green bond

Cina, prima emissione a tema “biodiversità” da 580 milioni di dollari

La Cina punta sulla biodiversità, lanciando i primi green bond focalizzati sulla difesa delle diverse forme di vita. La Bank of China (A1/A/A) ha effettuato una emissione di un ammontare corrispondente a 580 milioni di dollari di obbligazioni Reg S multivaluta, che includeva le prime obbligazioni verdi al mondo “a tema biodiversità”.

I titoli, denominati in renminbi offshore e pataca di Macao, sono stati emessi attraverso la filiale di Macao, presentano una scadenza a due anni con tasso del 2,75% per la tranche dell’ammontare di un miliardo di renminbi (155 milioni di dollari), mentre quella da un miliardo di pataca di Macao (125 milioni di dollari) ha un tasso dello 0,6% anno, entrambi prezzati alla pari e all’interno delle rispettive guide iniziali di area 3% e area 0,85%.

I proventi delle due tranche saranno utilizzati per finanziare e/o rifinanziare progetti verdi legati alla biodiversità.

Ci sono sei progetti ammissibili che riguardano iniziative di conservazione della biodiversità terrestre e acquatica e progetti di riserve forestali in diverse parti della Cina, con un valore totale approssimativo di 1,99 miliardi di renminbi, secondo il documento di offerta preliminare supplementare.

Attraverso la sua filiale di Sydney, Bank Of China ha anche prezzato obbligazioni verdi a tre anni da 300 milioni di dollari USA 0,75% a 99,749 che corrisponde a un rendimento dello 0,835%, ossia Treasury più 33 basis point, all’interno della previsione iniziale di oltre 70 basis point. Questa è stata la prima emissione in dollari della filiale di Sydney.

Tutte e tre le tranche saranno tratte da un programma MTN da 40 miliardi di dollari. I titoli senior unsecured hanno rating attesi di A1/A/A.

La tranche in dollari ha registrato ordini finali per oltre 635 milioni di dollari, inclusi 60 milioni di dollari dai principali. Gli investitori asiatici hanno preso il 99% delle obbligazioni e l’EMEA l’1%. Le banche e le istituzioni finanziarie hanno ricevuto il 95% e gli asset manager, i gestori di fondi e le banche private il 5%.

L’operazione è un buon segnale ma è presto per potere valutare la direzione della politica verde della Cina. Proprio pochi giorni prima dell’emissione il South China Morning Post denunciava che, secondo uno studio del Boston University’s Global Development Policy Centre il 63% dei progetti finanziati all’estero dalla Cina, tra il 2008 e il 2029, presentano problematiche relative alla biodiversità o al rispetto della terra degli indigeni, soprattutto nel sud-est asiatico e nell’Africa centrale. La Cina è uno dei maggiori finanziatori di progetti di sviluppo che a volte vengono concessi senza un’analisi approfondita degli impatti ambientali e sociali