Le divulgazioni delle informazioni finanziarie relative al clima sono in costante aumento dal 2017, tuttavia le aziende devono progredire sulla comunicazione delle informazioni relative al rischio di responsabilità climatica e agli audit di terzi (ovvero le verifiche di altri organismi nel settore delle divulgazioni finanziarie sul clima). È quanto emerge dal “2022 TCFD Status Report“ della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Il Rapporto è stato pubblicato in occasione dei cinque anni passati dalla pubblicazione delle raccomandazioni finali della Task Force nel 2017, per ripercorrere gli sviluppi compiuti in questo periodo.
Nell’ambito della sua valutazione, la Task Force ha esaminato i report pubblicamente disponibili di oltre 1.400 aziende di otto settori e cinque regioni per comprendere meglio le attuali pratiche di divulgazione finanziaria sul clima e la loro evoluzione.
In particolare, il numero medio di informazioni raccomandate per azienda è aumentato costantemente ogni anno negli ultimi cinque anni, passando da 1,4 nell’anno fiscale 2017 a 4,2 nell’anno fiscale 2021. Inoltre, mentre l’80% delle società ha divulgato almeno una delle informazioni raccomandate dalla TCFD per il 2021, solo il 43% ne ha divulgate almeno cinque. Questi livelli di divulgazione sono inferiori alle 11 informazioni raccomandate dalla TCFD.
Numero medio di informazioni raccomandate per società per anno fiscale
In media, tra le 11 informazioni raccomandate, la percentuale di aziende che divulgano informazioni allineate alla TCFD è aumentata di 26 punti percentuali tra il 2017 e il 2021. Inoltre, oltre il 60% delle società esaminate ha reso noti i rischi o le opportunità legati al clima nei bilanci dell’esercizio 2021, rispetto al 27% dei bilanci dell’esercizio 2017.
Negli ultimi tre anni si è registrata anche una crescita costante delle informazioni finanziarie relative al clima a livello settoriale e regionale. Degli otto settori esaminati, quattro avevano livelli medi di divulgazione delle 11 informazioni raccomandate superiori al 40%: le società energetiche al 43%, le società di materiali e costruzioni al 42%, le banche al 41% e le compagnie assicurative al 41%. L’aumento maggiore tra il 2019 e il 2021 è stato registrato per le banche, con 20 punti percentuali, mentre l’aumento per le società di materiali e costruzioni e per le assicurazioni è stato di 16 punti percentuali e di 10 punti percentuali per le società energetiche.
Su base regionale, dal Rapporto emerge che le società europee esaminate hanno divulgato in media il 60% delle 11 informazioni raccomandate per il bilancio 2021, con una crescita di 23 punti percentuali rispetto al 2019. In Nord America, il livello medio di divulgazione delle aziende esaminate è stato del 29% per l’anno fiscale 2021, con una crescita di 12 punti percentuali rispetto al 2019. In particolare, oltre il 60% delle aziende nordamericane ha reso noti i rischi o le opportunità legati al clima e il 45% ha divulgato gli impatti. Oltre la metà delle aziende dell’area Asia-Pacifico ha reso note le metriche relative al clima, anche se la regione ha registrato una media del 36% di informazioni su tutti gli 11 documenti raccomandati, con un aumento di 11 punti percentuali rispetto al 2017. Il livello medio di divulgazione da parte delle aziende dell’America Latina e del Medio Oriente e Africa è aumentato di nove punti percentuali (ciascuna) dal 2019, portando i livelli medi di divulgazione rispettivamente al 28% e al 25%.
Divulgazione per regione: rendicontazione dell’anno fiscale 2021
La continua crescita della domanda da parte degli investitori di informazioni allineate alla TCFD e l’utilizzo delle raccomandazioni della Task Force da parte di governi, autorità di regolamentazione e organismi di normazione nello sviluppo di requisiti di divulgazione relativi al clima stanno contribuendo all’aumento delle informazioni allineate alla TCFD.
Ad oggi, più di 3.900 organizzazioni si sono impegnate a sostenere la TCFD, in notevole aumento rispetto ai 2.600 sostenitori del Rapporto sullo stato di avanzamento del 2021. I sostenitori della TCFD si estendono a 101 Paesi e giurisdizioni, coprendo quasi tutti i settori dell’economia, con una capitalizzazione di mercato complessiva di 26.000 miliardi di dollari.
La Task Force ha raccolto anche il sostegno delle più grandi aziende pubbliche del mondo: delle 100 maggiori società pubbliche, 92 sostengono la TCFD, fanno rapporto in linea con le raccomandazioni della TCFD o entrambe – rispetto alle 83 dello scorso anno.
Tuttavia, come sottolinea Michael R. Bloomberg, presidente della Task Force e fondatore di Bloomberg L.P. e Bloomberg Philanthropies, oltre a evidenziare la crescente adozione di informazioni finanziarie relative al clima dopo le raccomandazioni della Task Force del 2017, il Rapporto rileva anche “l’urgente necessità di compiere maggiori progressi su questo fronte e nella lotta globale contro il cambiamento climatico. I rischi climatici sono anche rischi finanziari e una maggiore misurazione e divulgazione sono fondamentali per costruire un’economia più sostenibile e resiliente e un futuro più sicuro”.
“Questi risultati dimostrano che il quadro TCFD è diventato essenziale per guidare le aziende nell’analisi di come i rischi e le opportunità climatiche impattano sulla loro posizione finanziaria”, ha aggiunto Mary Schapiro, responsabile del Segretariato TCFD e vicepresidente per le politiche pubbliche globali di Bloomberg L.P. “Sebbene siamo orgogliosi dei progressi registrati dal 2017 nell’informativa aziendale e nell’adozione del TCFD da parte dei governi, degli standard setter e delle autorità di regolamentazione, questi risultati rendono evidente che c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare la trasparenza, in quanto le aziende e gli investitori valutano i loro rischi attraverso la lente del cambiamento climatico”.
Nei prossimi mesi, la Task Force continuerà a monitorare i progressi compiuti dalle imprese nella divulgazione di informazioni finanziarie sul clima in linea con le raccomandazioni della TCFD e preparerà un altro rapporto sullo stato di avanzamento, come richiesto dall’FSB (Financial Stability Board), nell’ottobre 2023.