già predisposta dal Senato) sulla rigenerazione urbana, finalizzata all’arresto del consumo di suolo.

  • PD, +Europa, Forza Italia e Azione- Italia Viva sottolineano la necessità di investire nel Sud per potenziarne le infrastrutture e le politiche territoriali che mirano a ridurre lo svantaggio delle aree meridionali.
  • Europa Verde – Sinistra italiana e Lega puntano su misure che arginino il consumo di suolo.
  • Il partito di Meloni (Fratelli d’Italia) propone di piantare alberi per realizzare “cinture verdi” nelle città e promuovere la creazione di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali.
  • Infine, il Movimento 5 Stelle punta sulla formazione di un Piano di edilizia residenziale pubblica, con la riqualificazione degli edifici esistenti. 

Impegnarsi per la giusta transizione ecologica

Il sesto punto del decalogo riguarda la giusta transizione ecologica, che per l’ASviS vuol dire primariamente impegnarsi a rispettare l’obiettivo europeo di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. In secondo luogo, l’Alleanza ritiene necessario aggiornare rapidamente il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), considerando la necessità di eliminare i Sussidi ambientalmente dannosi (Sad). È importante semplificare i processi autorizzativi per nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili e approvare e attuare il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). Infine, l’ASviS sottolinea l’importanza di adottare un piano per il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini e il contrasto al dissesto idrogeologico, come di promuovere l’adozione di modelli di produzione e consumo circolari.

  • PD, +Europa, Fratelli d’Italia e Azione – Italia Viva evidenziano l’importanza di perseguire l’obiettivo europeo Fit for 55, riducendo le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungendo la neutralità climatica entro il 2050.
  • Europa Verde – Sinistra italiana alzano l’asticella, e puntano a una riduzione delle emissioni del 70% al 2030 (rispetto al 1990) e di introdurre la plastic tax entro gennaio 2023.
  • La Lega richiede di mettere in atto un piano complessivo di semplificazioni delle procedure autorizzative sia per i nuovi impianti di generazione sia per il revamping di quelli esistenti.
  • Forza Italia parla soprattutto di promozione dell’efficientamento energetico.
  • Il Movimento 5 Stelle propone il completamento della Carta Geologica per mappare il territorio e prevenire i dissesti idrogeologici.

Ridurre tutte le diseguaglianze

Il punto 7 del decalogo ASviS riguarda invece la riduzione di tutte le disuguaglianze. Questo passaggio include: garantire l’effettiva parità di genere nelle politiche e nell’allocazione delle risorse economiche, nonché l’empowerment femminile nei contesti d’impresa e nella pubblica amministrazione; valutare l’impatto generazionale delle politiche, introducendo uno strumento di verifica (come lo Youth Check, attivo in Austria e Germania); creare un piano di lavoro per i giovani, inquadrato in un patto per l’occupazione giovanile, e potenziare l’offerta formativa; prevedere maggiori forme di partecipazione giovanile nelle politiche pubbliche; eliminare le disuguaglianze territoriali, valorizzando il ruolo del Sud; considerare la transizione digitale come un fattore abilitante per accelerare la risposta alle sfide sociali e ambientali del nostro tempo.

Tutti i partiti politici, se pur con diverse declinazioni, parlano di parità salariala e riduzione del gender-pay-gap, di piani di decontribuzione per i giovani e di incentivi per l’occupazione femminile, giovanile e nel Mezzogiorno.

Non lasciare nessuno indietro

Sul punto 8 del decalogo, “Non lasciare nessuno indietro”, l’ASviS richiede ai partiti di contrastare la crescente povertà dei redditi, migliorando la gestione del Reddito di Cittadinanza (Rdc), nonché riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare, garantendo l’accesso ai servizi e la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse, in linea con gli obiettivi espressi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. L’Alleanza ritiene inoltre centrale migliorare la qualità dell’istruzione.

Rispetto al Reddito di Cittadinanza ci sono pareri contrastanti:

  • Per PD e Europa Verda  Sinistra italiana bisogna ricalibrare il Reddito di Cittadinanza secondo le indicazioni elaborate dalla Commissione Saraceno, con l’obiettivo strategico di arrivare ad un vero Reddito universale di base.
  • Per +Europa bisogna riformare il reddito di cittadinanza nella direzione indicata dal Governo Draghi.
  • Anche la Lega e Forza Italia puntano su una revisione del Reddito di cittadinanza, trasformandolo (per gli idonei all’attività lavorativa) in un ammortizzatore sociale finalizzato all’occupazione.
  • Fratelli d’Italia richiede di abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito.
  • Per la coalizione Azione – Italia viva bisogna modificare il Reddito di cittadinanza, eliminandolo dopo il primo rifiuto e riducendolo dopo due anni
  • Infine, il Movimento 5 Stelle punta su un rafforzamento del Reddito di cittadinanza. Inoltre, propone misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive, il monitoraggio delle misure antifrode, una riforma degli ammortizzatori sociali in senso universale, l’introduzione della “Scuola dei mestieri” artigianali, una maggiore presenza nelle scuole di psicologi e pedagogisti. 

Approccio integrato alla salute

Nel punto 9 del decalogo, l’ASviS propone un approccio integrato alla salute. A questo fine, si ritiene importante strutturare un approccio “One Health” (principio di salute eco-integrata, che considera tutti i fattori con impatto diretto o indiretto sulla salute e sul benessere umano, ambientale e animale), favorire l’integrazione delle scienze ambientali ed ecologiche con la medicina, rafforzare la capacità di prevenzione e resilienza del Paese di fronte alle crisi sanitarie, nel rispetto del valore universale della sanità pubblica, sostenere la cooperazione internazionale e l’uso corretto delle strumentazioni tecnologiche disponibili per il monitoraggio epidemiologico, la prevenzione e l’intervento tempestivo nelle crisi.

  • Il Partito Democratico ritiene necessario superare il modello di programmazione della spesa sanitaria, costruita per comparti chiusi e tetti di spesa, rafforzando la capacità di garantire il diritto alla salute in maniera più omogenea tra Regioni.
  • Europa verde – Sinistra italiana richiedono l’inserimento dell’obiettivo “salute” in tutte le politiche.
  • +Europa richiede la costruzione di un sistema di coordinamento centrale per la preparedness, attraverso la creazione di sistemi di sorveglianza integrata (seguendo un approccio One Health).
  • Anche Azione e Italia viva richiedono la strutturazione di un adeguato sistema di prevenzione e preparedness
  • Per Fratelli d’Italia c’è bisogno di una nuova visione di benessere che derivi dalla prevenzione, da un efficiente sistema di cura territoriale e dall’attenzione a tutte le malattie. Inoltre, il partito propone l’aggiornamento costante dei piani pandemici e dei piani di emergenza.
  • La Lega propone di istituire un Piano pandemico nazionale di prevenzione proattiva e gestione dei rischi delle malattie infettive prioritarie e di riorganizzare la sanità territoriale.
  • Forza Italia richiede un aggiornamento dei piani pandemici e una revisione del Piano sanitario nazionale.
  • Il Movimento 5 Stelle richiede la riforma del titolo V della Costituzione, per riportare la salute alla gestione diretta dello stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali.

Garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia

Ultimo punto del decalogo riguarda il principio di garantire diritti e pace, rafforzare la cooperazione e la democrazia. Per raggiungerlo, dice l’ASviS, bisogna garantire la tutela dei diritti inalienabili e di cittadinanza con politiche di inclusione e integrazione sociale, adottare politiche di lungo termine per affrontare la crescente denatalità e definire il ruolo dell’immigrazione nel futuro demografico italiano, impegnarsi per un effettivo multilateralismo come modalità di interlocuzione tra i Paesi orientato al rispetto del diritto internazionale, garantendo il raggiungimento della quota dello 0,7% del Reddito nazionale lordo (Rnl) per l’Aiuto pubblico allo sviluppo.

  • PD, Europa Verde – Sinistra italiana, +Europa, Movimento 5 Stelle e la coalizione Azione – Italia Viva parlano per lo più di tutela del matrimonio egualitario e delle unioni civili, di legge contro l’omotransfobia, di leggi sulla cittadinanza che partano dallo Ius Soli e dallo Ius Scholae, di legge sul fine vita e di difesa del principio della co-genitorialità per introdurre la totale parità nei congedi di maternità e paternità.
  • Anche il programma di Fratelli d’Italia ribadisce il mantenimento della legge sulle unioni civili, ribadendo comunque il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta a ogni forma di maternità surrogata.
  • La Lega propone di impedire ogni modifica alla normativa sulla Cittadinanza, essendo la cittadinanza “non uno strumento di integrazione ma l’approdo di un processo integrativo”.
  • Infine, Forza Italia parla di allineamento alla media europea della spesa per infanzia e famiglia, politiche di conciliazione lavoro-famiglia per madri e padri, inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari e controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per arrestare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani.