Hera ha pubblicato il bilancio di sostenibilità 2022 in cui ha rendicontato i risultati in ambito ESG. Anche quest’anno il documento comprende un resoconto, in continuità con il 2021, di tutte le attività coerenti alla tassonomia dell’Unione Europea delle attività ecosostenibili, con riferimento in particolare agli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Nel 2022 il gruppo ha distribuito oltre 2,3 miliardi di euro sui territori serviti e il margine operativo lordo (MOL) a valore condiviso – riferito, cioè, alle attività di business che generano benefici ambientali e sociali nei tre ambiti della neutralità di carbonio, economia circolare, resilienza e innovazione – è aumentato del 17% rispetto al 2021 (670,6 milioni di euro pari al 52% del MOL totale).
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Il valore per le comunità generato da Hera
Rispetto al 2021, il valore economico totale per gli stakeholder è salito a più di 3 miliardi di euro e tra questi vi sono i lavoratori (601,1 milioni), gli azionisti (236,3 milioni), la pubblica amministrazione (151,8 milioni) e e fornitori (circa 1,4 miliardi). Inoltre, oltre 2,3 miliardi di euro dell’importo, pari al 76%, sono distribuiti nei territori serviti.
Dal bilancio di sostenibilità emerge in aumento il margine operativo lordo a valore condiviso, riferito alle attività di business che generano benefici ambientali e sociali nei tre ambiti della neutralità di carbonio, economia circolare, resilienza e innovazione. Questo si è infatti attestato a 670,6 milioni di euro (+17% rispetto al 2021) pari al 52% del MOL totale, con un miglioramento di tutti i parametri obiettivo. Tale crescita del MOL a valore condiviso si conferma in linea con la traiettoria delineata nel Piano industriale che lo proietta al 62% nel 2026 con l’obiettivo di arrivare al 70% nel 2030.
A che punto è Hera nella transizione energetica
Transizione e promozione dell’efficienza energetica continuano ad essere al centro delle strategie di Hera, si legge nel bilancio. Nel 2022 il gruppo ha ampliato la produzione di biometano dalla frazione organica dei rifiuti, con gli impianti di Sant’Agata Bolognese e Spilamberto (in partnership con la società Inalca del gruppo Cremonini) ed entro il 2030 intende quasi quadruplicarla, toccando quota 30 milioni di metri cubi all’anno. Inoltre, con un anno di anticipo rispetto al previsto, la multiutility ha raggiunto il 100% di energia elettrica rinnovabile per alimentare i consumi interni. Hera ha anche portato avanti una serie di iniziative per lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico e per la produzione di energia da fotovoltaico.
In riferimento alle emissioni complessive di gas serra, la multiutility ha raggiunto una riduzione dell’11,7%, rispetto al 2019, con l’obiettivo di arrivare a -37% al 2030, target validato dal network internazionale Science Based Targets Initiative.
Rigenerare le risorse: i dati del bilancio di Hera
Altro driver che guida obiettivi e azioni del gruppo Hera, si legge in una nota, è quello della rigenerazione delle risorse naturali, promuovendo un utilizzo più sostenibile e orientato a un modello di economia circolare. Raccolte territoriali, domiciliari e stazioni ecologiche rappresentano i perni del sistema di gestione dei rifiuti urbani, indirizzato al recupero di materia. In particolare nel 2022, nei territori serviti è stato raggiunto il 57% di riciclo dei rifiuti.
La plastica riciclata da Aliplast è stata di oltre 79 mila tonnellate, superiore del 33% rispetto al 2017, anno in cui la multiutility ha sottoscritto il suo impegno per la riduzione dell’inquinamento da rifiuti plastici, nell’ambito dell’iniziativa della Fondazione Ellen Mac Arthur. L’obiettivo è di incrementare ulteriormente questi volumi fino a raggiungere circa 150 mila tonnellate al 2030.
Dal bilancio di sostenibilità di Hera emerge che lo stesso approccio è usato per la gestione integrata e sostenibile della risorsa idrica. Secondo operatore nazionale nel ciclo idrico integrato, dal prelievo alla potabilizzazione e distribuzione, dai sistemi fognari fino alla depurazione, Hera si prende cura dell’acqua con una gestione circolare, promuovendo il riuso della risorsa idrica. Ne sono esempio gli importanti protocolli siglati con la Regione Emilia-Romagna e i consorzi di bonifica e il progetto sperimentale presso l’impianto di Cesena per il riutilizzo delle acque depurate in agricoltura.
Attenzione e tutela dell’acqua partono, tuttavia, dal buon esempio, scrive la società in una nota evidenziando come nel 2022, la multiutility ha registrato una riduzione del 20,5% dei propri consumi interni (circa 315,1 milioni di metri cubi risparmiati dal 2017), con l’obiettivo di arrivare a -25% al 2030.
Abilitare la resilienza e innovare
La multiutility ha investito 102,8 milioni di euro in innovazione e si impegna nella promozione della “resilienza delle comunità” che per il gruppo vuol dire lavorare anche nella direzione dell’inclusione sociale e della creazione di valore condiviso nelle comunità servite. Questo si traduce in acquisti da fornitori locali che, nell’anno appena trascorso, sono stati pari a 881 milioni di euro (il 65% del totale). In particolare, il valore relativo alle cooperative sociali è stato di oltre 82 milioni di euro (+14% rispetto al 2021) e ha consentito l’inserimento lavorativo di 899 persone svantaggiate e un conseguente beneficio per la Pubblica amministrazione stimato in oltre 3,8 milioni di euro.
Infine, Hera ha evidenziato nel bilancio che sono 135 i comuni con i quali è stato sottoscritto un Protocollo di intesa per evitare la sospensione delle forniture alle famiglie in difficoltà economica seguiti dai Servizi Sociali (26 protocolli in più firmati nel 2022 a Modena, Ferrara e Bologna).