Bloomberg gender index 2023 | ESG News

Analisi EY

Gender equality: la metà degli asset manager dell’UE non ha ancora il 40% di donne nei CdA

Gender equality? Ancora un traguardo lontano per l’industria finanziaria europea. Quasi la metà (47%) degli asset manager dell’UE, infatti, non ha ancora consigli di amministrazione composti per il 40% da donne, nonostante questo sia l’obiettivo richiesto dalla direttiva europea sulle donne nei consigli di amministrazione (European Women on Boards Directive). È una delle evidenze dell’ultimo EY European Financial Services Boardroom Monitor, riferito al primo semestre del 2023.

Secondo la normativa europea, le società di servizi finanziari del continente hanno tempo fino a gennaio 2026 per aumentare il numero di donne nei CdA almeno al 40%. Uniche escluse le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti.

Ma l’obiettivo al momento sembra sempre più lontano. Delle assunzioni effettuate nell’ultimo anno, il 44% erano donne, otto punti percentuali in meno rispetto al 52% assunto nel 2022.

Divisione di genere nelle nomine dei nuovi amministratori

Fonte: EY European Financial Services Boardroom Monitor. Il diagramma mostra la ripartizione per genere delle nuove nomine del consiglio di amministrazione. Nella seconda metà del 2022, il 48% delle nuove nomine di amministratori è stato di uomini e il 52% di donne. Nel primo semestre 2023, il 56% delle nuove nomine nel consiglio di amministrazione erano uomini e il 44% erano donne.

Complessivamente, l’attuale composizione dei membri dei consigli di amministrazione delle società europee di servizi finanziari è del 43% di donne e del 57% di uomini.

Nell’analisi EY ha anche rilevato che le donne nei consigli di amministrazione hanno meno probabilità di aver ricoperto ruoli di C-suite nella loro carriera, con il 53% che ha esperienza di leadership senior, rispetto al 65% dei membri del consiglio di sesso maschile.

Ai consiglieri non basta un solo board, in media siedono in tre

Un altro dato che emerge dall’analisi di EY è che, in media, i membri dei CdA delle società europee di servizi finanziari ricoprono tre posizioni nel consiglio di amministrazione, mentre il 26% ne detiene quattro. Secondo un sondaggio di EY l’82% degli investitori ritiene che il cosiddetto “overboarding”, ovvero sedere su tre o più consigli di amministrazione, potrebbe potenzialmente ostacolare la capacità di un amministratore di governare in modo efficace. 

Da un punto di vista settoriale, gli amministratori che ricoprono più incarichi nel consiglio di amministrazione sono più comuni nel settore della gestione patrimoniale, dove il 49% dei membri del CdA detiene più di due incarichi nel consiglio di amministrazione. È meno comune, invece, nel settore bancario, dove il 39% dei membri del consiglio ricopre più di due incarichi.

Percentuale di amministratori che ricoprono più di 2 incarichi (per settore)

Fonte: EY European Financial Services Boardroom Monitor. Il grafico mostra la percentuale di amministratori che ricoprono più di due incarichi per settore: il 39% degli amministratori ricopre più di due incarichi nel settore bancario, Il 41% nel settore assicurativo e il 49% nella gestione patrimoniale.
 

Il fenomeno è così diffuso, osserva EY, anche perché c’è un vuoto legislativo. Mentre esistono limitazioni del mercato locale per alcuni ruoli di amministratore, non esiste una regolamentazione generale applicata nei mercati europei dei servizi finanziari per limitare o imporre il numero di ruoli di consiglio che possono essere ricoperti da un individuo.

Per quanto riguarda il turnover, EY evidenzia che il 10% dei dirigenti europei ha lasciato i propri ruoli nella prima metà del 2023. E il lato positivo è che nelle nuove assunzioni è stata data una maggiore rilevanza all’esperienza ESG dei neoassunti. Poco più di un quinto (21%) degli asset manager europei, infatti, ha nominato membri del consiglio con un background ESG nel primo semestre del 2023, mentre il 19% ha esperienza nel settore tecnologico. Se si considerano tutti e tre i settori esaminati da EY (bancario, asset management e assicurativo), il 25% dei membri dei CdA ha ora esperienza in sostenibilità, una crescita del 5% rispetto al 2022 (come si vede in figura). 

Competenze nell’ambito delle nomine di nuovi consiglieri di amministrazione

Fonte: EY European Financial Services Boardroom Monitor. Il diagramma mostra un confronto semestrale anno per anno delle competenze dei direttori del consiglio di amministrazione nelle aree di c-suite, sostenibilità e tecnologia, presentato in tre formati di grafici a barre. Il primo mostra che il 67% degli amministratori nominati nel primo semestre 2023 ha esperienza in ruoli di C-suite rispetto al 63% nel primo semestre 2022. Il secondo mostra che il 25% degli amministratori nominati nel primo semestre 2023 ha esperienza in sostenibilità rispetto al 20% del primo semestre 2022. Il terzo mostra che il 36% degli amministratori nominati nel primo semestre 2023 ha esperienza tecnologica rispetto al 23% nel primo semestre 2022.

A tal proposito, Omar Ali, managing partner dei servizi finanziari di EY Investors, ha sottolineato che “i consigli di amministrazione delle società di servizi finanziari sono cambiati negli ultimi anni e i presidenti e i team esecutivi hanno attivamente sostituito gli uscenti con incaricati che apportano competenze nuove e necessarie, in particolare in sostenibilità e tecnologia”.

“Poiché le dinamiche del business globale continuano a cambiare, prevediamo di vedere aumentare l’importanza dell’esperienza internazionale e della diversità di background mentre i consigli di amministrazione navigano in un contesto macro sempre più sfidante e la necessità di più membri del consiglio di sesso femminile con esperienza di C-suite rimane una priorità”, ha aggiunto Ali. “Tuttavia, tali nomine possono aver luogo solo se esiste un forte pool di talenti e una pipeline in crescita che offre una gamma sempre più ampia di candidati, entrambi fattori cruciali per evitare l’”overboarding'”, ha concluso l’esperto di EY.