Lettera 2023

Fink (BlackRock): nella lettera annuale abbassa i toni sull’ESG

Non è un passo indietro, ma i toni sono decisamente più felpati rispetto al passato sui temi ESG. Il Ceo di BlackRock, il più grande asset manager del mondo, appare un po’ fiaccato dalla retorica anti-ESG che ha dominato la scena statunitense dell’ultimo anno. Anche se, nell’attesa lettera annuale, sottolinea ancora una volta l’importanza della transizione climatica e i rischi economici per le aziende che non perseguono modelli di decarbonizzazione, Fink circoscrive il ruolo degli asset manager a veicoli delle decisioni che in ultima istanza sono portate avanti da Governi, aziende e investitori. E sottolinea l’importanza di petrolio e gas nella transizione economica, strizzando l’occhio all’industria dell’oil che in Texas aveva lanciato più di un attacco per le posizioni a favore della decarbonizzazione della società di asset management.

Nella sua lettera annuale, che quest’anno è indirizzata alla più ampia platea degli investitori e non solo ai Ceo aziendali, Larry Fink sottolinea che “per investire a lungo termine è necessario avere una visione di lungo periodo degli elementi che influenzeranno i rendimenti, tra cui i dati demografici, le politiche governative, i progressi tecnologici e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio“. Ma, aggiunge “non siamo la polizia ambientale”.

L’obiettivo primario sono infatti i rendimenti secondo il numero uno della più grande società di asset management al mondo e l’attenzione all’ambiente è funzionale al fatto che i ritorni economici dipendono fortemente dall’attuazione di strategie e politiche volte a realizzare la transizione verso un modello economico sostenibile. Anche perché per chi non si adegua aumentano i rischi e i costi, mentre sull’altro piatto della bilancia ci sono le future opportunità. Inclusi i prossimi unicorni (le start up valutate più di un miliardo di dollari, ndr).

Sebbene nel complesso il riferimento all’ESG appaia più pacato nella lettera di quest’anno, centrale è anche il concetto di “democrazia degli azionisti”, con cui Fink fa riferimento alla decisione della più grande società di gestione al mondo di dare l’opportunità ai clienti considerati più idonei (iniziando dagli istituzionali ma giungendo ad includere anche i privati) di partecipare alle decisioni di voto per delega, laddove sia legalmente e operativamente possibile. 

Sostenere i clienti nelle scelte di investimento per la transizione

Secondo Fink, se nel breve termine la politica monetaria e fiscale sarà il principale motore dei rendimenti, nel lungo periodo gli investitori devono anche considerare come la transizione energetica, tra gli altri fattori, avrà un impatto sull’economia, sui prezzi degli asset e sulla performance degli investimenti.

Chiunque può vedere l’impatto del cambiamento climatico nei disastri naturali in California o in Florida, in Pakistan, in Europa e in Australia e in molti altri luoghi del mondo”, afferma il Ceo del colosso americano. “In effetti, è difficile trovare una parte della nostra ecologia o della nostra economia che non sia stata colpita”, prosegue il Ceo, “La finanza non è immune da questi cambiamenti. Stiamo già assistendo ad un aumento dei costi assicurativi in risposta al cambiamento dei modelli meteorologici”. 

Larry Fink evidenzia che la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è un obiettivo primario per molti dei clienti di BlackRock, che hanno diversi obiettivi e prospettive di investimento. Certo, non lo è per tutti. “Ci sono clienti che vogliono investire in modo da allinearsi a un particolare percorso di transizione o da accelerare tale transizione. Abbiamo clienti che scelgono di non farlo. Offriamo la possibilità di scegliere per aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi di investimento e gestiamo il loro patrimonio in linea con i loro obiettivi e le loro linee guida” spiega Fink. 

Tuttavia, sottolinea il Ceo, la maggior parte dei clienti è attenta alla relazione tra sostenibilità e rendimenti: “i cambiamenti nelle politiche governative, nella tecnologia e nelle preferenze dei consumatori creeranno importanti opportunità di investimento. Alcuni dei nostri clienti vogliono approfittare delle opportunità create in settori come gli investimenti infrastrutturali, che andranno a beneficio sia delle famiglie che delle economie”. 

Molti dei clienti di BlackRock, inoltre, desiderano avere accesso ai dati per assicurarsi che i fattori di rischio della sostenibilità che potrebbero avere un impatto sui rendimenti degli asset a lungo termine siano incorporati nelle loro decisioni di investimento. Per questo motivo, sottolinea Fink, BlackRock collabora con altre società e fornisce approfondimenti su come il cambiamento del clima e la transizione possano influire sui portafogli nel lungo periodo.

“Questi clienti seguono la transizione verso una riduzione delle emissioni di carbonio proprio come seguono qualsiasi altro fattore di rischio di investimento. Vogliono il nostro aiuto per capire i probabili percorsi futuri delle emissioni di anidride carbonica, l’impatto delle politiche governative su tali percorsi e le relative conseguenze in termini di rischi e opportunità di investimento”, scrive il Ceo. 

Tuttavia, sebbene gli asset manager debbano sostenere gli investitori e i clienti nelle scelte di investimento, Larry Fink avverte che non è compito di un gestore patrimoniale come BlackRock progettare un particolare risultato economico. “La politica governativa, l’innovazione tecnologica e le preferenze dei consumatori determineranno in ultima analisi il ritmo e la portata della decarbonizzazioneIl nostro compito è quello di riflettere e modellare diversi scenari per comprendere le implicazioni per i portafogli dei nostri clienti”, si legge nella lettera.

Ecco perché negli ultimi anni BlackRock ha chiesto a gran voce che venissero rese note le informazioni e le domande su come le società intendono affrontare la transizione energetica: “Come azionisti di minoranza, non spetta a noi dire alle aziende cosa fare. Le mie lettere agli amministratori delegati sono scritte con un unico obiettivo: garantire che le società generino rendimenti d’investimento duraturi e a lungo termine per i nostri clienti”, sottolinea Fink.

“Come ho sempre detto da molti anni a questa parte, spetta ai governi fare politica e promulgare leggi, e non alle società, compresi i gestori patrimoniali, fare la polizia ambientale”. Dunque, secondo Larry Fink, la transizione verso una riduzione delle emissioni di carbonio rifletterà le scelte normative e legislative che i governi faranno per bilanciare la necessità di un’energia sicura, affidabile e conveniente con una decarbonizzazione ordinata. “Sappiamo che la transizione non sarà una linea retta”, prosegue il Ceo, “Paesi e settori diversi si muoveranno a velocità diverse e il petrolio e il gas svolgeranno un ruolo fondamentale nel soddisfare la domanda globale di energia durante questo percorso. Molti dei nostri clienti vedono le opportunità di investimento che si presenteranno con l’adeguamento delle aziende energetiche consolidate. Riconoscono il ruolo vitale che le società energetiche svolgeranno nel garantire la sicurezza energetica e il successo della transizione energetica”. 

Nella lettera il Ceo entra anche nel merito delle questioni legate alle fonti energetiche, per ribadire che, sebbene la transizione vada senza dubbio finanziata, nell’immediato non sarà possibile rinunciare al 100% ai combustibili fossili: “Per garantire la continuità di prezzi energetici accessibili durante la transizione, i combustibili fossili come il gas naturale, con le misure adottate per mitigare le emissioni di metano, rimarranno importanti fonti di energia per molti anni a venire. BlackRock sta anche investendo, per conto dei suoi clienti, in gasdotti di gas naturale gestiti in modo responsabile. In Medio Oriente, ad esempio, abbiamo investito in uno dei più grandi gasdotti per il gas naturale, che aiuterà la regione a utilizzare meno petrolio per la produzione di energia”.

Sul tema della transizione energetica, Fink conclude elogiando le iniziative dei governi globali volte a ridurre le emissioni di CO2, come le iniziative europee che rientrano nel Green Deal e l’Inflation Reduction Act statunitense, che ha creato notevoli opportunità per gli investitori di destinare capitali alla transizione energetica. “Questa legge impegna circa 369 miliardi di dollari per investimenti nella sicurezza energetica e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Ciò sta attirando investimenti in tecnologie esistenti ed emergenti come la cattura del carbonio e l’idrogeno verde”, afferma il capo di BlackRock. 

Nei prossimi anni, alcune delle opportunità di investimento più interessanti si presenteranno nel settore della finanza di transizione. Data la sua importanza per i nostri clienti, l’ambizione di BlackRock è quella di essere il principale investitore in queste opportunità per loro conto. L’anno scorso ho scritto che i prossimi 1.000 unicorni non saranno motori di ricerca o società di social media. Molti di loro saranno innovatori sostenibili e scalabili, startup che aiuteranno il mondo a decarbonizzarsi e a rendere la transizione energetica accessibile a tutti i consumatori. Io ci credo ancora. Per i clienti che lo scelgono, li mettiamo in contatto con queste opportunità di investimento”, conclude Fink. 

Voto per delega: il modello della “democrazia degli azionisti” è quello vincente

L’altro tema che riguarda la sostenibilità incluso nella lettera annuale di Fink è quello legato alla “G” di ESG, alla governance. Precisamente, il Ceo approfondisce la questione dei voti per delega nelle assemblee degli azionisti, facendo riferimento alla politica di Voting Choice di BlackRock volta ad estendere l’accesso al proxy vote. “Alcuni dei nostri clienti hanno espresso interesse per un ruolo più diretto nella gestione del loro capitale e noi abbiamo cercato di offrire soluzioni che consentano loro di votare le proprie azioni”, afferma Fink. Come aveva già sostenuto nella lettera del 2022, il capo di BlackRock ritiene che, se adottata su larga scala, la scelta di voto possa migliorare la governance aziendale portando nuove voci nella “democrazia degli azionisti“.

BlackRock è da anni all’avanguardia in questa innovazione e ha visto altri gestori seguire il suo esempio e adottare iniziative simili, sottolinea Fink. “I clienti che rappresentano oltre 500 miliardi di dollari in AUM hanno scelto di partecipare alla Voting Choice per esprimere le loro preferenze”, scrive il Ceo.  

Tuttavia, perché questo modello che Fink chiama “democrazia degli azionisti” funzioni, è necessario che i proprietari di patrimoni che scelgono di esprimere il loro voto siano informati e impegnati: “Devono assicurarsi di investire tempo e risorse per prendere decisioni informate su questioni di governance critiche”. Secondo Larry Fink i consulenti per le deleghe possono svolgere un ruolo importante, essendo in grado di aggiungere una diversità di punti di vista sulle questioni relative agli azionisti. In questo contesto, sottolinea il Ceo, le società dovranno anche trovare nuovi modi per raggiungere gli azionisti che scelgono di esprimere il proprio voto, e diventeranno ancora più importanti una solida informativa e i progressi nell’ecosistema delle deleghe.

Il modo in cui l’ecosistema di voto cambierà nel prossimo decennio può essere una forza trasformativa che ridisegna la governance aziendale“, conclude il capo della società di gestione più influente nel mondo.