Con il termine stakeholder si fa rifermento a un soggetto o a un gruppo di soggetti che hanno un interesse nelle attività e nell’andamento di un’azienda, un’istituzione o un ente. Uno stakeholder può avere un certo grado di influenza e potere nei confronti dell’organizzazione e a sua volta essere influenzato dalle decisioni prese da questa.
In ambito economico finanziario, la transizione a un modello di business sostenibile ha visto nel corso del tempo un’evoluzione da un approccio shareholder-oriented, che vedeva nell’azionista il portatore di interesse principale e quindi nel rendimento del capitale l’indicatore del successo aziendale, a uno stakeholder-oriented, che inserisce il punto di vista di tutti i portatori di interesse (dipendenti, consumatori, amministrazioni, ambiente) come variabile dell’equazione. Questo perché se prima l’unico obiettivo di un’impresa era la massimizzazione del profitto, oggi con la diffusione dei temi ESG si è fatta strada una visione di imprenditorialità che fa propria una concezione di creazione del valore più ampia che include le dimensioni ambientali, sociali e di governance nonché gli impatti su tutti gli attori con cui un’impresa si relaziona o su cui le proprie azioni e scelte hanno un effetto.
Da questa prospettiva, il coinvolgimento e il dialogo con tali soggetti, cosiddetto stakeholder engagement, diventa di fondamentale importanza per un’azienda e per la propria evoluzione strategica.
Indice
Come funziona lo stakeholder engagement
Lo stakeholder engagement è un processo di ascolto, informazione e collaborazione con e fra i portatori di interesse di un’organizzazione.
In primo luogo, è importante identificare chi sono gli stakeholder rilevanti per un’azienda, mappare le loro priorità e definirle. In seguito, mettere a sistema i differenti input ricevuti, stabilire gli obiettivi da raggiungere o i progetti da realizzare, analizzare le risorse disponibili, scegliere la strategia più efficiente e infine comunicarla in maniera efficace.
Perché è necessario coinvolgere gli stakeholder?
Coinvolgere gli stakeholder offre a un’azienda la possibilità di acquisire informazioni sulle loro esigenze e quindi di instaurare relazioni basate su fiducia e credibilità. Questo consente di ottimizzare gli sforzi e le risorse e di migliorare al contempo la propria reputazione. Inoltre, tale modo di procedere permette di identificare preventivamente rischi e sfide prima che possono tramutarsi in criticità più gravi in un secondo momento.
Il coinvolgimento dei portatori di interesse è infatti considerato di vitale importanza dal GRI (Global Reporting Initiative, principale standard setter internazionale) che lo include tra i requisiti della rendicontazione ESG. Ed è altrettanto rilevante per l’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) che inserisce lo stakeholder engagement tra le pratiche da attuare nell’ambito del quadro di riferimento per la sostenibilità (ISO 26000, Guida alla responsabilità sociale).
Ma chi sono esattamente gli stakeholder?
Chi sono gli stakeholder? Una risposta in pratica
L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) definisce gli stakeholder come “persone o gruppi che hanno interessi che sono o potrebbero essere influenzati dalle attività di un’impresa”. Il GRI adotta questa stessa definizione sottolineando in particolare l’ampiezza del concetto di stakeholder e definendo tali anche i soggetti che possono non avere un rapporto diretto con l’azienda come, per esempio, i lavoratori della catena di approvvigionamento o le generazioni future. Di recente, inoltre, sempre più spesso è inserito tra gli stakeholder anche l’ambiente in quanto fornitore di risorse primarie essenziali per il funzionamento di un’azienda e della comunità.
Oltre alle già citate, le categorie principali di stakeholder sono i dipendenti, i clienti, i consumatori, i fornitori, gli investitori, i sindacati, le organizzazioni della società civile, i responsabili politici, le autorità di regolamentazione e le comunità coinvolte.
Quali sono le tipologie di stakeholder?
Gli stakeholder si distinguono tra stakeholder primari o interni, necessari per garantire l’attività dell’ente, e secondari o esterni, ossia coloro che non partecipano direttamente alle attività dell’ente. Secondo l’Unione Europea la loro qualifica dipende dalla relazione che esiste tra portatori di interesse e organizzazione la quale è determinata principalmente dal potere dello stakeholder di influenzare l’azienda, dal grado di interesse legittimo nell’organizzazione e quello di possibile rivendicazione nei suoi confronti.
Stakeholder primari o interni
Gli stakeholder interni a un’organizzazione sono persone il cui interesse per l’azienda deriva da un rapporto diretto. Possono influenzare ed essere a loro volta influenzati dal successo o dal fallimento dell’impresa perché hanno un interesse personale nell’organizzazione. Inoltre, in loro assenza, la società non sarà in grado di sopravvivere nel lungo periodo e hanno quindi a loro volta un grande impatto sull’impresa. Tra gli stakeholder interni principali vi sono i dipendenti, i proprietari, gli investitori e il consiglio di amministrazione.
Stakeholder secondari o esterni
Gli stakeholder esterni, invece, sono coloro che non lavorano direttamente con l’azienda, ma sono in qualche modo influenzati dalle sue azioni e dai suoi risultati. Così come per gli stakeholder interni, anche nel caso di quelli esterni, la natura dei loro interessi e l’entità della loro influenza sono aspetti fondamentali che li distingue l’uno dall’altro. Tra i principali stakeholder esterni vi sono i clienti, la comunità locale, i creditori, i fornitori e lo Stato.
Gli shareholder, in italiano “azionisti”, sono una tipologia specifica di stakeholder che detiene una o più azioni di una società. L’azionista, quindi, ha un interesse finanziario nella redditività dell’impresa, legata all’andamento dei prezzi delle azioni e all’ammontare dei dividendi, valori che aumentano se l’azienda ottiene buoni risultati. Gli azionisti hanno potere diretto su determinate questioni e/o scelte aziendali sulle quali sono chiamati a votare.
L’interesse di un’azionista può essere in alcuni casi contrastante rispetto a quello di altre tipologie di stakeholder (come i dipendenti, la comunità o l’ambiente) quando è volto esclusivamente alla massimizzazione del profitto, e quindi del rendimento di breve periodo, a discapito di una creazione del valore più ampia e degli impatti che tale approccio può determinare (come, per esempio, l’aumento delle emissioni inquinanti, la riduzione dei salari o il disinteresse nei confronti del territorio in cui l’impresa opera).
10 Esempi di stakeholder di un’azienda
Ciascuna categoria di stakeholder ha caratteristiche specifiche e gioca un ruolo unico nell’andamento e per il successo di un’azienda.
Esempi di stakeholder interni
Dipendenti
I dipendenti sono stakeholder interni perché sono direttamente interessati dalle decisioni dell’azienda. Buone pratiche di stakeholder engagement richiedono che questi siano costantemente informati dei cambiamenti e consultati al fine di ricevere eventuali consigli che possono scaturire dalla loro prospettiva. Caratteristica dei dipendenti è che hanno un interesse personale nel successo o nel fallimento dell’azienda e nelle modalità con cui un’organizzazione si pone nei loro confronti.
I rapporti tra azienda e dipendenti sono sempre più sotto i riflettori e spesso oggetto di dibattito mediatico. Ne è un esempio il recente licenziamento in massa di Alphabet, la società che controlla Google che a inizio 2023 ha licenziato più di 12.000 impiegati a livello globale, destando scalpore. In quel caso, secondo quanto dichiarato dal gruppo la motivazione è stata l’aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei propri processi.
Dirigenti
I dirigenti sono gli stakeholder interni responsabili della gestione operativa dell’azienda, i decisori centrali. Possono avere un ruolo nella definizione della direzione strategica ma, la loro attività principale sta nel saper interpretare, attuare e far attuare le direttive della proprietà. Al pari degli altri dipendenti, anche i manager hanno interesse a che l’azienda prosperi e non fallisca: anche per loro il reddito personale dipende dalla permanenza in vita dell’impresa per cui prestano servizio.
Proprietari
Degli stakeholder interni fanno parte anche i proprietari dell’azienda. Nelle fasi iniziali di sviluppo della società, i proprietari possono essere coinvolti molto attivamente nelle operazioni quotidiane. Con l’espansione dell’azienda fanno in genere un passo indietro, lasciando ai dirigenti di occuparsi delle attività quotidiane. Si tratta di una necessità man mano che l’azienda diventa una realtà complessa, articolata su più livelli sebbene continueranno a svolgere sempre un ruolo attivo nella strategia aziendale.
Esempi di stakeholder esterni
Fornitori
Anche i fornitori, sebbene siano stakeholder esterni e quindi non abbiano una partecipazione diretta e attiva al funzionamento della società, hanno interesse alle performance dell’azienda in quanto legati da interessi commerciali e di redditività. D’altro canto, i fornitori rilevano come stakeholder perché la qualità dei loro prodotti e servizi influisce sulla reputazione dell’organizzazione che se ne serve.
Clienti
I clienti sono tra gli stakeholder esterni più importanti per le società perché sono coloro che acquistano effettivamente i beni e usufruiscono dei servizi offerti. Hanno un impatto diretto sul fatturato e sulla redditività aziendale. Un elemento importante per un’impresa riguarda la capacità di fidelizzare i consumatori per fare in modo che questi continuino a scegliere i propri prodotti.
Comunità
Tutti i componenti della comunità, locale o meno, hanno interesse nei confronti delle aziende, anche se non vi sono direttamente coinvolti. Per esempio, i cittadini contano sul fatto che le aziende forniscano posti di lavoro e richiedono che le imprese producano beni e servizi in grado di migliorare la loro vita senza danneggiare i luoghi che abitano.
Inoltre, la crescente sensibilizzazione delle persone ai temi legati al benessere ambientale e sociale, rende sempre più importante per le aziende prestare attenzione a tali tematiche e alle esigenze della comunità. Il rischio, altrimenti, è quello di finire nel mirino di sindacati o organizzazioni non governative e di incorrere in azioni legali.
Una visione di business che accoglie un approccio sostenibile non può fare a meno di scegliere con cura le proprie modalità produttive e organizzative e considerare l’impatto generato nei territori in cui opera.
Stato
Il governo è uno stakeholder delle imprese perché ha interesse a garantire che esse operino in modo legale ed etico e contribuiscano all’economia fornendo posti di lavoro e producendo beni e servizi. Il suo ruolo di stakeholder rispetto alle aziende è dovuto anche al suo potere di legiferare e le leggi e i regolamenti governativi hanno un impatto rilevante sulla vita delle imprese (come, per esempio, la normativa tributaria e le direttive europee).
Investitori
Gli investitori (persone fisiche o giuridiche) sono stakeholder che hanno un interesse finanziario nell’azienda, dato che dai guadagni dell’organizzazione dipendono i loro. Sono maggiormente interessati al risultato economico della società, ma sono sempre più attenti anche ad altri aspetti, quali il suo bilancio di sostenibilità quindi gli impatti ambientali o le politiche che riguardano i dipendenti. Se l’investitore siede nel consiglio di amministrazione, questo è da considerare uno stakeholder interno.
Banche
Le banche diventano stakeholder di un’impresa nel momento in cui concedono un finanziamento. Oggi i criteri ESG sono sempre più inclusi nelle valutazioni creditizie degli istituti bancari motivo per cui un dialogo tra azienda e banche è importante per comprendere i requisiti richiesti e per poter favorire e godere di meccanismi di incentivazione favorevoli.
Concorrenti
I concorrenti sono stakeholder esterni perché non fanno parte dell’organizzazione, ma sono molto interessati a ciò che fa. Per esempio, possono cercare di attrarre a sé la clientela o i dipendenti dell’azienda, oppure praticare prezzi inferiori. Pertanto, i peers possono costituire una fonte di stress per un’impresa, ma anche una spinta a fare meglio, producendo in ultima analisi un impatto positivo sulle sue performance.