Rispettati i tempi previsti per lo sbarco sul mercato azionario, De Nora sbarca in Piazza Affari. Oggi la società debutta con un valore di partenza pari a 2,7 miliardi. Il prezzo delle azioni (pari a 13,5 euro) è fissato nella parte più bassa della forchetta, ma la capitalizzazione è già raddoppiata considerando gli ultimi 18 mesi.
Quella di De Nora è la prima quotazione in Piazza Affari dall’inizio del conflitto fra Russia e Ucraina e sembra non temere l’estrema volatilità dei mercati finanziari che ha invece spinto a fare passi indietro a tanti altri, tra cui Eni che ha deciso di rimandare l’ingresso atteso in Borsa di Plenitude. La capitalizzazione all’inizio delle negoziazioni sarà pari a 2,72 miliardi di euro. L’offerta è stata sottoscritta circa 3,5 volte al prezzo di offerta con una forte domanda da parte di investitori istituzionali a livello globale.
L’offerta comprende oltre 35 milioni di azioni ordinarie, pari a circa il 17,4% del capitale sociale e il ricavato complessivo derivante dall’offerta ammonterà a circa 474 milioni di euro, di cui 200 milioni di euro spettanti alla società e 274 milioni di euro agli azionisti venditori, le aziende Federico De Nora, Asset Company 10 (del gruppo Snam) e Norfin. In particolare Snam, che ha spinto De Nora a puntare sull’idrogeno verde e continua a crederci in vista degli sviluppi e del ruolo centrale che l’idrogeno avrà in campo energetico nel prossimo futuro, non cederà tutta la sua quota bensì resterà nel capitale passando dal 34% a poco più del 20%. La famiglia De Nora resterà azionista di maggioranza.
Gli azionisti venditori hanno inoltre concesso ai collocatori un’opzione di acquisto di ulteriori 5 milioni di azioni. Se l’opzione di over-allotment sarà interamente esercitata, il ricavato complessivo salirà a 545 milioni di euro e il flottante sarà pari a circa il 20% del capitale sociale della società.
Nell’operazione Credit Suisse e Goldman Sachs agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, mentre UniCredit, Bofa Securities e Mediobanca (quest’ultima anche sponsor) come joint bookrunners.