L’anno prossimo l‘emissione globale di green bond raggiungerà probabilmente un nuovo record di 1.000 miliardi di dollari, sotto la spinta dell’Unione Europea e del Giappone, nonostante la volatilità del mercato causata dalla guerra in Ucraina, dall’impennata dei prezzi dell’energia e dai problemi della catena di approvvigionamento. Sono queste le stime della Climate Bonds Initiative (CBI), l’ente no profit che promuove gli investimenti nell’economia a basse emissioni.
A novembre dello scorso anno, il 40% di tutte le obbligazioni societarie in Europa erano a tema ESG, ha dichiarato Sean Kidney, amministratore delegato di CBI, commentando come stia crescendo rapidamente l’impulso a mobilitare il capitale degli investitori per finanziare la transizione energetica globale verso il net zero. “Gli investitori sono convinti che il futuro sia stato deciso e che ora si tratti di scegliere i vincitori e i vinti”, ha dichiarato Kidney, secondo quanto riportato da Investment Magazine. “Il rimbalzo globale dei mercati obbligazionari e, con essi, dei green bond guiderà l’attività di mercato”.
La pipeline di emissioni dei prossimi due anni sarà dominata dall’attività dei governi, guidati dall’Unione Europea e dal Giappone. L’UE prevede di emettere fino a 250 miliardi di euro di green bond per finanziare il programma Next Generation EU e favorire la ripresa post-pandemia.
Nel frattempo, il governo giapponese ha proposto di emettere fino a 157 miliardi di dollari in un nuovo tipo di obbligazioni sovrane per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici, compresi i progetti nucleari. Anche la Cina avrà un impatto sui volumi dopo che le sue norme sui green bond sono state aggiornate per soddisfare gli standard internazionali.
I volumi delle obbligazioni sostenibili non sono tuttavia rimasti indenni ai contraccolpi del conflitto in Ucraina, fanno notare da CBI. Nel primo semestre i green bond, social bond, bond sostenibili, sustainability-linked e transition (GSS+) hanno raggiunto un volume complessivo di 417,8 miliardi di dollari, con un calo del 27% su base annua rispetto al H1 2021. Tuttavia, i segnali di ripresa sono emersi con la ripresa delle emissioni green nel secondo trimestre, con un aumento del 25% rispetto ai volumi del primo trimestre, per un totale di 121,3 miliardi di dollari.