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Tassonomia UE

Tassonomia: le criticità secondo la Piattaforma sulla finanza sostenibile

La Piattaforma sulla finanza sostenibile dell’UE (Platform on Sustainable Finance) ha pubblicato un feedback in risposta alla bozza della Commissione UE diffusa il 5 aprile sui criteri previsti dalla tassonomia ambientale per gli altri quattro obiettivi ambientali riferiti ai settori acqua, economia circolare, inquinamento e biodiversità. Il feedback del gruppo consultivo si estende inoltre anche alle modifiche proposte dalla Commissione per l’atto delegato relativo alla rendicontazione in materia di tassonomia e agli atti delegati sulla mitigazione e l’adattamento del cambiamento climatico.

Secondo la piattaforma, tra le criticità riscontrate, vi è il rischio che i requisiti di rendicontazione in materia di tassonomia incentivino le imprese e gli investitori a concentrarsi solo sulla mitigazione e non sull’adattamento. Inoltre, secondo il gruppo indipendente che fornisce consulenza all’UE sulla tassonomia e su altre questioni di finanza sostenibile, la progettazione dei quattro obiettivi ambientali della tassonomia (acqua, economia circolare, inquinamento e biodiversità) che restano da definire dovrà essere rivista per garantire sufficiente chiarezza e ambizione.

Con questo feedback, dunque, la piattaforma sposta il proprio focus sull‘implementazione e applicabilità della tassonomia.

Per quanto riguarda la rendicontazione in materia di tassonomia, la piattaforma ha sottolineato la necessità di prevedere che le aziende rendano noto il proprio contributo, in termini di percentuale sul fatturato totale, a tutti e sei gli obiettivi ambientali a cui sono allineate e non sceglierne solo uno. Ad oggi infatti, secondo quanto stabilito dalla Commissione per evitare il rischio di un doppio conteggio, le società sono tenute a scegliere uno degli obiettivi ambientali della tassonomia quando comunicano la proporzione di entrate, spese in conto capitale e spese allineate alla tassonomia, anche quando contribuiscono a più di un obiettivo. Questo però rischia che l’obiettivo sulla mitigazione dei cambiamenti climatici diventi “l’opzione preferibile” a scapito di altri obiettivi, dato il forte interesse del mercato dei capitali per la decarbonizzazione. Secondo la piattaforma, le aziende potrebbero anche essere meno incentivate a raggiungere gli altri obiettivi una volta allineate a uno solo, poiché il livello di allineamento al momento non varierebbe.

Di conseguenza, “investimenti molto necessari nell’adattamento al climate change potrebbero essere disincentivati”, scrive la piattaforma. Inoltre, la presenza di distorsioni nella rendicontazione aziendale implica che i gestori patrimoniali potrebbero non disporre di informazioni sufficienti a creare fondi tematici ambientali, ad esempio su acqua e biodiversità, compromettendo la capacità di finanziare queste aree.

Per questo la piattaforma propone un modello di divulgazione in base al quale la rendicontazione non finanziaria sia effettuata tenendo conto di tutti gli obiettivi ambientali a cui un’azienda è allineata. Le informazioni sulle società non finanziarie, dunque, dovrebbero riflettere il contributo di una società a tutti e sei gli obiettivi ambientali della tassonomia espresso in percentuale sul fatturato dell’azienda, garantendo che nel farlo non si verifichino i doppi conteggi.

La comunicazione riguardante le attività allineate e gli obiettivi ambientali a cui contribuiscono, ricorda infatti la piattaforma, è il mezzo per raggiungere un fine, ossia quello di massimizzare l’efficacia della tassonomia nel finanziare la transizione dell’economia reale verso un’economia sostenibile.

La piattaforma sulla finanza sostenibile, inoltre, sostiene che le istituzioni finanziarie dovrebbero essere autorizzate a fornire informazioni parziali sulla loro percentuale di attività idonee alla tassonomia quando le regole di rendicontazione in materia di tassonomia entreranno in vigore dal gennaio 2024 sia per le società finanziarie sia per quelle non finanziarie. L’obiettivo è di semplificare il processo di rendicontazione, consentendo alle istituzioni finanziarie di concentrarsi sulla comunicazione di quelle attività che finanziano il conseguimento degli obiettivi dell’UE sanciti dal Green Deal.

Nel suo feedback, il gruppo consultivo evidenzia anche degli esempi in cui ritiene insufficiente il livello di ambizione della bozza dell’atto delegato sui quattro nuovi obiettivi della tassonomia ambientale pubblicato dalla Commissione europea “e quindi incoerente con il regolamento sulla tassonomia”, nonché descritto con insufficiente chiarezza per consentirne l’applicazione e la verifica standardizzate e lasciato troppo alla discrezione dei redattori.

Tra gli esempi, le soglie minime di prestazione proposte per il riciclaggio della plastica e il trattamento delle acque reflue urbane. La piattaforma ha notato che questi erano equivalenti alla media di mercato e ai requisiti normativi minimi, e quindi non avrebbero contribuito in modo sostanziale a un obiettivo ambientale.

Inoltre, secondo il gruppo consultivo, una serie di attività verdi incluse nell’atto delegato sui quattro obiettivi non specifica soglie minime, come il requisito che la produzione di apparecchiature elettriche “dimostri una riciclabilità superiore” e l’uso di “materiali compostabili” negli imballaggi di plastica.

Alla luce di queste osservazioni, nel documento la piattaforma esorta la Commissione a non lasciare alla discrezione di un’impresa, di un attore economico o del revisore la definizione dei criteri o l’interpretazione del livello di ambizione dei criteri dell’atto delegato sui quattro obiettivi, poiché “renderebbe impossibile la comparabilità dell’allineamento tassonomico per queste attività”.

Infine, il gruppo consultivo raccomanda alla Commissione UE di sviluppare criteri DNSH (Do No Significant Harm) generi per le attività non incluse nella tassonomia che non danneggiano né contribuiscono in modo significativo a qualsiasi obiettivo ambientale. Lo scopo è di consentire l’applicazione dei test di contributo sostanziale all’adattamento ai cambiamenti climatici in tutti i settori.