Intesa Sanpaolo, Camera di Commercio di Torino e Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino hanno avviato il Laboratorio ESG – Environmental Social Governance, che supporta la transizione delle PMI del territorio torinese verso gli obiettivi del PNRR. Intesa Sanpaolo ha già attivato iniziative analoghe a Brescia, Padova, Venezia, Cuneo, Bergamo, Bari, Taranto, Napoli, Palermo e Roma, ispirate ad una logica di sistema e di servizio, con la collaborazione di associazioni di categoria, università, scuole di specializzazione, centri di ricerca e ITS del territorio torinese. L’idea è nata in partnership con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell’economia circolare.
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Il Laboratorio ESG di Torino
In un quadro economico e sociale nel quale l’attenzione all’ambiente e la transizione verso un’economia digitalizzata e green sono determinanti per il sistema manifatturiero, il Laboratorio ESG si pone come acceleratore per la crescita sostenibile delle PMI e per la creazione di valore collettivo sociale e ambientale nella logica del più esteso coinvolgimento di imprese e di operatori volto alla realizzazione del PNRR. L’obiettivo è favorire e affiancare investimenti e opportunità di crescita non più rinviabili nell’attuale fase di rilancio dell’economia italiana, combinando esigenze delle PMI con le competenze dei migliori stakeholder.
Il Laboratorio ESG di Torino, in particolare, offrirà consulenza, informazione, assesment e identificazione delle azioni per supportare l’intero percorso che le PMI devono intraprendere, grazie a partner di eccellenza quali Circularity, Nativa e CE LAB. Circularity è la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia circolare in Italia, in grado di supportare le imprese ad integrare i principi di sostenibilità e di economia circolare all’interno del proprio business. Nativa è la prima B Corp e Società Benefit in europa. Essa incorpora il purpose nel DNA delle organizzazioni per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa. CE LAB, nata dalla partnership tra Innovation Center Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory, contribuisce all’evoluzione del sistema economico italiano e diffonde nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare.
“È nostra intenzione offrire alle imprese un servizio che non sia solo informativo, ma che le aiuti nel concreto a raggiungere quegli obiettivi di sostenibilità che il mercato si aspetta, per esempio coinvolgendole in esperienze di best practice” ha dichiarato Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, “Produrre in maniera più sostenibile sta diventando rapidamente un aspetto determinate per continuare ad avere un ruolo competitivo nella filiera e in un futuro prossimo peserà anche sul rating. Il Laboratorio ci aiuta a preparare per tempo le aziende, grazie anche alla collaborazione di partner che sono un fondamentale punto di riferimento, in particolare per le micro e piccole imprese, le più sguarnite sul fronte ESG”.
Gli impegni ESG di Intesa Sanpaolo
Sostenibilità ambientale e sociale hanno un impatto rilevante sulla crescita e la competitività delle PMI. Intesa Sanpaolo ha attivato con il nuovo piano d’impresa 2022-2025 un plafond di 8 miliardi di euro destinato a investimenti in circular economy, e nel 2020 ha lanciato un plafond da 2 miliardi di euro per gli s-loans, linea di finanziamenti innovativi a medio-lungo termine che accompagnano gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità, con un meccanismo di riduzione dei tassi legato al raggiungimento di obiettivi ESG. In particolare, S-Loan Climate Change, Turismo e Agribusiness, con garanzia Sace green all’80%, sono iniziative pensate per le PMI e le mid-cap che intendono investire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti di investimento green. Dall’avvio di queste iniziative, la direzione Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo ha erogato circa 400 milioni di euro.
Da ultimo il gruppo ha messo a disposizione 76 miliardi di euro legati agli impegni già assunti nell’ambito del PNRR, per sostenere le imprese che investono nelle rinnovabili. Attraverso una linea di finanziamento innovativa s-loan CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), la banca premia con uno sconto di tasso quelle imprese che si impegnano a mettere a disposizione della collettività l’energia non consumata. Inoltre, i clienti possono accedere ad advisory e consulenza, erogate con il supporto di partner tecnici, per mettere a punto l’investimento migliore e per costituire nuove CER, beneficiando anche di attività di informazione e divulgazione con partner istituzionali.
Scenari e opportunità per le imprese del territorio piemontese
Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sono numerosi i punti di forza dell’economia piemontese. Il Piemonte si caratterizza per una forte vocazione industriale (nel 2022 l’industria ha generato il 30% del valore aggiunto regionale). La propensione a esportare è elevata, pari al 45,1%, circa dieci punti percentuali in più rispetto alla media italiana. L’export piemontese tra il 2008 e il 2022 è cresciuto del 55,6%, trainato dalla filiera dell’automotive, seguita da alimentare, chimica, meccanica, oreficeria e bevande. Il Piemonte si posiziona sopra la media italiana nazionale sia dal punto di vista dell’innovazione (spicca ad esempio per collaborazioni pubblico-private per la ricerca) che dal punto di vista della digitalizzazione (quinta tra le regioni italiane). La regione occupa anche il primo posto in Italia per spesa in ricerca e sviluppo rispetto al PIL, con il 2,3%.
Le imprese piemontesi presentano una buona sensibilità verso i temi ESG. L’82,3% ha intrapreso almeno un’azione di sostenibilità ambientale o di responsabilità sociale o di sicurezza ambientali (si passa del 95% delle grandi imprese all’81% delle micro). È però ancora bassa la quota di imprese che utilizza materie prime seconde o riutilizza o ricicla le acque di scarico. Ci sono poi ampi margini di miglioramento in termini di inclusione sociale e governance – le imprese più attive su questi fronti sono anche quelle con maggiori prospettive di crescita.
Una più elevata diffusione di queste strategie passa attraverso un rilancio degli investimenti, che possono essere sostenuti dalla spinta del PNRR, i cui risvolti sono però ancora poco conosciuti soprattutto dalle imprese più piccole. Tra gli investimenti più urgenti figurano sicuramente quelli sul capitale umano. Le imprese fanno fatica a trovare persone specializzate, con Unioncamere-Anpal che stima che a luglio 2023 il 52% delle entrate previste siano di difficile reperimento in Piemonte, con punte del 58% per gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. Si tratta di un tema che andrà affrontato e risolto nei prossimi anni, quando competenze green e digitali diverranno sempre più necessarie e il trend demografico renderà ancora più complesso trovare personale da inserire in azienda.