Pieno di utili per Eni nel secondo trimestre 2022, favorito non solo dall’andamento dei prezzi degli idrocarburi, ma anche dalla capacità di controllo dei costi e di muoversi in anticipo nella scacchiera internazionale. Una capacità che ha permesso al gruppo guidato da Claudio Descalzi, in un drammatico momento per le forniture di gas vista la situazione di tensioni con la Russia, principale esportatore, di garantire altri contratti e forniture grazie agli accordi con Algeria, Congo ed Egitto e l’ingresso in nuovi campi in Qatar nonché l’inizio della nuova produzione in Mozambico,
Eni ha archiviato il primo semestre con un utile netto di 7,39 miliardi, in crescita rispetto agli 1,1 miliardi dello stesso periodo del 2021 (utile netto adjusted di 7,08 miliardi dagli 1,19 miliardi del 2021). Nel secondo trimestre l’utile netto adjusted è stato pari a 3,81 miliardi, in miglioramento di 2,9 miliardi rispetto al secondo trimestre, sostenuto dal robusto utile operativo a cui si aggiunge la positiva performance delle partecipazioni valutate all’equity e la riduzione del tax rate. In questo contesto prosegue l’impegno del gruppo sul fronte decarbonizzazione e sostenibilità e l’espansione di Plenitude, la società che include il business retail, renewable & mobilità elettrica.
“Abbiamo profuso il massimo impegno nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, continuando nel mentre ad attuare la nostra strategia di decarbonizzazione”, ha dichiarato Claudio Descalzi, AD di Eni, commentando i risultati del gruppo, “In Plenitude, il programma di espansione della capacità di generazione da fonti rinnovabili prosegue verso l’obiettivo di superare i 2 GW entro la fine dell’anno. Date le condizioni di mercato, l’IPO è stata rimandata, ma rimane nei nostri piani. Il business Eni della mobilità sostenibile incrementerà il valore delle nostre bioraffinerie, facendo leva sull’integrazione verticale con il nostro innovativo agri-business e il portafoglio di soluzioni decarbonizzate. Tecnologie breakthrough sono il motore del nostro sviluppo come testimonia la costruzione in corso dell’impianto dimostrativo di fusione magnetica che punta a produrre energia netta da fusione nel 2025”.
Decarbonizzazione e sostenibilità
A giugno, nell’ambito dell’impegno di Eni per lo sviluppo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, è stata rafforzata la collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO), attraverso lo sviluppo di iniziative congiunte sull’idrogeno verde, le rinnovabili, l’efficienza energetica, la formazione tecnica, l’occupazione giovanile e la catena del valore agricola, in particolare in Africa.
Sempre a giugno, gruppo ha avviato in Costa d’Avorio un’iniziativa di sostenibilità per la distribuzione di fornelli a famiglie vulnerabili. Nell’ambito del progetto, Eni distribuirà 100.000 fornelli in 6 anni a partire già dal 2022, dalla Regione di Gbêkê, raggiungendo oltre 300.000 persone.
Principali sviluppi di business
Sul fronte della finanza sostenibile a luglio, è stata accordata a Eni una nuova linea di credito revolving Sustainability-Linked da 6 miliardi di euro della durata di 5 anni, collegata al raggiungimento di due obiettivi del proprio Sustainability-Linked Financing Framework aggiornato a maggio 2022. La nuova linea aumenterà la flessibilità finanziaria del gruppo rafforzando la posizione di liquidità in coerenza con l’obiettivo di Eni di integrare pienamente la raccolta finanziaria con la strategia di decarbonizzazione.
Nello stesso mese, Eni ha ricevuto il premio Energy Innovation Award di Energy Intelligence, a riconoscimento delle strategie messe in atto per la realizzazione della transizione energetica e dell’accelerazione negli investimenti a basse emissioni di carbonio. Il gruppo si è classificato al primo posto per gli obiettivi di riduzione delle emissioni, resilienza del portafoglio e trasformazione del proprio modello di business.
Inoltre, per quanto riguarda il settore chimico, nell’ambito della strategia volta a rilanciare il segmento delle plastiche riciclate, Versalis, azienda chimica di Eni, ha firmato un accordo con Forever Plast player italiano, per l’acquisizione di una licenza esclusiva per la realizzazione di un’unità di riciclo meccanico per la trasformazione di rifiuti plastici selezionati ottenuti dalla raccolta differenziata, in grado di produrre 50 mila tonnellate/anno di composti polimerici riciclati e avvio previsto nel 2024. L’impianto sarà ubicato presso il polo petrolchimico di Porto Marghera e contribuirà alla sua trasformazione. Inoltre a giugno, Versalis ha avviato il riciclo della plastica da imballaggi industriali usati.
Per quanto riguarda il settore mobilità, è stata inaugurata a Venezia Mestre la prima stazione di servizio Eni per il rifornimento di idrogeno per la mobilità. L’impianto è dotato di due punti di erogazione, con una capacità di oltre 100 kg/giorno, dove autoveicoli e autobus possono essere ricaricati in circa 5 minuti.
Enjoy, il servizio di car sharing a marchio Eni, ha messo a disposizione le prime 100 minicar- EV XEV per la mobilità urbana nella città di Torino. La XEV YOYO è una city car elettrica progettata per la sostituzione della batteria in soli pochi minuti.
Ad aprile, sono stati firmati una lettera d’intenti con Iveco, volta allo sviluppo di una piattaforma integrata di mobilità sostenibile per le flotte di veicoli commerciali. e un accordo con la cinese Shandong Eco Chemical Co. per la concessione in licenza della tecnologia proprietaria di Versalis per la produzione di polimeri stirenici in massa continua a basse emissioni.
Plenitude e Power
In ambito sostenibilità, la società strategica è ormai Plenitude. Quest’ultima assieme a HitecVision ha sottoscritto a fine giugno un accordo per l’espansione dell’attività della joint venture norvegese Vårgrønn con l’obiettivo di consolidarne la presenza tra i player del settore eolico offshore.
Ad aprile, invece, la controllata ha annunciato un investimento in EnerOcean, una società spagnola che sviluppa W2Power, una tecnologia innovativa per impianti eolici galleggianti. Nello stesso mese, GreenIT, la joint venture tra Plenitude e l’italiana CDP Equity, ha firmato un accordo con il fondo Copenhagen Infrastructure Partners (CIP) per la costruzione e la gestione di due parchi eolici offshore galleggianti in Sicilia e Sardegna, con una capacità totale prevista di circa 750 MW.
A maggio, Eni ha inoltre siglato un accordo con Ansaldo Energia per valutare tecnologie per l’accumulo di energia elettrica alternative alle batterie elettrochimiche. Tali tecnologie saranno implementate in sinergia in alcuni siti industriali di Eni in Italia, sfruttando le potenzialità degli esistenti sistemi di produzione e consumo di energia elettrica.
Nel secondo trimestre Plenitude ha registrato un Ebit adjusted di 112 milioni (+58% rispetto al secondo trimestre 2021) per effetto delle maggiori produzioni di energia elettrica rinnovabile e dei maggiori prezzi di vendita all’ingrosso, nonché della gestione attiva della base clienti confermando la resilienza del nostro modello di business integrato.