Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione a contribuzione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo ha annunciato la nomina di Claudio Angelo Graziano come nuovo presidente e Mauro Bossola come vicepresidente. L’Assemblea, inoltre, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2021 e presentato il Report Integrato, documento in cui sono stati raccolti oltre ai risultati finanziari, anche quelli ambientali, sociali e di governance (ESG) – al fine di accrescere la trasparenza nei confronti di tutta la collettività e di tutti gli stakeholder.
Nel Report integrato, dunque, viene analizzato anche il Comparto Futuro Sostenibile, dedicato alle tematiche di natura ambientale, ma anche sociale e di governance. Nel corso del 2021, il Comparto ha conseguito una performance pari a +8,3% al netto dell’imposizione fiscale e delle commissioni di gestione a fronte di un benchmark che ha ottenuto una performance del +8,66%.
La gestione del Comparto viene realizzata tramite l’investimento diretto in quattro fondi UCITS: ESG Euro Corporate – Insight Sustainable Euro Corporate Bond; ESG Equity Euro – Mirova Euro Sustainable Equity; ESG Equity EMU – DPAM Invest B Equities Europe Sustainable; Climate Change Equity – BNP Paribas Climate Impact.
Nel dettaglio, il Fondo Pensione ha selezionato quattro OICVM (Organismo di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari) armonizzati che investono in settori e aziende che pongono al centro della loro attività fattori di natura ambientale, sociale e di governance. Dei quattro OICVM, il fondo obbligazionario euro corporate è classificato come art. 8 ai sensi dell’SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), mentre i tre fondi azionari sono invece art. 9. L’integrazione dei criteri di sostenibilità avviene durante il processo di selezione degli OICVM e nella scelta degli emittenti operata direttamente dal gestore dell’OICVM stesso.
Secondo quanto riferito nel Report, il fondo ESG Equity EMU di DPAM ha sovraperformato marginalmente il proprio benchmark, mentre gli altri tre fondi hanno evidenziato delle sottoperformance rispetto ai rispettivi benchmark.
Come si evidenzia nel Report, il Comparto Futuro Sostenibile viene analizzato e valutato dall’Advisor ESG – ovvero Nummus.Info – sotto il profilo dell’impatto climatico attraverso l’analisi di carbon footprint e in relazione al rispetto delle Linee Guida SRI della policy di sostenibilità del Fondo.
A fine anno, il Comparto si è aggiudicato una valutazione ESG (in relazione ad una scala da CCC – peggiore – a AAA – migliore) pari a AAA rispetto al benchmark complessivo che si attesta ad AA. Secondo la valutazione degli OICVM, invece, i risulta per il fondo Climate Impact sono pari ad AA e per gli altri tre fondi ad AAA.
Secondo l’ESG Advisor, inoltre, il portafoglio del comparto risulta conforme rispetto ai principi di sostenibilità riportati nella policy d’investimento sostenibile adottata. Per quanto riguarda l’allineamento rispetto ai 17 SDGs delle Nazioni Unite, gli obiettivi rispetto ai quali si posiziona in misura superiore al benchmark di riferimento sono quelli relativi all’SDG numero 7 (Energia pulita e accessibile), all’SDG 13 (Azione per il Clima), all’SDG 12 (Consumo e Produzione responsabile) e all’SDG 9 (Industria, innovazione e infrastrutture).
Infine, l’analisi sull’allineamento alla tassonomia europea, ha rilevato una componente di portafoglio pari al 19,37% del comparto che presenta emittenti i cui ricavi sono allineati alla tassonomia, in quanto derivanti da prodotti e servizi che si rivolgono ad obiettivi ambientali, e che non presentano gravi controversie, rispettando i criteri di Do No Significant Harm e Minimum Social Safeguards della tassonomia.