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Divulgazione

Elderson (BCE): su comunicazione dei rischi climatici e ambientali le banche devono fare di più

Per la BCE è “essenziale che le banche condividano con i loro stakeholder informazioni dettagliate sulla loro esposizione ai rischi cosiddetti ‘C&E’ (climatici e ambientali)”. Ad affermarlo è Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo e vicepresidente del Consiglio di vigilanza della BCE, che in un keynote speech ha spiegato l’approccio di vigilanza della banca centrale sui rischi climatici e ambientali. E ha indicato che le banche spesso non fanno un buon lavoro sulla comunicazione, offrendo una grande quantità di informazioni su temi green ma senza dare indicazioni essenziali sull’esposizione ai suddetti rischi.

L’ultimo rapporto dell’IPCC conferma le drammatiche conseguenze della mancanza di un’azione immediata: un ulteriore riscaldamento globale fino a 1,5 gradi a breve termine aumenterebbe i pericoli climatici e presenterebbe numerosi rischi per gli ecosistemi e l’umanità. L’Europa è particolarmente coinvolta, dato che le temperature continuano a salire sopra la media e, nonostante gli sforzi delle istituzioni per ridurre le emissioni di CO2, ci sono ancora molti passi in avanti da compiere in termini di adattamento ad alcune delle inevitabili conseguenze.

In questo contesto, il ruolo delle banche è essenziale nel comunicare con trasparenza agli stakeholder l’esposizione ai rischi. Per questo motivo, argomenta Elderson, è fondamentale il ruolo di vigilanza svolto dalla BCE, che nel 2020 ha pubblicato una guida per le banche su come gestire e divulgare i rischi climatici e ambientali. Nel 2021, inoltre, la Banca ha pubblicato un report di benchmarking di autovalutazione e, quest’anno, ha lanciato lo stress test sui rischi C&E e una revisione tematica su come le banche incorporano questi rischi nei loro processi. 

Le azioni di vigilanza della BCE sul clima fanno parte di un più ampio impegno internazionale per far progredire la vigilanza e la regolamentazione dei rischi di C&E. A livello globale, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha recentemente concluso una consultazione pubblica sulla bozza dei principi di vigilanza per il trattamento prudenziale dei rischi connessi al clima. Questo fa parte di un più ampio piano di lavoro del Comitato per valutare come considerare i rischi finanziari legati al clima in tutti i pilastri dello schema di Basilea: supervisione, regolamentazione e divulgazione.

C’è, infatti, una crescente consapevolezza internazionale del grande valore della trasparenza delle informazioni: divulgazioni chiare e immediate tendono a portare benefici a qualsiasi azienda, banche comprese. La trasparenza, infatti, è solitamente premiata dagli investitori; aiuta a ridurre l’incertezza e permette a tutte le parti interessate di sentire che stanno facendo investimenti sicuri basati su dati affidabili.

La divulgazione accurata, inoltre, secondo l’esperto della BCE, è centrale per una delle funzioni essenziali dei mercati finanziari, ovvero quella di prezzare il rischio e quindi sostenere decisioni di allocazione del capitale informate ed efficienti. Quindi, più le banche sono trasparenti sui loro profili di rischio C&E e sui loro sforzi concreti per allineare i loro portafogli con l’Accordo di Parigi, più facile è per i partecipanti al mercato confrontare le banche, premiare quelle che stanno facendo i passi necessari per adottare pratiche di gestione del rischio allineate con un’economia carbon-neutral, e rivalutare quelle con traiettorie non allineate.

Divulgazioni trasparenti creano anche un certo livello di pressione tra pari e tra gli stakeholder, che è essenziale per far sì che le aziende gestiscano correttamente i loro rischi

Il primo bilancio della BCE, come detto, è stato pubblicato nel 2020, per incentivare le banche a migliorare la loro informativa nell’ambito dei rischi C&E, ma ancora nessuno degli istituti soddisfaceva le aspettative della Banca. Il secondo, nel 2021, sebbene mostri che la qualità dell’informativa delle banche è migliorata, rileva però solo un miglioramento marginaleNel 2021, 7 banche su 10 hanno divulgato informazioni sulla gestione del rischio C&E e sulla governance (nel 2020 erano 5 su 10), mentre solo 4 su 10 hanno condiviso informazioni rilevanti sull’incorporazione dei rischi C&E nelle loro considerazioni strategiche (vs. 3 su 10 nel 2020). E, nel complesso, nessuna delle 115 banche direttamente sorvegliate dalla BCE soddisfa pienamente le aspettative di vigilanza in materia di informativa.

Secondo l’esperto della BCE, questa mancanza di progressi sostanziali non è giustificata, soprattutto se si considera la grande quantità e qualità di dati, strumenti e informazioni sul clima condivisi da diverse organizzazioni e istituzioni internazionali ed europee negli ultimi anni.

Attualmente, sottolinea Elderson, le banche cercano di compensare la scarsa qualità delle loro informazioni pubblicando un grande volume di informazioni sui temi verdi, che sono privi di sostanza e non forniscono nessuna informazione su quanto sia esposta una banca ai rischi C&E e cosa stia facendo per gestire tale esposizione. 

La BCE ha delineato anche i prossimi passi da compiere per dare seguito ai risultati della valutazione sull’informativa sui rischi climatici e ambientali delle banche. Nello specifico, la Banca ha inviato lettere individuali a ciascuna banca supervisionata, indicando le principali lacune nella loro informativa e comunicando le aspettative. La BCE prevede anche conseguenze sempre più decisive per le banche che non rispetteranno gli standard minimi di trasparenza, attraverso l’utilizzo della gamma di strumenti di vigilanza che la Banca ha a disposizione. La Banca continuerà, infine, a pubblicare un rapporto annuale sull’informativa delle banche nell’ambito dei rischi C&E.