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Candriam: nel 2023 calano le risoluzioni sul clima

Un’inversione di tendenza nelle risoluzioni sul clima sponsorizzate dal management (note anche come Say-on-Climate, o SOC) che sono diminuite nel 2023 rispetto agli ultimi anni. È quanto osservato da Sophie Deleuze, Lead ESG Analyst – Engagement & Voting di Candriam. “Sebbene la stagione 2023 del voto per delega nelle assemblee degli azionisti si sia svolta in gran parte come previsto, abbiamo assistito ad alcune sorprese” ha dichiarato l’analista ESG di Candriam.

A partire dal 2021 infatti si era iniziato ad assistere ad un aumento dei voti sulle questioni climatiche. A metà anno infatti il numero di SOC del gestore patrimoniale era stato pari a 15, rispetto all’unico voto espresso nel 2020 (Aena). Un incremento che aveva caratterizzato anche il 2022, in cui a metà anno le risoluzioni sul clima su cui Candriam era stato chiamato a votare erano state 29. Invece, fino ad ora nel 2023 “a parità di numero di assemblee, Candriam ha incontrato solo 16 proposte di SOC” ha evidenziato Deleuze che ha al contempo ricordato come dedicare un’intera sezione della relazione di voto alle votazioni sul clima è diventata ormai la nuova normalità.

“In particolare”, ha continuato l’analista ESG, “è sorprendente che la maggior parte delle società che hanno sottoposto all’approvazione degli azionisti i loro piani strategici di transizione climatica nel 2022 non chiedano quest’anno l’approvazione della loro relazione sui progressi compiuti”.

Sophie Deleuze, Lead ESG Analyst – Engagement & Voting di Candriam

La comunità degli investitori responsabili chiede infatti un voto annuale sui progressi compiuti e un voto sulla strategia climatica complessiva ogni tre anni. “È interessante notare che esiste una netta differenza tra il tasso di approvazione dei piani proposti e l’approvazione – o la mancanza di approvazione – dei rapporti di follow-up” ha continuato Deleuze.

Da un lato, secondo quanto messo in luce dall’analista, si assiste a un calo del numero di proposte di SOC sponsorizzate dal management, dall’altro si nota anche un’inversione della quota relativa delle proposte relative ai progressi rispetto a quelle relative al piano strategico. In dettaglio, mentre l’anno scorso i rapporti sui progressi rappresentavano solo il 23% delle questioni SOC votate, nel 2023 (fino ad ora) le votazioni sui progressi rappresentano il 44% delle decisioni di voto di SOC incontrate da Candriam.

La Francia in prima linea nelle risoluzioni sul clima

La Deleuze ha anche evidenziato come la Francia è in prima linea nel trend delle risoluzioni SOC. Il Paese ha rappresentato il 50% delle opportunità di voto di Candriam su risoluzioni SOC (9 su 23 SOC a livello globale, rendendo la Francia il primo mercato per numero di SOC nel 2023) e quest’anno ha ricevuto un 57% (4 su 7) dei voti a sostegno di Say-on-Climate.

Nel complesso, Candriam ha sostenuto il 44% delle proposte di SOC sponsorizzate dal management finora nel 2023, rispetto al solo 17% di voti positivi dello scorso anno in questo periodo. Il sostegno medio del settore è finora dell’89,2%, rispetto all’86,9% del 2022.

L’assenza delle risoluzioni sul clima nei settori ad alto impatto

Dall’analisi di Candriam è infine emerso come i settori ad alto impatto per i quali il clima è rilevante non hanno richiesto agli azionisti l’approvazione di piani climatici quest’anno. Il settore energetico, con sei SOC proposti nel 2022, quest’anno ha proposto solo due SOC di cui uno era un rapporto sui progressi, ossia quello di TotalEnergies, per il quale Candriam ha votato contro, e l’altro era un piano strategico sul clima di Shell e Candriam ha votato contro anche in questo caso.

Anche il settore delle utilities è stato meno attivo, con sei SOC l’anno scorso, ma solo tre quest’anno. Le società finanziarie hanno proposto otto SOC l’anno scorso, ma solo quattro quest’anno, di cui due erano risoluzioni per l’approvazione del report di quest’anno, dopo aver sottoposto al voto degli azionisti i loro piani di transizione energetica nel 2022.