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Rapporto su DNF

Consob: sale il peso dei fattori ESG nella remunerazione del CdA

Aumenta il peso dei fattori ESG, quindi ambientali, sociali e di governance, nel determinare i compensi dei vertici delle società quotate in Italia: nel 2022 tali fattori hanno concorso a determinare i compensi degli amministratori delegati in 127 società con azioni ordinarie negoziate sul mercato Euronext Milan, pari al 58,5% del totale e in crescita da 106 (47% del totale) dell’anno precedente. L’esame degli abstract dei Piani strategici pubblicati da 68 società sui propri siti web mostra, inoltre, una più diffusa propensione a integrare i fattori ESG nella visione aziendale, con un’integrazione completa fra strategia aziendale e obiettivi ESG per 13 società (8 nell’anno precedente). È quanto emerge dal Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria, che coglie i segnali della trasformazione culturale innescata dagli obblighi legislativi verso una maggiore considerazione degli aspetti di sostenibilità nella definizione dei modelli di business, nel processo decisionale e nei modelli di corporate governance aziendali in Italia.

Sulla base delle Dichiarazioni Non Finanziarie (Dnf) pubblicate nel 2022 da 148 società quotate, il rapporto vede aumentare di circa quattro punti percentuali, al 65,8% nel 2022, il coinvolgimento degli stakeholder esterni nella definizione dei temi più rilevanti ai fini della rendicontazione non finanziaria.

Un coinvolgimento che passa, secondo l’analisi della Commissione nazionale per le società e la borsa, anche dalla possibilità che un’azienda offre di accedere con facilità ai punti chiave dei Piani strategici per poter, per esempio, comprendere e valutare l’integrazione dei fattori ESG nella visione aziendale. Dall’analisi Consob emerge che sono state 68 le imprese che hanno pubblicato gli abstract dei Piani strategici sul proprio sito web e tra queste 34 hanno menzionato alcune considerazioni di business a lungo termine, 21 hanno collegato la strategia agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) e 13 hanno integrato pienamente nella comunicazione della propria strategia fattori che generano valore nel breve e nel lungo termine, descrivendo le connessioni tra questioni finanziarie e non finanziarie. Di queste tredici, otto hanno inserito tutte le dimensioni ESG più rilevanti per il successo sostenibile dell’organizzazione e cinque invece hanno maggiormente trattato tematiche sull’ambiente e rivolto minore o nessuna attenzione alle dimensioni sociali e di governance.

Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

Inoltre, il rapporto rileva un aumento del numero di emittenti che nel 2022 hanno organizzato almeno una sessione formativa per il personale e i manager avente ad oggetto materie ESG (pari a 113, il 76,4% del totale. La percentuale era pari al 77,5% con riferimento alle DNF pubblicate nel 2021). In particolare, le tematiche legate all’innovazione digitale, riguardanti per lo più la gestione dei dati e delle informazioni e la sicurezza informatica, sono state quelle maggiormente trattate (da 86 società, circa il 56%), seguite dalle tematiche sul capitale umano (46 società, quindi il 31%) e sulla sostenibilità in generale e l’ambiente (rispettivamente citati da 33 e 32 società, quindi dal 22,3% e dal 21,6% degli emittenti). Le società mediograndi (appartenenti agli indici Ftse Mib e Mid Cap) e quelle del settore finanziario organizzano più frequentemente almeno un corso di formazione su temi ESG.

Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

L’espansione della cultura della sostenibilità emerge anche dall’aumento dei comitati di sostenibilità e dalle – probabilmente conseguenti – keywords inerenti temi ESG citate nei documenti societari. Sono infatti 112 il numero di emittenti che a fine 2022 ne possedevano uno anche se il più delle volte (circa 68%) abbinato e non dedito solo ai temi ESG. Di queste, le società che pubblicano la DNF e hanno anche un comitato sono 103, le restanti 9 non redigono un documento di rendicontazione non finanziaria. Tra le parole che più di altre appaiono nei documenti ufficiali ci sono i termini innovazione, sostenibilità, capitale umano, temi ambientali comunicazione con stakeholder e successo sostenibile.

Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria
Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

Aumentano le remunerazioni legate a parametri ESG

Il documento della Consob rivela inoltre che è aumentato il numero di società italiane con azioni ordinarie quotate su Euronext Milan che integrano fattori ESG nei compensi degli amministratori delegati. Secondo l’analisi queste ammonterebbero infatti a 127 (58,5% del totale) un incremento del 10% rispetto alle 106 del 2021. Il riferimento a tali fattori riguarda le remunerazioni di breve termine in 111 casi e la componente di lungo termine in 75 casi.


Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

Il collegamento tra fattori ESG e remunerazioni è più frequente nelle società di maggiori dimensioni, appartenenti all’indice Ftse Mib (31 casi, pari al 94% dell’indice) o al Mid Cap (27 casi, pari al 77% dell’indice). In particolare, la connessione tra temi di sostenibilità e remunerazione del CdA si riscontra in 31 emittenti finanziari (65% del settore), 66 industriali (56% del settore) e 30 imprese di servizi (58%).

I temi riguardano aspetti sociali – come il capitale umano, sicurezza sul lavoro, soddisfazione dei clienti e innovazione – tematiche ambientali – come riduzione delle emissioni di CO2, economia circolare, gestione rifiuti e energie rinnovabili – avanzamento negli indici e rating ESG e aumento dei prodotti ESG.

Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

I risultati del primo anno di Tassonomia

Il Rapporto 2022 include infine un “addendum” con i risultati del primo anno di applicazione del Regolamento Ue 2020/852, ossia relativo alla Tassonomia, che prevede la pubblicazione di indicatori fondamentali di prestazione (Key Performance Indicators – Kpi) relativi alla compatibilità delle attività d’impresa con la tassonomia europea, in particolare alla inclusione delle stesse nell’elenco delle attività economiche ammissibili contenuto negli atti delegati della tassonomia.

In particolare, l’analisi Consob fa riferimento alle 33 società con sede legale in Italia incluse nell’indice Ftse Mib alla fine del 2021 che hanno pubblicato una DNF nel 2022. “Tra queste, 21 emittenti hanno pubblicato i KPI secondo le indicazioni previste dalla normativa sulla Tassonomia, fornendo cioè dati puntuali e precisi. Altre tre società (tutte finanziarie), non disponevano di dati puntuali e precisi per l’alimentazione completa dei KPI relativi all’ammissibilità previsti dalla normativa e hanno utilizzato stime o proxy, fornendo tali dati in via volontaria, come indicato dalla Nota informativa della Piattaforma sulla finanza sostenibile pubblicata come supplemento alle FAQ della Commissione europea del dicembre 2021. Le rimanenti nove società hanno fornito sia dati puntuali sia dati in via volontaria” si legge nel documento.

Fonte: Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria

Dall’addendum emerge che il valore medio della quota di fatturato associata ad attività ammissibili, fra le 22 società non finanziarie appartenenti al Ftse Mib, è pari al 22,8%.