Il Consiglio di Amministrazione di Ørsted, tra i maggiori sviluppatori di energia eolica offshore, ha nominato Rasmus Errboe come nuovo Presidente e CEO dell’azienda, in sostituzione di Mads Nipper, entrato in Ørsted nel gennaio 2021 il quale lascerà la carica di CEO il 1° febbraio 2025
“Il mercato delle energie rinnovabili è cambiato profondamente da gennaio 2021. Gli impatti sulla nostra attività della situazione sempre più difficile nell’industria dell’energia eolica offshore, che vanno dai colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento, all’aumento dei tassi di interesse, fino a un panorama normativo in evoluzione, significano che il nostro focus si è spostato” ha dichiarato Lene Skole, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ørsted. “Pertanto, il Consiglio ha concordato oggi con Mads Nipper che è il momento giusto per lui di fare un passo indietro, e il Consiglio ha nominato Rasmus Errboe come nuovo CEO”.
Rasmus Errboe è entrato in Ørsted nel 2012 e nel 2022 è diventato membro della direzione esecutiva. Prima di essere nominato Vice CEO e Chief Commercial Officer, Rasmus Errboe ha ricoperto le posizioni di CFO ad interim, Responsabile Regionale per l’Europa, Responsabile Regionale per l’Europa continentale, CFO per l’unità di business offshore a livello globale, e Responsabile del dipartimento M&A di Ørsted. È stato inoltre responsabile dell’IPO di Ørsted nel 2016 e della cessione e separazione dell’attività Oil & Gas di Ørsted nel 2017.
“Sono onorato nel passare al ruolo di CEO di un’azienda a cui ho servito con orgoglio negli ultimi 13 anni. Ho una conoscenza approfondita dell’industria e, insieme ai nostri abili dipendenti, io e il resto del team esecutivo lavoreremo instancabilmente per creare valore per i nostri clienti, azionisti e stakeholder in generale” ha affermato Rasmus Errboe, Vice CEO e CCO di Ørsted. “Ørsted ha una base solida con capacità uniche e sono impaziente di assumere la leadership nella trasformazione necessaria per affrontare le difficoltà che Ørsted e la nostra industria stanno affrontando. L’energia eolica offshore rimane cruciale per la transizione verde, e siamo fermamente impegnati a perseguire la nostra visione di un mondo che funziona interamente con energia verde”.
La situazione negli Stati Uniti
Ørsted ha visto le sue azioni crollare e ha deciso di attuare dei deprezzamenti dell’attività negli Stati Uniti ai tassi di interesse e alle catene di approvvigionamento, in concomitanza dell’inaugurazione di Donald Trump nella Casa Bianca, che già aveva evidenziato le sue posizioni confronti del futuro del settore delle energie rinnovabili, in quanto ha sospeso le nuove concessioni per l’energia eolica offshore, nonostante vi siano i permessi federali necessari per i due progetti di Ørsted in costruzione negli Stati Uniti, ovvero Revolution Wind e Sunrise Wind. Tuttavia, l’approccio di Trump pesa fortemente sul settore. Le azioni di Vestas, un produttore danese di turbine eoliche, sono scese di oltre il 4% martedì mattina.
Ørsted era entrata negli Stati Uniti nel 2018 come pioniere nel settore dell’energia eolica offshore, ma ha trovato davanti molti ostacoli quando i tassi di interesse sono aumentati e le catene di approvvigionamento sono state messe sotto pressione, a seguito della pandemia di Covid-19.
Ørsted ha annunciato svalutazioni per un totale di 1,7 miliardi di dollari, attribuendo la responsabilità ai tassi di interesse, alle sfide nelle catene di approvvigionamento e alle “incertezze di mercato”, che influenzano il valore dei suoi contratti per i diritti sul fondale marino. Le azioni di Ørsted quotate a Copenaghen, inoltre, sono scese di oltre il 17% all’apertura del mercato martedì mattina, aggiungendo un ulteriore calo rispetto all’anno precedente.
Mads Nipper, CEO uscente di Ørsted, ha dichiarato che l’azienda stava esaminando l’ordine di sospensione di Trump, soprattutto dopo la firma dell’ordine esecutivo di ritiro dall’accordo di Parigi sul clima firmato nel 2016 per prendere parte allo sforzo globale per contrastare il cambiamento climatico, reputandoli “molto deludenti” e convalidando l’impegno dell’azienda a lungo termine nel mercato statunitense. Ha aggiunto inoltre che continueranno “a navigare le complessità e le incertezze che affrontiamo in un’industria offshore emergente nel nuovo mercato statunitense”.
Nonostante la situazione attuale, Ørsted ha dichiarato che manterrà la sua previsione di utile operativo per l’intero anno di 3,4 miliardi di dollari per il 2024. Le sue turbine eoliche, sia a terra che in mare, hanno performato in linea con le aspettative, ha affermato. I ricavi del 2023 sono stati pari a 11,1 miliardi di dollari. Prima del crollo di martedì, le azioni di Ørsted erano scese di quasi il 20% negli ultimi 12 mesi e sono circa il 77% al di sotto del loro picco di gennaio 2021, quando l’interesse per le azioni ambientali era ai massimi.