Covip, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, ha pubblicato la sua Relazione annuale 2020. Alla fine del 2020, i fondi pensione in Italia sono 372 con le risorse che hanno superato i 290 miliardi di euro, riguardanti 9,3 milioni in essere (inclusive di posizoni doppie e multiple). Il totale degli iscritti è 8,4 milioni, in crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente.
Gender Gap
Gli uomini sono il 61,7% degli iscritti alla previdenza complementare. Si conferma anche un gap generazionale: la distribuzione per età vede la prevalenza delle classi intermedie e più prossime all’età di pensionamento: il 51,6% degli iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 31% ha almeno 55 anni. Quanto all’area geografica, la maggior parte degli iscritti risiede nelle regioni del Nord (57 per cento).
Risorse e l’allocazione degli investimenti
Alla fine del 2020, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari si attestano a 198 miliardi di euro, in aumento del 6,7% rispetto all’anno precedente: un ammontare pari al 12% del PIL e al 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. I contributi incassati nell’anno sono pari a circa 16,5 miliardi. In tutte le forme pensionistiche complementari che raccolgono adesioni il flusso di contributi del 2020 è risultato maggiore, seppur di poco, rispetto al 2019. I contributi per singolo iscritto ammontano mediamente a 2.740 euro nell’arco dell’anno.
L’allocazione degli investimenti effettuati dai fondi pensione (escluse le riserve matematiche presso imprese di assicurazione e i fondi interni) registra la prevalenza della quota in obbligazioni governative e altri titoli di debito, per il 56,1% del patrimonio: il 17,5% sono titoli di debito pubblico italiano. In aumento al 19,6% i titoli di capitale (rispetto il 18,9% del 2019) e anche le quote di OICR, passate dal 14,8 al 15,5%. I depositi si attestano al 6,6%. Gli investimenti immobiliari, in forma diretta e indiretta, presenti quasi esclusivamente nei fondi preesistenti, rappresentano circa il 2% del patrimonio, sostanzialmente stabili rispetto al 2019. Nell’insieme, il valore degli investimenti dei fondi pensione nell’economia italiana (titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) è di 38,6 miliardi, il 23,8% del patrimonio. I titoli di Stato ne rappresentano la quota maggiore, 28,4 miliardi di euro.
Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i fondi negoziali e i fondi aperti hanno guadagnato in media, rispettivamente, il 3,1 e il 2,9 per cento; per i PIP “nuovi” di ramo III, il risultato è stato lievemente negativo, pari a -0,2 per cento. Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato è stato pari all’1,4 per cento. Nello stesso periodo il TFR si è rivalutato, al netto delle tasse, dell’1,2 per cento. I PIP restano i prodotti più onerosi: su un orizzonte temporale di dieci anni, l’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC) è in media del 2,18%. Si conferma, invece, la minore onerosità dei fondi pensione negoziali: sul medesimo orizzonte temporale, l’indicatore è dello 0,43 per cento. È dell’1,36 per cento per i fondi pensione aperti.
Le iniziative della Covip
Nel 2020 le iniziative di vigilanza sui diversi aspetti della gestione dei fondi pensione sono state oltre 1.000, cui hanno fatto seguito circa 300 interventi correttivi o autorizzativi. Il 2020 e i primi mesi del 2021 sono stati caratterizzati da una intensa attività della COVIP finalizzata a completare il percorso normativo di attuazione delle disposizioni di recepimento della Direttiva IORP II. La COVIP ha adottato le Direttive alle forme pensionistiche complementari; le Istruzioni in materia di fondi pensione aperti; le Istruzioni in materia di trasparenza per i fondi pensione; i nuovi Schemi di Statuto dei fondi pensione negoziali; il Regolamento dei fondi pensione aperti e dei PIP; il Regolamento per le procedure di autorizzazione e approvazione di competenza della COVIP e il Regolamento in materia di procedure sanzionatorie.
Il quadro regolatorio di competenza della COVIP per il pieno adeguamento dei fondi pensione alle novità conseguenti al recepimento della Direttiva IORP II è quindi sostanzialmente completato. La disciplina normativa si è anche arricchita in corso d’anno con l’emanazione da parte del Ministero del lavoro, sentita la COVIP, del nuovo Decreto in materia di requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti dei fondi pensione.
Nell’anno, ulteriore tema di respiro europeo su cui si è concentrata l’attenzione dell’Autorità è stato quello dei Pan-European Personal Pension Products (PEPP), nuovi strumenti di previdenza complementare di tipo individuale. Nel frattempo, con l’approvazione della Legge di delegazione europea 2019-2020, è stato avviato il cantiere per l’adeguamento della normativa nazionale al Regolamento PEPP.
Secondo le considerazioni finali, i fondi e le casse possono svolgere un ruolo importante a supporto dell’economia nell’emergenza pandemica, assumendo iniziative che si inquadrino in un progetto di ampio respiro che abbia il baricentro nella promozione della crescita, come il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).