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Green bond

Per la BCE lo standard dei green bond dell’UE deve diventare obbligatorio

Lo standard proposto dall’UE per i green bond dovrebbe essere reso obbligatorio per le nuove emissioni di obbligazioni verdi, ha suggerito la Banca centrale europea (BCE). 

È importante che lo standard diventi lo strumento principale all’interno dell’UE, ha dichiarato il 5 novembre la BCE nella sua risposta a una richiesta del Parlamento europeo del 14 ottobre. 

Il raggiungimento degli obiettivi sanciti dall’Accordo di Parigi e dalla European Climate Law richiede investimenti significativi, una parte sostanziale dei quali dovrà provenire dal settore privato. La finanza sostenibile può svolgere un ruolo importante in questo senso, consentendo agli investitori di individuare investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale e di adeguare i loro portafogli in base alle proprie preferenze in materia di sostenibilità. Tra i prodotti di finanza sostenibile, le obbligazioni verdi rappresentano un segmento in rapida crescita e molto visibile. I green bond hanno un potenziale significativo per contribuire a colmare il divario degli investimenti sostenibili e per soddisfare la crescente domanda degli investitori ESG

Per questo motivo, nel contesto generale, l’esistenza di uno standard europeo sui green bond incentiverà la creazione di attività e progetti sostenibili sottostanti coerenti con gli obiettivi ambientali dell’Unione. Da questo punto di vista, afferma la BCE, collegare gli standard sui green bond al regolamento sulla tassonomia è un passo importante per assicurare che le attività ambientalmente sostenibili ottengano il necessario accesso al finanziamento attraverso strumenti di debito. 

L’adozione di uno standard sui green bond obbligatorio, sostiene la BCE, aumenterebbe la garanzia che tali obbligazioni verdi contribuiscano realmente a sostenere la transizione verso un’economia più verde, accrescerebbe la disponibilità e la trasparenza dei dati e migliorerebbe la comparabilità, l’affidabilità e l’efficienza dei prezzi delle obbligazioni verdi. 

Infatti, il mercato dei green bond soffre ad oggi di una mancanza di informazioni affidabili, comparabili e verificate sulla sostenibilità. Ciò mina la credibilità del mercato dei green bond e quindi smorza la domanda a causa dei diffusi timori di greenwashing e dei possibili rischi di reputazione per emittenti e investitori. Inoltre, aggiunge la BCE, l’assenza di un quadro di riferimento comune e di modelli di reporting aumenta i costi di transazione dell’emissione di green bond, riducendo l’attrattiva economica di questi strumenti rispetto agli strumenti di finanziamento convenzionali. 

Pertanto, il regolamento proposto dalla BCE, è un passo importante nello sviluppo di un mercato dei capitali verdi dell’Unione integrato, e consentirebbe di rafforzare ulteriormente il ruolo dell’Unione nei mercati mondiali dei capitali verdi. 

Nell’ambito dell’emissione di obbligazioni NextGenerationEU (NGEU), la Commissione europea emetterà fino a 250 miliardi di euro di green bond, che rappresenteranno fino al 30% dell’emissione totale. Tuttavia, la BCE ha fatto notare le peculiarità giuridiche e istituzionali dei NextGenerationEU implicano che la capacità dell’emittente di fornire una rendicontazione accurata degli investimenti sottostanti dipenderà in ultima analisi dalla completezza dei dati trasmessi dagli Stati membri. 

Inoltre, la BCE incoraggia la Commissione a monitorare da vicino e a garantire che i proventi dell’emissione di obbligazioni verdi NGEU siano effettivamente utilizzati per finanziare le spese ammissibili e a produrre un rapporto di impatto dettagliato e accurato.

Infine, la BCE ha riferito nella sua risposta alla richiesta del Parlamento, che utilizzerà parte del suo portafoglio di fondi propri per investire in obbligazioni verdi ed aumenterà la quota di obbligazioni verdi nei prossimi anni.