Capital market day

Eni presenta il nuovo Piano strategico 2022-25

Un doppio salto carpiato. E’ questo che si trova a dover compiere Eni, stretta tra la morsa di dover garantire una sicurezza energetica al Paese, sganciandosi dagli approvvigionamenti dalla Russia, e al contempo fornire una solida prospettiva di decarbonizzazione per gli anni a venire. Il nuovo piano strategico 2022-2025 del gruppo del cane a sei zampe, presentato alla comunità finanziaria dall’amministratore delegato Caludio Descalzi venerdì 18 marzo, viene presentato in un clima caratterizzato dalle nuove minacce alla sicurezza energetica che la guerra in Ucraina ha generato. In questo contesto Eni ha garantito che ci sono disponibilità per nuove forniture di gas nel breve termine, facendo leva sull’upstream e sulle partnership con Paesi produttori per reperire opportunità di forniture di gas alternative e addizionali.

Il portafoglio gas globale conta su 50 TCF (trillion cubic feet) di riserve e risorse, frutto degli investimenti degli ultimi 10 anni, mentre 14 TCF di gas addizionale sono disponibili per il mercato nel breve e medio termine. Inoltre i progetti gas di Eni sono ben posizionati per rifornire mercati chiave e si aspetta che possano raggiungere più di 15 MTPA (milioni tonnellate/anno) di volumi contrattualizzati GNL (gas naturale liquefatto) entro la fine del piano. L’Italia ha un consumo annuo di circa 70 miliardi di metri cubi di gas all’anno di cui circa 29 miliardi provenienti dai giacimenti russi che dovranno essere rimpiazzati.

Il piano presenta un approccio strategico che fa leva su tre elementi chiave principali: sviluppo di tecnologie proprietarie e innovative e di nuove soluzioni energetiche per far fronte agli obiettivi di decarbonizzazione del settore energetico, nuovi modelli di business e alleanze con gli stakeholder per individuare soluzioni sinergiche che permettano una transizione energetica equa e inclusiva.

La strategia è volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico. Tali obiettivi saranno perseguiti facendo leva sull’upstream e sulle partnership con Paesi produttori per reperire opportunità di forniture di gas alternative e aggiuntive, oltre che offrendo ai clienti prodotti e servizi sempre più decarbonizzati per abbattere le emissioni.

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni

Eni accelera nel percorso di riduzione delle emissioni verso l’obiettivo delle zero emissioni nette che raggiungerà nel 2050, in linea con le previsioni dell’Accordo di Parigi. Il piano prevede una riduzione delle emissioni dirette e indirette (scope 1,2 e 3) del 35% entro il 2030 (con un incremento del 10% rispetto al piano precedente) e dell’ 80% entro il 2040 (era del 65% l’obiettivo previsto nel piano precedente), rispetto ai livelli del 2018.

Nel dettaglio, il piano prevede un taglio del 40% entro il 2025 delle emissioni scope 1 e 2 (sempre rispetto ai livelli del 2018) e raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2035, in anticipo di cinque anni rispetto al precedente piano.

Per quanto riguarda poi le emissioni scope 1 e 2 relative all’upstream prevede una riduzione del 65% entro il 2025 rispetto al 2018, in linea con l’obiettivo, confermato, delle zero emissioni nette entro il 2030.

Fonte: Presentazione Capital Market Day 2022, Eni

Per finanziare questa crescita, Eni aumenterà la quota dei propri investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all’80% al 2040.

Tecnologia e soluzioni energetiche

Per rispondere alla sfida della decarbonizzazione dei propri clienti nei differenti mercati, Eni si impegna nell’integrazione nel proprio portafoglio di tecnologie innovative e nuove soluzioni energetiche.

Fonte: Presentazione Capital Market Day 2022, Eni

In particolare, si prevede che Plenitude offrirà elettricità green a tutti i propri clienti power nell’ambito di una crescita della propria base clienti a 15 milioni e svilupperà oltre 15 GW di capacità rinnovabile entro il 2030. Eni conta poi su una crescita della propria capacità di bioraffinazione fino a 6 milioni di MTPA (milioni tonnellate/anno) nei prossimi dieci anni e un contributo dell’idrogeno al piano per circa 4 milioni MTPA entro il 2050.

Il gruppo ha inoltre annunciato che nei prossimi dieci anni verrà sviluppato il primo impianto commerciale relativo alla Fusione Magnetica che auspica possa aprire la strada a una fonte illimitata di energia pulita e sicura.

Infine, Eni sta investendo molto sulla tecnologia Carbon Capture and Storage (CCS) la quale per il gruppo svolge un ruolo rilevante nel supportare le industrie energivore nell’abbattimento delle loro emissioni. L’attuale pipeline di progetti permette di raggiungere l’obiettivo di stoccaggio di circa 10 MTPA di emissioni in quota Eni entro il 2030, con una capacità complessiva lorda, inclusiva dei volumi di terze parti, pari a 30 MTPA.

Fonte: Presentazione Capital Market Day 2022, Eni

Per finanziare tali obiettivi preannunciati, Eni aumenterà la quota dei propri investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all’80% al 2040.

In dieci anni, queste attività genereranno un Free Cash Flow positivo e raggiungeranno il 75% di contributo al Free Cash Flow del gruppo dal 2040.

Nuovi modelli di business

A sostegno della propria crescita e per velocizzare la transizione, Eni ha creato una serie di società satelliti focalizzate sui propri clienti e con capacità di accedere ai mercati dei capitali in modo indipendente. Oltre alla creazione di Plenitude, Vär Energi, Azule (la joint venture con BP in Angola) e la recente quotazione di Energy One (la prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica), il gruppo sta riunendo le proprie bioraffinerie, le stazioni di servizio e le attività di ride sharing in un’unica entità dedicata alla mobilità sostenibile.

Fonte: Presentazione Capital Market Day 2022, Eni

Eni sta riunendo le proprie attività di bioraffinazione e di marketing in un soggetto dedicato alla mobilità sostenibile, posizionato in modo unico come business multi-energy e multi-service.

Per quanto riguarda la bioraffinazione prevede una crescita della capacità da un MTPA a due MTPA entro il 2025, attraverso l’espansione dell’impianto di Venezia e la conversione di un’altra raffineria tradizionale; l’obiettivo di sei MTPA sarà invece raggiunto nel prossimo decennio. A tal proposito, contempla una integrazione verticale per assicurare il feedstock attraverso lo sviluppo di una rete di agro-hub in molti Paesi in cui è presente l’upstream di Eni, con l’obiettivo di coprire il 35% dell’approvvigionamento entro il 2025.

Inoltre il progetto prevede che le stazioni di servizio Eni saranno trasformate in uno spazio in cui i clienti avranno accesso a carburante sostenibile e servizi retail.

Obiettivi finanziari

Il riposizionamento del gruppo richiederà un flusso di investimenti medi annui di circa 7 miliardi di euro nel corso del piano, con un Capex 2022 pari a 7,7 miliardi (esclusi i soggetti valutati con il metodo del patrimonio netto).

Circa il 25% del capex sarà destinato alla crescita della capacità rinnovabile e della base clienti, implementando progetti di economia circolare, costruendo capacità di bioraffinazione incrementale ed espandendo la propria proposta legata alla mobilità sostenibile.

Nel corso del periodo piano, Eni manterrà un alto grado di flessibilità con circa il 40% di capex cumulato non allocato, assicurando una riserva materiale in vista della futura volatilità dei mercati.

La gestione del portafoglio sarà una componente chiave del piano Eni che farà leva sull’approccio legato ai nuovi modelli di business e su un portafoglio altamente selettivo per creare valore anche attraverso la quotazione sul mercato delle nuove entità.

Nell’upstream, Eni intende creare ulteriori veicoli dedicati in aere geografiche selezionate come in Norvegia con Vår Energi, dove è stata appena lanciata la più grande IPO di una oil&gas da oltre un decennio oltre che in Angola attraverso Azule Energy, in business combination con BP.

Eni sta accelerando nei nuovi business e tecnologie relativi alla decarbonizzazione. All’inizio del mese la società ha completato con successo la quotazione della prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica.

Eni ha in programma la quotazione di Plenitude, la propria società che unisce retail, rinnovabili e business di ricarica di veicoli elettrici, nel 2022, in funzione delle condizioni di mercato.

Eni continuerà a migliorare la qualità del proprio portafoglio, uscendo o diluendo la propria esposizione agli asset e paesi non-core, valutando acquisizioni strategiche tattiche per ottimizzare il portafoglio stesso.

Nel corso del piano Eni prevede di generare dalla gestione del portafoglio un contributo di cassa netto positivo pari a circa 3 miliardi di euro.

Eni continuerà ad allineare i propri strumenti finanziari ai principali obiettivi strategici stabiliti nel proprio piano di decarbonizzazione. Alla fine del piano strumenti finanziari corrispondenti a 13 miliardi di euro saranno legati ai KPI strategici della società.

Nell’arco del piano in base allo scenario Eni, la società genererà un Flusso di cassa operativo cumulativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a circa 55 miliardi di euro e un Free Cash Flow (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre 25 miliardi di euro.

Potenziamento della remunerazione agli azionisti

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato un potenziamento della remunerazione agli azionisti.

  • Il dividendo complessivo annuale aumenta a 0,88 euro per azione da 0,86 euro per azione, sulla base del prezzo di riferimento del Brent tra 80 e 90 dollari al barile.
  • Il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.
  • In ragione della solidità del piano Eni e del prezzo di riferimento del Brent per il 2022, Eni lancerà un programma di acquisto di azioni proprie (buyback) pari a 1,1 miliardi di euro, subordinato all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti che si terrà nel maggio prossimo. Se prezzo del Brent supererà i 90 dollari al barile, Eni procederà ad aumentare gli acquisti di azioni proprie per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato.

Più di 13 miliardi di emissioni verdi al 2025

Eni, già da quest’anno, avrà il 100% delle linee di credito sostenibili. Inoltre tutte le prossime emissioni si senior bond del gruppo saranno sostenibili portando il debito lordo sostenibile a superare il 25% del totale. Il controvalore degli strumenti sostenibili supererà i 13 miliardi al 2025.

Fonte: Presentazione Capital Market Day 2022, Eni