Obbligazioni sostenibili

MainStreet Partners: emissioni di Green e Social bond a 418 mld nel primo semestre (-27%)

L’emissione semestrale di Green, Social e Sustainable bond (GSS) a livello globale ha raggiunto i 418 miliardi di dollari a fine giugno, registrando un calo del 27% su base annua rispetto al primo semestre 2021. Per quanto riguarda i soli social bond è, tuttavia, probabile che assisteremo ad un nuovo picco di emissioni, come quello visto durante la pandemia da COVID-19. A muovere i governi questa volta sarebbe la crisi causata dall’aumento del costo della vita e dei tassi di interesse.

Il mercato dei GSS Bond nei mercati emergenti sembra, invece, godere di un’ottima forma, con calo nell’emissione di GSS in questi Paesi nei primi sei mesi molto inferiore rispetto a quello globale. Sono questi i principali risultati emersi dalla terza edizione del Report trimestrale sulle obbligazioni Green, Social e Sustainability di MainStreet Partners, società londinese specializzata in ESG e Portfolio Analytics. Il report evidenzia anche che, quanto alle caratteristiche dei GSS, i titoli sovrani riportano un numero superiore di parametri di impatto rispetto al settore privato, ma il valore assoluto del loro impatto è generalmente inferiore.

Il documento fornisce un’ampia panoramica su due aree fondamentali del mercato dei GSS Bonds: l’Europa ed i Mercati Emergenti. L’analisi delinea alcuni dei principali effetti che i programmi finanziari europei, come l’European Next Generation Fund, hanno sullo sviluppo di nuovi progetti ambientali. Allo stesso tempo, viene illustrato come, e perché, negli ultimi mesi i Mercati Emergenti abbiano ottenuto un ruolo di gran rilievo nel mercato globale di GSS Bond.

Il dilemma dell’emissione sovrana di GSS: mancano nuovo progetti

La diffusione di programmi di finanziamento e sviluppo dell’UE, come NextGenerationEU (NGEU) e il recente RePowerEU, avrà effetti non trascurabili sull’emissione governativa di obbligazioni verdi, sociali e di sostenibilità.
Infatti, come sottolinea MainStreet Partners, se da un lato i programmi promettono di sbloccare fondi da destinare a progetti verdi e di accelerare la transizione verde dell’UE, dall’altro, senza una maggiore crescita del numero di progetti disponibili, ciò potrebbe portare a un universo più ristretto di progetti verdi finanziabili dai governi.

Questo, a sua volta, potrebbe tradursi in una minore necessità per i governi di emettere i propri green bond per finanziare tali progetti, il che potrebbe tradursi in una riduzione delle emissioni, dato che gli stessi progetti sono destinati alle sovvenzioni e ai prestiti dell’UE. Il fenomeno, che MainStreet definisce “cannibalizzazione” di progetti green per gli emittenti sovrani in Europa, quindi, potrebbe aver contribuito al calo della quota di GSS Bond emessi dagli Stati sovrani tra i primi sei mesi del 2021 e del 2022.

Fonte: MainStreet Partners.

Italia lenta nell’allocare i fondi della UE

Nel Report, MainStreet Partners sottolinea che non tutti i Paesi europei riescono a spendere i fondi messi a disposizione dall’Unione con la stessa rapidità. La società londinese parla di “tasso di assorbimento” (AR, absorption rate), un indicatore utile per calcolare la velocità con cui un Paese membro è in grado di allocare i fondi. A giugno 2022, l’AR medio è stato osservato appena al di sotto del 50%, il che implica che per il periodo 2014-2020, solo il 50% dei pagamenti o degli anticipi dei programmi dei fondi europei è stato effettivamente erogato.

L’Italia e la Spagna hanno tra gli AR più bassi e sono anche i maggiori beneficiari dei fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF). Ciò potrebbe comportare tempi più lunghi per raggiungere il pieno impiego dei fondi del programma e fornire ulteriore incertezza per i programmi di green bond sovrani.

Fonte: Bruegel.

Nuova impennata di emissioni di Social Bond

Il programma europeo “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency” noto come “SURE” è stato concepito per alleviare le condizioni del mercato del lavoro esacerbate dalla pandemia. Sono stati finanziati oltre 100 miliardi di euro di prestiti, di cui più di 1 euro su 4 destinato all’Italia (come si vede nel grafico di seguito). Tale finanziamento, evidenzia MainStreet Partners, è stato ottenuto attraverso i Social Bond e i suoi effetti hanno beneficiato oltre il 30% dell’occupazione totale europea.

Fonte: EU SURE.

Alla luce di ciò, secondo MainStreet Partners, il picco di emissioni di Social Bond registrato durante la pandemia potrebbe presto ripetersi a causa della crisi energetica e del costo della vita. L’attenzione dei governi per le condizioni di vita dei cittadini potrebbe ora rivolgersi all’aumento delle bollette energetiche, anche con il controverso livello di energia proposto dall’UE, che raccoglierebbe altri 140 miliardi di euro.

Un nuovo programma di emissione di Social Bonds potrebbe alleviare ulteriormente l’onere di 200 milioni di famiglie europee. In realtà, le iniziative in atto potrebbero non essere sufficienti: con un consumo annuo di energia generata dal gas per una famiglia media di circa 5MWh (15 MWh per tutta l’energia) e ipotizzando un prezzo del gas di 200 EUR/MWh, le famiglie potrebbero spendere 200 miliardi di euro solo per le bollette del gas. Anche se l’intero valore del prelievo fosse destinato alle famiglie, rimarrebbero circa 50 miliardi di euro di costi aggiuntivi per le famiglie dell’UE, ovvero circa 250 euro a famiglia per il gas. Pertanto, il successo del programma SURE-Social Bond dell’UE e le diffuse crisi del costo della vita potrebbero fornire i giusti incentivi per un aumento delle emissioni sociali sovrane e sovranazionali nella seconda metà del 2022 e del 2023.

Gli emittenti sovrani segnalano più variabili d’impatto rispetto alle società

In base all’esperienza di MainStreet Partners nella raccolta dei Rapporti d’impatto per obbligazioni di dimensioni benchmark sul mercato, gli emittenti sovrani sono più inclini a dichiarare l’intenzione di riportare i risultati dell’impatto al momento dell’emissione (85%), rispetto alle società (77%).

Tuttavia, per quanto riguarda le pratiche di rendicontazione, tra gli emittenti sovrani che dovrebbero rendicontare l’impatto, solo il 66% lo fa, percentuale inferiore rispetto a quella delle imprese (72%).

Sulla base del database completo di GSS Bonds della società londinese, i titoli sovrani riportano più parametri di impatto (ad es. CO2 ridotta) rispetto al settore privato (3,4 rispetto a 2,6), ma il valore assoluto del loro impatto è generalmente inferiore (57° percentile rispetto al 43° percentile).

I mercati emergenti guadagnano terreno nel mercato GSS

L’emissione semestrale di obbligazioni GSS a livello globale ha raggiunto i 418 miliardi di dollari a fine giugno, con un calo del 27% su base annua rispetto al primo semestre 2021. A pesare, secondo MainStreet Partners, l’aumento dei tassi d’interesse globali e la volatilità dei mercati, sia sull’offerta che sulla domanda di obbligazioni, ma meno sui Mercati Emergenti.

I mercati emergenti, infatti, hanno emesso un totale di 41 miliardi di dollari fino al terzo trimestre del 2022, con un calo del 24% rispetto al terzo trimestre del 2021, un calo molto più contenuto rispetto a quello del mercato complessivo (-31%). Ciò ha favorito l’aumento già sostenuto della quota di obbligazioni dei mercati emergenti rispetto al totale, che ha raggiunto il picco dell’11% nel primo semestre del 2022, rendendo le obbligazioni GSS non più un mercato di nicchia anche in queste regioni.

Fonte: MainStreet Partners.

Da un punto di vista regionale, i Paesi asiatici dominano ancora il mercato, con poco meno del 60%, e la Cina è il principale emittente. Dall’altra parte, l’America Latina rappresenta il 30% della quota di mercato rimanente, rispetto al 17% del 2020 (come si vede nei grafici sottostanti).

Fonte: MainStreet Partners.

Il fatto che i Paesi emergenti stiano emettendo obbligazioni sostenibili è un dato molto positivo, conclude MainStreet Partners. Infatti, gli emittenti sovrani hanno un ruolo fondamentale nell’emettere obbligazioni e nell’incoraggiare le imprese a seguirne l’esempio, un fenomeno a cui abbiamo già assistito in Europa.

Anche il miglioramento della regolamentazione in materia di finanza sostenibile, sviluppato ad esempio attraverso la piattaforma globale per la Common Ground Taxonomy, aumenterà la popolarità dei GSS Bond in queste regioni.
La regolamentazione in materia di sostenibilità è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. Le tassonomie verdi sono proliferate in tutto il mondo, così come nei mercati emergenti, dove attualmente esistono 11 tassonomie (5 già esistenti e 6 in fase di sviluppo).