“Talvolta si sente dire che lo smart working ha effetti negativi di isolamento e che penalizza le donne. La nostra esperienza è molto positiva sia in termini di soddisfazione delle persone, sia in termini di produttività. Abbiamo osservato che donne e uomini ricorrono allo smart working in pari misura, un fenomeno significativo anche dal punto di vista socio-culturale” ha dichiarato Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo, in occasione dell’evento “About Women”, il confronto sul ruolo della donna nella società e nel lavoro svoltosi a Venezia il 4 settembre nell’ambito della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
“Oggi la sfida per le aziende, ha continuato Angeletti, è trovare il giusto bilanciamento tra lavoro in presenza e lavoro in remoto. In Intesa Sanpaolo lavoriamo da tempo alla definizione di un nuovo modello di equilibrio per mettere le persone in grado di svolgere al meglio le proprie attività professionali, anche quelle che richiedono incontri e socialità, e conciliarle con le esigenze personali. L’elemento fondamentale per il successo di questo modello è la diffusione di una cultura manageriale orientata agli obiettivi e al senso di responsabilità e su questo stiamo molto investendo”.
“Quanto alla presenza femminile nelle aziende, ci vuole un tempo fisiologico per giungere a un pieno equilibrio di genere a tutti i livelli manageriali. Per accelerare questo processo in Intesa Sanpaolo, abbiamo introdotto diverse misure, come un KPI specifico nel sistema di valutazione di oltre 1.200 manager, programmi di accelerazione dedicati alle donne e corsi di formazione sulla leadership inclusiva. E nel 2020 abbiamo introdotto nuove policy approvate dal Consiglio di Amministrazione della Banca che prevedono l’obbligo di candidature equilibrate per genere per i primi livelli di responsabilità e per la dirigenza”.