Valutazioni ESG

Chi sono gli 8 asset manager con massimo rating ESG per Morningstar

Sono solo otto gli asset manager globali che su 97 hanno raggiunto il livello di rating ESG più elevato di Morningstar, secondo l’ultima analisi dell’agenzia. E per lo più, ad eccezione di Robeco, si tratta di piccole società non molto conosciute. La valutazione del livello di impegno ESG dei gestori fornita da Morningstar è stata introdotta nel 2020 con l’intento di aiutare gli investitori a valutare l’allineamento degli asset manager alle proprie preferenze di sostenibilità. Un esercizio oggi sempre più importante, al fine di evitare di investire in chi esercita pratiche di greenwashing.

Nel dettaglio, gli analisti di Morningstar valutano tre pilastri fondamentali: la filosofia e il processo, le risorse e la active ownership dei gestori. Sebbene non si tratti di un elenco esaustivo, la filosofia e il processo includono fattori quali la storia di un’azienda in materia di investimenti sostenibili, l’allineamento tra la filosofia di investimento dell’azienda e i principi ESG e il livello e la coerenza dell’integrazione ESG nella linea di investimento. Allo stesso tempo, gli investimenti sostenibili richiedono risorse adeguate, tra cui competenze specialistiche in materia di sostenibilità e dati ESG utili. Per valutare le pratiche di active ownership di un’azienda, gli analisti considerano, tra gli altri fattori, le politiche di engagement e di voto per delega dell’azienda, il suo record di sostegno alle risoluzioni azionarie ESG e il livello di divulgazione di queste attività.

Il livello di impegno ESG di Morningstar è espresso su una scala con quattro categorie: “Leader” “Advanced”, “Basic” e “Low”. Delle 97 aziende analizzate da Morningstar, l’8% ha ottenuto il rating “Leader”, il 24% ha ottenuto il punteggio “Advanced”, il 45% ha ricevuto il livello “Basic” e il 23% ha ottenuto il punteggio “Low” (in cui si trova anche Vanguard).

% Asset Manager in base al livello di impegno ESG

Fonte: Morningstar, 2024.
Chi sono gli 8 “Leader” per Morningstar

I gestori patrimoniali che hanno ricevuto il massimo punteggio da Morningstar (“Leader”) sono otto su 97. Si tratta di Robeco, Impax, Parnassus, Australian Ethical, Boston Trust Walden, Domini Asset Management, Affirmative Investment Management e Stewart Investors. Nella maggior parte dei casi, queste aziende si sono concentrate fin da subito sugli investimenti sostenibili (precedentemente noti come investimenti responsabili) e hanno mantenuto solido questo approccio. Sono gestori che operano partendo dalla convinzione condivisa che gli obiettivi di sostenibilità vanno di pari passo con il ritorno finanziario a lungo termine, e ciò si riflette a tutti i livelli dell’organizzazione. Gli asset manager “Leaders”, inoltre, svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione di buone pratiche e di quadri innovativi per valutare i rischi e gli impatti ESG, sia positivi che negativi, incoraggiandone l’adozione anche da parte dei gestori che si trovano più indietro rispetto a queste tematiche. 

Riepilogo dei livelli di impegno ESG dei 97 gestori considerati da Morningstar

Fonte: Morningstar, 2024.
Chi è migliorato e chi è peggiorato nella valutazione di Morningstar

Un dato positivo che emerge dal report di Morningstar è che la stragrande maggioranza delle aziende ha migliorato le proprie pratiche di sostenibilità, il che ha alzato il livello dei rating ESG del settore. A spingere questo progresso è stata soprattutto la stretta normativa in Europa (SFDR), in UK (SDR) e perfino negli Stati Uniti (informativa sulle pratiche di investimento ESG della SEC), la maggior parte dei gestori patrimoniali ha risposto a queste tendenze investendo in persone, dati, ricerca e formazione, con risultati positivi in termini di integrazione dei fattori ESG nei processi di investimento, maggiore engagement e trasparenza. 

Nel dettaglio, alcune società hanno intensificato i propri sforzi più velocemente o in misura maggiore rispetto ad altre. Tra queste Fidelity InternationalPictet e Comgest, per le quali Morningstar ha aggiornato i livelli di impegno ESG ad “Advanced” (da Basic). I progressi principali dei tre gestori si riferiscono ad investimenti nel personale, ai programmi di gestione attiva e a miglioramenti nelle infrastrutture per monitorare i progressi dell’engagement. 

Altre due aziende hanno ottenuto un miglioramento della propria valutazione, passando dal livello “Low” a “Basic”. Si tratta di Janus Henderson e Man Group, che hanno potenziato in modo decisivo le proprie risorse interne dedicate alle strategie ESG. Tuttavia, Morningstar individua margini di miglioramento nel caso di queste due società di gestione. Ad esempio, nessuna delle due aziende pubblica le motivazioni del voto per delega.

Altre aziende esaminate, invece, hanno investito in modo simile in persone, processi e gestione, ma questi progressi non sono stati sufficienti a giustificare un cambiamento nei rispettivi livelli di impegno ESG. Questo è il caso di Amundi, HSBC GAM e Jupiter, tre aziende che hanno mantenuto i livelli di impegno ESG “Advanced”, così come di Baillie GiffordEventide e Ninety One, che sono rimaste al “Basic”.