Leonardo chiude il bilancio 2021 con un utile netto a 587 milioni, in rialzo del 142% e annuncia un miglioramento sul fronte della sostenibilità nel 2021. In particolare, il gruppo della difesa ha ridotto le emissioni di CO2 del 23% nel corso dell’esercizio e ha incrementato la percentuale di donne assunte con profili STEM. I ricavi salgono a 14,1 miliardi (+5%), l’Ebita a 1,123 miliardi (+20%). Il flusso di cassa operativo è di 209 milioni (+423%) doppio rispetto alla guidance. Grazie a un utile più che raddoppiato, la società torna al dividendo: il cda ha proposto la distribuzione di una cedola pari a 0,14 euro per azione.
Pur in presenza di una diffusa crisi nel settore aeronautico civile, Leonardo ha conseguito ordini nel 2021 per oltre 14,3 miliardi (+4,0% rispetto al 2020), incrementando il suo portafoglio a oltre 35,5 miliardi. In particolare, a un robusto volume di ordini negli elicotteri, 4.370 milioni, che vede una parziale ripresa del segmento civile, si affianca l’ottima performance dell’Elettronica per la difesa e sicurezza, 7.579 milioni, in particolare della componente europea (+14,5% vs 2020), nonché del settore Aeronautico, 2.945 milioni, con la parte Velivoli che registra una crescita di oltre il 30%, più che compensando il previsto calo dell’Aeronautica civile.
Nonostante gli effetti della pandemia, tutti i business di Leonardo segnano una consistente crescita e, in particolare gli Elicotteri, che registrano ricavi complessivi per 4,2 miliardi con un incremento del 4,7% rispetto al 2020, l’Elettronica per la Difesa e Sicurezza che si attesta a 7 miliardi (+6,4%) e Velivoli che chiude con 3,3 miliardi (+24%), più che compensando il previsto calo della componente civile. Anche l’EBITA si mostra in forte crescita, con un RoS del 7,9%, nonostante la flessione delle Aerostrutture, fortemente impattate dal perdurare della crisi del traffico aereo derivante dalla pandemia.
Pur in presenza di costi sostenuti per garantire la tutela della salute di tutto il personale, e dei costi legati al preannunciato avvio della ristrutturazione del comparto aeronautico civile ex art. 4 “Legge Fornero”, Leonardo registra un Risultato Operativo (EBIT) pari a 911 milioni con un incremento di oltre il 76% rispetto all’anno precedente.
Dal punto di vista finanziario, il FOCF 2021 è pari a 209 milioni, oltre due volte l’obiettivo prefissato, ed è stato ridotto il livello di indebitamento complessivo che si attesta a 3.122 milioni di euro. La riduzione dell’indebitamento ha poi portato a una sostanziale riduzione del costo del debito sceso da 5,4% nel 2016 al livello minimo, pari al 2,3%, del 2021.
Le previsioni per il 2022
Leonardo prevede per il 2022 “nuovi ordinativi (circa 15 miliardi), a conferma del buon posizionamento dei prodotti e soluzioni del gruppo e della capacità di presidiare efficacemente i mercati chiave; ricavi per 14,5-15 miliardi, in crescita rispetto al 2021 grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi in ambito Difesa/Governativo; redditività in aumento, con Ebita di 1.180-1.220 milioni, sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business, pur in presenza di un mix di attività ancora caratterizzato da programmi in fase di sviluppo e quote crescenti di ricavi generati in qualità di prime contractor”. La previsione, indica la società, “riflette anche il perdurare delle criticità in ambito civile, in particolare Aerostrutture e GIE-ATR”.
Il flusso di cassa operativo (Focf) è atteso a “circa 500 milioni, con il business Difesa/Governativo che garantisce una solida generazione di cassa mentre continua l’assorbimento di cassa da parte delle Aerostrutture anche se leggermente inferiore ai livelli del 2021″. L’indebitamento netto di gruppo a “circa 3,1 miliardi, include l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, l’ipotesi di cessione di business oltre alla prevista erogazione dei dividendi”.
I miglioramenti sul fronte ESG
La diffusione dei risultati di bilancio è stata l’occasione per Leonardo per ribadire l’impegno per uno sviluppo sostenibile, che secondo quanto indicato nella Relazione alla gestione 2021 ha permesso al gruppo di raggiungere importanti traguardi anche nell’esercizio da poco concluso. Sul fronte della decarbonizzazione, il gruppo ha ridotto le emissioni di CO2 del 23% rispetto al 2020, grazie soprattutto alla sostituzione del gas SF6 nel settore elicotteristico. “È un passo importante che ci avvicina all’obiettivo che ci siamo dati: ridurre le emissioni del 40% entro il 2030″. Importanti risultati sono stati raggiunti anche in termini di diversità e inclusione: è aumentata la percentuale di donne assunte con laurea STEM, pari nel 2021 al 19% del totale assunzioni con laurea STEM, e la quota di giovani under 30 assunti.
È proseguito, inoltre, l’impegno sulla finanza sostenibile. “Per allineare sempre più la strategia di finanziamento con gli obiettivi di sostenibilità, abbiamo sottoscritto infatti la prima linea di credito revolving (Revolving Credit Facility) ESG e il primo ESG Term Loan, rendendo il 50% del totale delle fonti di finanziamento legato a parametri ESG, tra i quali la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l’eco-efficienza dei processi industriali e la promozione dell’occupazione femminile con lauree nelle discipline STEM, gli stessi del Piano di Incentivazione di lungo periodo”, si legge nella Relazione.
Dall’altro lato, il gruppo è impegnato a mantenere il 50% degli investimenti allineati al raggiungimento dei Sustainable Development Goal (SDG), contribuendo in particolare all’innovazione e alla trasformazione digitale, alla creazione di lavoro qualificato e allo sviluppo di soluzioni per la sicurezza di persone, infrastrutture e territori.
“I risultati che abbiamo raggiunto sul fronte ESG sono stati riconosciuti anche a livello mondiale”, si legge ancora, grazie alla presenza del gruppo in diversi rating, indici e ranking di sostenibilità. Tra questi, Leonardo ricorda il raggiungimento del punteggio più alto del settore Aerospazio e Difesa nel Dow Jones Sustainability Index di S&P Global per il terzo anno consecutivo, l’inclusione nel MIB ESG Index lanciato da Borsa Italiana nel 2021, la conferma nella A list di CDP Climate Change e nel Bloomberg Gender Equality Index.