Gli investitori sono alla ricerca di strumenti più potenti per misurare la sostenibilità delle aziende. Per questo, la società di gestione Robeco ha messo a confronto un punteggio SDG – il RobecoSAM SDG Score – con i tradizionali rating ESG, con l’intento di aiutare gli investitori a creare strategie di investimento sostenibile che perseguono impatti positivi ed evitano effetti negativi.
Gli investimenti sostenibili sono sempre più diffusi. Le stime indicano che gli asset investiti in modo sostenibile sono cresciuti del 55% dal 2016 al 2020, raggiungendo il 36% degli asset totali in gestione. Più di due terzi dei 35,3 trilioni di dollari investiti in modo sostenibile comportano un’integrazione ESG.
Tuttavia, nonostante la loro importanza, i rating ESG utilizzati per creare tali strategie stanno perdendo di credibilità per diversi motivi. Ad esempio, le aziende produttrici di tabacco e i colossi minerari possono ottenere valutazioni ESG di altissimo livello. Ciò suggerisce che le valutazioni ESG non riescono a cogliere in modo esaustivo gli impatti ambientali e sociali delle aziende. Inoltre, vi è una mancanza di correlazione tra i rating ESG di diversi fornitori, creando confusione su ciò che i rating ESG misurano. Tali critiche hanno portato Bloomberg a identificare un “miraggio ESG” e l’Economist ha definito l’ESG “tre lettere che non salveranno il pianeta”.
Di fronte al grave disaccordo su come misurare al meglio le aziende sostenibili, come possono gli investitori identificare le aziende che contribuiscono a un mondo migliore ed escludere quelle che hanno un impatto negativo?
Indice
- 1 Confronto tra un punteggio SDG e i rating ESG
- 2 Le metriche di sostenibilità si allineano alle preferenze di sostenibilità rivelate dagli investitori?
- 3 Le metriche di sostenibilità si allineano alla normativa sugli investimenti sostenibili?
- 4 Le metriche di sostenibilità sono in linea con la scienza del clima?
- 5 Conclusione: il punteggio SDG e i rating ESG possono essere complementari, ma non dovrebbero mai essere confusi
Confronto tra un punteggio SDG e i rating ESG
Secondo il team di Robeco, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) sono un importante modello per gli investitori sostenibili. I 17 SDGs, con i loro 169 obiettivi sottostanti, identificano, infatti, gli obiettivi specifici di sviluppo sostenibile che gli investitori dovrebbero perseguire. Il fatto che gli SDGs siano stati adottati da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite ne garantisce la validità a livello globale.
Da questo punto di partenza, l’asset manager ha introdotto il RobecoSAM SDG score, utilizzato da molti anni nelle strategie di investimento della società, come nuova metrica della performance di sostenibilità. Questo punteggio misura il livello in cui si trovano le aziende in termini di contributo positivo o negativo agli SDG. Il punteggio varia da -3, che indica che un’azienda ha un elevato impatto negativo, a +3, che segnala che l’azienda fornisce un elevato contributo positivo.
Ciò pone una domanda interessante: come possiamo verificare quale metrica – il punteggio SDG o un rating ESG – cattura meglio gli impatti di sostenibilità delle aziende? E questo punteggio SDG offre qualcosa di nuovo rispetto ai rating ESG consolidati?
Per cercare di rispondere, Robeco ha verificato se il punteggio SDG e quattro importanti rating ESG si allineano con: (i) le preferenze di sostenibilità rivelate dagli investitori; (ii) la normativa sugli investimenti sostenibili; e (iii) la scienza del clima.
Le metriche di sostenibilità si allineano alle preferenze di sostenibilità rivelate dagli investitori?
Il primo test di Robeco verifica se il punteggio SDG e i rating ESG concordano con il comportamento di investimento sostenibile osservato dagli investitori reali.
In primo luogo, la società valuta se queste metriche sono in grado di identificare le aziende che gli investitori ritengono abbiano impatti negativi, confrontando i punteggi SDG e i rating ESG delle società escluse dai proprietari di asset. Con le liste di esclusione, i proprietari di asset evitano di investire in aziende con un forte impatto negativo, come quelle che violano i diritti umani, che estraggono carbone termico o che producono tabacco. Secondo il team di Robeco, una metrica di sostenibilità utile assegna punteggi bassi alle aziende presenti in tali liste di esclusione.
In secondo luogo, l’asset manager valuta se queste metriche sono in grado di individuare le aziende che gli investitori ritengono abbiano un impatto positivo, confrontando le performance SDG ed ESG delle aziende investite dai principali fondi tematici sostenibili. Vengono presi in esame tre settori: energia sostenibile, acqua e sanità, dove le metriche di sostenibilità utili dovrebbero assegnare buoni punteggi.
Con questo primo test, Robeco ha scoperto che quasi tutte le società presenti nelle liste di esclusione degli asset owner ottengono punteggi SDG negativi, mentre le società dei fondi tematici sostenibili ottengono punteggi SDG positivi. Nonostante alcune differenze tra i fornitori, i rating ESG delle società escluse e di quelle tematiche sostenibili sono paragonabili a quelli del benchmark più ampio. Pertanto, il punteggio SDG si allinea alle preferenze di sostenibilità rivelate dagli investitori, al contrario dei rating ESG.
Le metriche di sostenibilità si allineano alla normativa sugli investimenti sostenibili?
Il secondo test ha lo scopo di determinare se il punteggio SDG e i rating ESG sono conformi alla tassonomia UE. Anche in questo caso, è stato considerato sia l’impatto negativo che quello positivo.
In primo luogo, la tassonomia UE stabilisce quali tipi di comportamento aziendale violano il principio “non danneggiare in modo significativo” (DNSH). Le aziende che causano danni ambientali significativi, e che quindi violano questo principio, dovrebbero ottenere punteggi di sostenibilità bassi. In secondo luogo, la tassonomia UE stabilisce criteri tecnici di selezione che definiscono quali tipi di attività aziendali forniscono soluzioni per promuovere la sostenibilità ambientale. In questo caso, le aziende che generano la maggior parte dei loro ricavi da tali attività dovrebbero ottenere buoni punteggi di sostenibilità.
Utilizzando i dati della Tassonomia UE di Sustainalytics, Robeco ha rilevato che il punteggio SDG per tutte le aziende che violano il principio DNSH è negativo. A sua volta, il punteggio SDG per le aziende che hanno oltre il 66% dei ricavi da attività allineate alla tassonomia UE è tipicamente molto positivo. Al contrario, le valutazioni ESG per entrambi i tipi di società tendono a non differire molto dal benchmark. Pertanto, il punteggio SDG è in linea con questa specifica normativa sugli investimenti sostenibili, mentre i rating ESG tendono a non esserlo.
Le metriche di sostenibilità sono in linea con la scienza del clima?
L’ultimo test di Robeco si basa sulla scienza del clima. La maggior parte delle società con emissioni di gas a effetto serra estremamente elevate dovrebbe ottenere valutazioni di sostenibilità insufficienti.
Per procedere con la valutazione, Robeco ha esaminato le emissioni combinate di ambito 1 e 2 e quelle di ambito 3. Se si considerano le prime 100 aziende che emettono gas serra, l’asset manager ha scoperto che la maggior parte ottiene un punteggio SDG negativo, mentre i rating ESG di queste aziende sono generalmente paragonabili ai punteggi del benchmark. Anche in quest’ultimo caso, ciò dimostra che il punteggio SDG è in linea con la scienza del clima, mentre i rating ESG no.
Conclusione: il punteggio SDG e i rating ESG possono essere complementari, ma non dovrebbero mai essere confusi
In tutti e tre i test, il punteggio SDG ha dimostrato la sua validità, mentre i quattro rating ESG tradizionali hanno fallito o hanno colto solo parzialmente gli impatti delle aziende. Questi risultati dimostrano che i rating ESG non devono essere intesi come misura del contributo delle aziende allo sviluppo sostenibile. Per questo motivo, secondo Robeco è fondamentale evitare di utilizzare concetti come ESG, sostenibilità e impatto in modo intercambiabile.
Un’implicazione pratica è che le strategie di investimento sostenibile che integrano esclusivamente i rating ESG probabilmente continueranno a investire in aziende responsabili di impatti negativi, mentre mancheranno investimenti in aziende che apportano contributi positivi. Ciò implica che gli investitori potrebbero non raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e quelli dei loro clienti.
Questo non significa che i rating ESG siano inutili. Questi tendono a misurare il rischio finanziario che le aziende affrontano a causa delle questioni di sostenibilità. Potrebbero quindi essere complementari a un punteggio SDG, al fine di sostenere le performance finanziarie, mirando al contempo a un impatto positivo sugli SDG.