Vivek Ramaswamy, l’investitore attivista che lo scorso anno si è schierato totalmente dalla parte anti-ESG nel dibattito statunitense, tanto da fondare una società (Strive) per fare pressione sulle aziende affinché abbandonino le iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG), ha dichiarato nei giorni scorsi che si candiderà alla presidenza degli Stati Uniti.
Ramaswamy, 37 anni, lascerà la carica di presidente esecutivo di Strive Asset Management, che ha raccolto più di 650 milioni di dollari dagli investitori in meno di sei mesi, per perseguire la sua candidatura alla presidenza nel 2024, secondo quanto riportato sul sito web dell’azienda.
“Abbiamo celebrato così tanto la nostra “diversità” che abbiamo dimenticato tutti i modi in cui siamo davvero uguali come americani, legati da ideali che hanno unito un gruppo di persone divise e testarde 250 anni fa”, ha twittato martedì Ramaswamy dopo il suo annuncio.
Ex investitore e dirigente nel settore delle biotecnologie, Ramaswamy si candiderà come rappresentante della fazione repubblicana. Insieme a lui, secondo testate come Bloomberg e Reuters, anche il governatore della Florida Ron DeSantis, l’ex vicepresidente Mike Pence e il senatore della Carolina del Sud Tim Scott sono tra coloro che stanno valutando la possibilità di lanciare una sfida all’ex presidente Donald Trump, che ha già annunciato la sua candidatura e, secondo la maggior parte dei sondaggi, è il favorito per la nomination repubblicana.
Outsider della politica, Ramaswamy è salito alla ribalta nel 2021 come autore di “Woke Inc: Inside Corporate America’s Social Justice Scam”.
Tra l’altro, la società da lui fondata ha acquistato piccole partecipazioni in alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui Chevron, BlackRock, Walt Disney e Apple, invitandole ad abbandonare le politiche ESG, come la promozione della diversità o la riduzione delle emissioni di carbonio, per concentrarsi sui profitti.
