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Green Bond

UE: raggiunto un accordo per la definizione dello standard europeo per i green bond

I negoziatori dell’UE hanno raggiunto un accordo per la creazione del primo standard di qualità per l’emissione di obbligazioni verdi (green bond). L’“European Green Bonds Standard” (EUGBS), a cui le società che emettono obbligazioni possono scegliere di conformarsi, consentirà innanzitutto agli investitori di orientare con maggiore sicurezza i propri investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili. Inoltre, darà alla società che emette l’obbligazione una maggiore certezza che il suo titolo sarà adatto agli investitori che cercano obbligazioni verdi nel loro portafoglio. Lo standard si allinea alla legislazione più trasversale della Tassonomia, che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.

L’accordo è stato raggiunto dai negoziatori del Parlamento europeo, guidati dal relatore Paul Tang, e dalla presidenza svedese dell’UE. L’accordo consentirà agli investitori di identificare le obbligazioni e le società verdi di alta qualità, riducendo così il greenwashing e di chiarire agli emittenti di obbligazioni quali attività economiche possono essere intraprese con i proventi dell’obbligazione. Inoltre, permetterà di istituire un chiaro processo di rendicontazione sull’uso dei proventi della vendita delle obbligazioni e di standardizzare il lavoro di verifica dei revisori esterni, che migliorerà la fiducia nel processo di revisione.

Questa iniziativa, inoltre, vuole incoraggiare la continua diffusione dell’emissione di green bond che, sebbene sia in aumento, è tuttavia modesta rispetto al totale delle emissioni obbligazionarie, rappresentando circa il 3-3,5% dell’emissione obbligazionaria complessiva.

Trasparenza

Alla luce del nuovo accordo, tutte le aziende che scelgono di utilizzare lo standard quando commercializzano un green bond saranno tenute a divulgare molte informazioni su come verranno utilizzati i proventi dell’obbligazione, ma sono anche obbligate a mostrare come questi investimenti si inseriscono nei piani di transizione dell’azienda nel suo complesso. Lo standard richiede quindi che le aziende siano impegnate in una transizione verde generale.

I requisiti di divulgazione, definiti in formati modello, potranno essere utilizzati anche dalle società che emettono obbligazioni che non possono soddisfare tutti i requisiti per qualificarsi per l’EUGBS. Queste società si assoggetterebbero così a requisiti di trasparenza ambiziosi e, di conseguenza, beneficerebbero di una maggiore fiducia da parte degli investitori.

Revisori esterni

Il regolamento stabilisce un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i revisori esterni dei green bond europei, ovvero i soggetti indipendenti responsabili di valutare se un’obbligazione è verde. Altrettanto importante, il regolamento stabilisce che qualsiasi conflitto di interesse reale o anche solo potenziale sia adeguatamente identificato, eliminato o gestito e reso noto in modo trasparente. Potranno essere sviluppati standard tecnici che specifichino i criteri di valutazione della gestione dei conflitti di interesse.

Flessibilità

In attesa che il quadro tassonomico sia pienamente operativo, i legislatori hanno deciso di consentire che il 15% dei proventi di un green bond sia investito in attività economiche che soddisfano i requisiti della tassonomia, ma per le quali non sono ancora stati stabiliti i criteri per determinare se l’attività contribuisce a un obiettivo verde (criteri tecnici di screening).

“Con 100.000 miliardi di euro di scambi annuali, il mercato obbligazionario europeo è l’opzione più popolare per le imprese e i governi per raccogliere fondi. Questa sera l’UE ha compiuto un grande passo per rendere più ecologico questo enorme mercato, adottando il primo regolamento al mondo sulle obbligazioni verdi. Ma siamo anche andati oltre, legando le obbligazioni verdi alla transizione verde dell’azienda nel suo complesso… Si tratta di un mondo a parte rispetto agli attuali standard di mercato. Il Parlamento è riuscito anche a includere un quadro di riferimento per le informazioni da fornire alle obbligazioni verdi e legate alla sostenibilità che desiderano dimostrare la serietà delle loro affermazioni ecologiche, ma non sono ancora in grado di aderire agli standard rigorosi del gold standard. Grazie a un chiaro sistema di divulgazione, le obbligazioni verdi che non utilizzano questo sistema saranno probabilmente guardate con crescente sospetto”, ha commentato Paul Tang.