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Stagione assembleare 2022

Morningstar: Boom di proposte anti-ESG (bocciate) nelle assemblee USA

La stagione assembleare Usa del 2022 è stata contraddistinta da un elevato numero di proposte in chiave anti-ESG, che tuttavia non hanno passato il vaglio degli azionisti e sono state bocciate. A riportarlo è Morningstar, dai cui dati si evince che la stagione assembleare Usa del 2022 ha visto un numero record di risoluzioni ambientali, sociali e di governance (ESG) che sono state sottoposte al voto degli azionisti.  

Negli Stati Uniti, oltre al forte potere delle lobby energetiche legate ai combustibili fossili, ci sono forti movimenti anti-ESG, in molti casi sostenuti da esponenti politici di spicco quali l’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, che di recente ha dedicato al tema un editoriale sul Wall Street Journal;  il governatore della Florida Ron DeSantis, che ha annunciato uno scudo contro le frodi ESG per le imprese dello stato, e il governatore del Texas, Greg Abbott, che sta estromettendo dai contratti con lo stato i player finanziari ostili ai combustibili fossili.

Morningstar ha monitorato 43 proposte anti-ESG presentate dal National Legal and Policy Center, dal National Center for Public Policy Research e da Steven J. Milloy durante la stagione assembleare del 2022. I risultati, però, non sono stati quelli auspicati dal fronte anti-sostenibilità: gli azionisti, infatti, hanno in larga parte votato contro queste proposte. Da gennaio a giugno, le risoluzioni presentate da questi gruppi hanno ricevuto un sostegno medio del 7% e solo 12 hanno ottenuto un supporto superiore al 5%. Al contrario, le risoluzioni presentate dagli altri azionisti hanno avuto in media oltre il 30% di consensi. Tuttavia, un ristretto numero di proposte anti-ESG ha ottenuto un supporto maggiore.

Le proposte in chiave anti-ESG non hanno ottenuto successo, argomenta Morningstar, anche in virtù delle considerazioni dei fondi e di altri investitori istituzionali, sempre più consapevoli non solo del fatto che la sostenibilità sia una strada maestra dalla quale è impossibile tornare indietro, ma anche della maggiore redditività degli emittenti che adottano strategie ESG e dei prodotti improntati ai principi ESG.

“Vedo questa spinta anti-ESG come la prossima estensione della guerra culturale in corso”, afferma Kristoffer Inton, strategist azionario ESG di Morningstar. “Molte di queste riflessioni e anche alcune proposte di legge sono scritte senza una grande comprensione dell’investimento sostenibile. Gli investitori che ignorano il rischio ESG, come qualsiasi altro rischio, lo fanno a loro rischio e pericolo”, aggiunge l’esperto.

Ma, come accennato, in qualche caso l’istanza contraria alla sostenibilità ha avuto un qualche sostegno. Quali sono le proposte anti-ESG che sono state maggiormente apprezzate? Di solito, si è trattato di questioni percepite come attinenti alla governance o alla disclosure, quindi non considerate direttamente anti-ESG, e anzi forse in qualche modo “scambiate” per proposte pro-ESG.

Delle 12 proposte anti-ESG che hanno ottenuto un sostegno superiore al 5%, 10 sono state presentate dal National Legal and Policy Center (NLPC). Quattro di queste hanno ottenuto un sostegno superiore al 20%, con una proposta all’assemblea degli azionisti di Twitter sulla disclosure sulle attività di lobby, che ha ricevuto un sostegno superiore al 40%. “Molte delle proposte anti-ESG – argomenta Morningstar – hanno trovato un linguaggio e una formulazione che la Securities and Exchange Commission ha ritenuto accettabili, partendo da proposte pro-ESG approvate in precedenza.