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Settimane SRI 2022

Assicurazioni, il duplice ruolo di investitori sostenibili e gestori del rischio ESG

“Le assicurazioni sono tra i player più importanti nel mondo della sostenibilità, non solo per le masse gestite, ma anche per la capacità di anticipare i rischi in misura superiore ad altri investitori. L’industria assicurativa ha quindi una grande responsabilità: da un lato per la creazione di prodotti per proteggersi dai danni climatici e sociali e dall’altra parte per la creazione di valore per gli investitori” ha affermato Francesco Bicciato (Forum per la Finanza Sostenibile) evidenziando il focus dell’incontro del 16 novembre sul ruolo delle imprese assicuratrici per lo sviluppo sostenibile a cui hanno partecipato Simona Bassi (AXA Investment Managers), Edouard Jozan (Allianz Global Investors) ed Emilio Pastore (HDI Assicurazioni), nell’ambito delle Settimane SRI 2022 dedicate all’investimento sostenibile e responsabile.

Crescono l’integrazione dei team e la formazione

Per Simona Bassi il gruppo AXA, come investitore, ha l’obiettivo di ridurre l’impronta carbonica dei portafogli di AXA del 20% entro il 2025 e di raggiungere i 26 miliardi di euro di investimenti verdi entro il 2023. Oggi, per esempio, conta su 18 miliardi di impact bond. Come assicuratore intende aumentare i ricavi delle attività green a quota 1,3 miliardi entro il 2023 (con strumenti quali lo sconto sulle polizze per i veicoli elettrici o per chi ripara le auto con pezzi usati e favorendo chi si impegna nella transizione energetica e nell’economia circolare) e con la protezione inclusiva, cioè con prodotti dedicati a categorie più vulnerabili. Fondamentale il ruolo della formazione con società dedicate come AXA climate che fa ricerca per far capire alle società da dove arrivano i rischi dal cambio climatico.

“Per una sostenibilità sempre più efficace il team ESG non può essere a sé stante ma integrato con quello di analisi e di investimento” ha sottolineato Bassi, anche per rispondere più efficacemente all’incremento dei rischi climatici. “Da nove anni viene pubblicato il future risk report annuale con IPSOS: quest’anno il primo rischio identificato è quello climatico e non solo in Europa ma anche in USA e Asia, meno sensibili al tema finora” ha aggiunto l’esperta. Tra i temi di investimento la manager di Axa ha evidenziato clean economy e biodiversità, non solo come produzione di energia ma anche efficientamento di trasporti ed edifici e l’agricoltura.

Rilevante anche il ruolo della stewardship e dell’engagement che, per Axa, si è tradotto nel 2021 nell’impegno con 250 aziende e voto in 5500 assemblee.

Investire per guidare il cambiamento

Per Eduard Jozan il gruppo Allianz è pioniere dell’investimento sostenibile dal 1999. Dal 2014 oltre ai KPI finanziari anche indicatori come soddisfazione dei dipendenti e fedeltà dei clienti, fondamentali per una strategia di cambiamento sostenibile. Sui 578 mld di euro di AuM (asset under management) il 100% è ESG risk assessed, cioè tutti i rischi ESG sono identificati e considerati, mentre il 21% dell’AuM riguarda varie categorie di prodotti sustainability o impact focused.

Non basta avere un team dedicato all’area ESG. Sostenibilità vuol dire investire per guidare il cambiamento. Il private market e le partnership a lungo termine sono scelte da privilegiare nell’ottica del cambiamento più che del rendimento aggiuntivo. Investire in maniera sostenibile non può più limitarsi alle esclusioni o a limitare gli impatti negativi. Vuol dire anche puntare su chi non è mai stato sostenibile e incentivarlo a cambiare.

Più comunicazione per migliorare

Per Emilio Pastore, il gruppo Talanx, rating A MSCI e nell’indice FTSE4Good sustainability conta su 7,2 mld di investimenti sostenibili al 31 dicembre 2021 e 500 milioni di emissione di green bond. Nel 2022 si è impegnato in particolare sul fronte dell’equità e dell’inclusione valorizzando le diversità. Per quanto riguarda l’impatto della normativa ESG la pressione a comunicare svolta dalla SFDR è importante perché sia nel caso di plauso che di critiche aiuta il percorso di miglioramento. Il settore assicurativo è ancora indietro nei prodotti dedicati alla tutela dei danni da rischi ambientali, limitandosi ad integrare garanzie nei prodotti più tradizionali. Per quanto riguarda gli investimenti i green bond sono la formula ideale viste le caratteristiche di liquidità del prodotto e di normative e garanzie specifiche. E lo stesso per i social bond, anche se il 2022 non è forse l’anno migliore per le obbligazioni. Interessanti anche i sustainability index bond, con cedole indicizzate all’effettivo raggiungimento di obiettivi. Tra le tendenze del settore per gli investimenti green Pastore ha evidenziato l’interesse per investimenti tematici anche a scapito di liquidità e diversificazione e la corporate citizenship, cioè la voglia di appartenenza e partecipazione ai processi aziendale da parte dei diversi stakeholders. In particolare per gli investitori la vicinanza con le comunità scientifiche e la società civile è fondamentale per stimolare nuove soluzioni.

Infine è stato sottolineato come il rispetto dei requisiti richiesti dalla tassonomia deve essere certificato ed evidenziato quando vengono lanciati prodotti ESG in modo da evitare lunghe due diligence sulla sostenibilità delle società emittenti. È quindi importante il ruolo di player specializzati come i rating provider per contrastare i fenomeni di greenwashing.