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Proxy Voting

AllianzGI, nel 2024 obiettivi più severi su remunerazione, diversità di genere e clima

Allianz Global Investors (AllianzGI), uno dei principali asset manager attivi nel panorama mondiale, ha pubblicato l’analisi annuale dei voti che ha espresso alle assemblee degli azionisti in tutto il mondo, basata sulla sua partecipazione a 9.137 (2022: 10.205) assemblee e sul voto espresso in merito a quasi 100.000 (95.512) proposte avanzate da azionisti e vertici aziendali.

AllianzGI ha votato contro o si è astenuta su almeno un punto all’ordine del giorno nel 71% di tutte le assemblee a livello globale (2022: 69%). Sempre a livello globale si è inoltre opposta al 18% delle proposte in materia di capitale, al 24% di quelle relative ai membri dei Consigli di Amministrazione (CdA) e al 41% delle proposte sulle remunerazioni, riflettendo le elevate aspettative sugli standard di governance.

Progressi in materia di sostenibilità per il 2024

Guardando all’attività di voto di quest’anno, AllianzGI intende continuare a rafforzare le sue linee guida in materia di voto per quanto riguarda la sostenibilità in tre modalità principali;

  • Remunerazione: attualmente AllianzGI esprime voto contrario nelle assemblee delle società europee a grande capitalizzazione che non includono indicatori chiave di performance ESG nelle proprie politiche retributive. Nel 2024 questo requisito sarà esteso al di fuori dell’Europa e nel 2025 anche alle imprese di minori dimensioni;
  • Diversità di genere: AllianzGI fisserà obiettivi più severi in alcuni Paesi in merito alla diversità di genere nei CdA, innalzando la soglia al 40% per le grandi società di Regno Unito, Italia e Francia, e prevedendo almeno un membro donna nel CdA di tutte le società asiatiche quotate. L’impegno di AllianzGI nei confronti della diversità di genere è stata la motivazione principale alla base della co-fondazione del 30% Club Investor Group Germany nel 2023 e della co-presidenza di tale iniziativa in Francia e Germania;
  • Clima: nel 2023 si è registrata una diminuzione nel numero di delibere “Say on Climate”. Poiché AllianzGI attribuisce grande importanza alle strategie di transizione climatica delle società, la politica di voto è stata aggiornata in modo da riconoscere crescenti responsabilità agli amministratori nel caso in cui una società non disponga di una strategia credibile in merito agli obiettivi “net zero”. In futuro AllianzGI baserà le proprie decisioni sulla metodologia proprietaria Net-Zero Alignment Share Methodology, che fornisce uno strumento concreto per confrontare i progressi delle società in modo coerente tra i vari settori e mercati.

Come nel 2023, AllianzGI annuncerà nuovamente le proprie intenzioni di voto in prossimità delle assemblee generali annuali del 2024. Tale decisione riflette la volontà di rendere pubbliche le sue opinioni su questioni che ritiene importanti e per le quali non crede che un engagement in forma riservata possa produrre i risultati auspicati.

Remunerazione 

AllianzGI continua a nutrire preoccupazione per le politiche di remunerazione in Europa, con il maggior numero di “voti contrari” registrati in Germania (48%), Italia (55%) e Belgio (61%). Si evidenziano timori sulla trasparenza, in particolare in Germania e Italia, quando si tratta di comunicare in maniera chiara il legame tra performance e compensi. Si registrano invece progressi nella grande maggioranza delle società europee ad alta capitalizzazione che ora includono nelle loro politiche retributive indicatori chiave di performance ESG, come AllianzGI auspica da diversi anni.

Nel 2023 il tasso di opposizione di AllianzGI alle proposte in materia di retribuzione, pari al 70%, è rimasto elevato negli Stati Uniti, nonostante si sia registrata una leggera riduzione rispetto al 2022. AllianzGI continua a notare che molte società statunitensi utilizzano sistemi retributivi che premiano i movimenti di mercato a breve termine piuttosto che riflettere la sovraperformance del management.

Delibere degli azionisti

Quest’anno si è registrato un numero record di delibere degli azionisti, ma con livelli medi di sostegno più bassi, scesi a circa il 22% rispetto al picco del 33% del 2021.

Negli Stati Uniti AllianzGI ha votato su 629 proposte, di cui 60 sulla corporate governance, 62 sui compensi, 211 su vari temi sociali e il resto su delibere ambientali o su un mix di ambiti. Sempre negli Stati Uniti AllianzGI ha sostenuto l’86% di tutte le delibere degli azionisti relative al clima, il 100% di quelle inerenti ai diritti umani e il 91% di quelle relative a una maggiore trasparenza dei contributi politici e delle attività di lobbying. 

“Diversi studi di mercato mostrano che il sostegno degli azionisti alle principali delibere ESG negli Stati Uniti è diminuito nel 2023”, ha dichiarato Matt Christensen, Global Head of Sustainable and Impact Investing di AllianzGI, commentando questi dati, “in controtendenza, AllianzGI ha dimostrato il suo costante impegno a favore delle principali delibere ESG, in linea con le più forti convinzioni degli investitori europei in materia di sostenibilità. Intendiamo continuare a esercitare i nostri diritti di voto per delega per contribuire a plasmare un futuro più sostenibile per le aziende e le società in cui deteniamo posizioni azionarie”.

Delibere “Say on Climate” 

AllianzGI ha registrato un notevole calo delle delibere “Say on Climate” nel 2023, avendo votato solo su 30 circa rispetto alle 50 circa del 2022. In Europa la maggior parte di tali delibere viene presentata da società francesi e britanniche, mentre l’Australia è il Paese più importante al di fuori dell’Europa.

“Abbiamo osservato problemi nel modo in cui le società affrontano la scarsa partecipazione al voto su Say on Climate e, più in generale, nelle loro risposte alle preoccupazioni degli investitori. Altro problema emergente ha a che fare con le modifiche ai piani climatici aziendali dopo che sono stati sottoposti al voto degli azionisti. In genere ci aspettiamo che una società risponda alle preoccupazioni degli investitori e dichiari come verranno affrontate. Nel 2023, quando ciò non è successo abbiamo votato contro gli amministratori”, ha commentato Antje Stobbe, Head of Stewardship in AllianzGI.

Promuovere la qualità dei Consigli di Amministrazione

AllianzGI attribuisce grande importanza alla qualità dei Consigli di Amministrazione, poiché una buona governance va di pari passo con migliori risultati finanziari ed elevati standard di sostenibilità. Nel 2023 AllianzGI ha continuato a votare contro quasi un quarto (24%) di tutte le proposte sugli amministratori candidati a entrare nei CdA, esprimendo voto contrario anche nel caso di diverse società in cui abbiamo ritenuto che il CdA e/o i suoi comitati non fossero sufficientemente indipendenti (2022: 25%), o perché gli amministratori avevano un lungo mandato o erano rappresentanti degli azionisti di maggioranza. 

“Continuiamo a rafforzare le nostre aspettative in materia di indipendenza e chiediamo ai Consigli di Amministrazione di dotarsi di un Presidente indipendente per il Comitato Audit e Remunerazioni a partire dal 2024” , ha proseguito Antje Stobbe, “l’overboarding è una delle principali preoccupazioni in molti mercati. Poiché le richieste di amministratori non esecutivi aumentano in tempi di incertezza economica e di rischio geopolitico, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni e di solito votiamo contro quando i dirigenti a tempo pieno assumono più di un ruolo non esecutivo, o quando gli amministratori non esecutivi assumono troppi incarichi in società pubbliche e private.” 

L’analisi dei voti in Italia

In Italia AllianzGI ha votato contro il 36% di tutte le delibere nel 2023, percentuale leggermente maggiore rispetto al 32% del 2022, e ci siamo astenuti su un ulteriore 3% delle stesse.

La remunerazione dei vertici aziendali rimane l’argomento con il più alto tasso di opposizione in Italia. Nel 2023 ha votato contro il 55% delle proposte di remunerazione del top management e si è astenuta sul 10% delle stesse. Il 20% di questi voti contrari ha riguardato proposte su piani di incentivazione variabile a lungo termine, principalmente a causa di condizioni di performance da noi non ritenute sufficientemente impegnative e/o di un periodo di performance troppo breve. Alcuni voti contrari sono legati, come l’anno scorso, ad accordi di buonuscita eccessivi. Infine, la grande maggioranza dei voti contrari (73%) ha riguardato l’approvazione della politica di remunerazione e del report sulla retribuzione. Il mercato italiano risulta ancora indietro in termini di chiara comunicazione delle politiche remunerative, degli indicatori chiave di performance, dei risultati e della retribuzione delle componenti variabili, per poter consentire agli investitori di valutare meglio il legame tra gli incentivi al management e la strategia/performance aziendale.

Per quanto riguarda invece le delibere relative ai membri dei CdA, con il suo specifico sistema di “voto di lista”, il mercato italiano è quello che presenta il più alto tasso di opposizione sulle questioni relative agli amministratori. AllianzGI ha infatti votato contro il 44% delle delibere legate a proposte in materia di amministratori (46% nel 2022), che includono le elezioni dei membri dei CdA ma anche questioni relative alle sue dimensioni o alla durata, rispetto al 23% a livello globale. Rispetto all’elezione del singolo, il sistema del “voto di lista” consente di votare a favore di una sola lista, quindi implica un voto contrario alle altre sottoposte al voto degli azionisti. L’Italia è l’ultimo Paese europeo a utilizzare questo sistema, e noi saremmo favorevoli a eleggere gli amministratori su base individuale piuttosto che in lista. Pur aspettandosi un elevato livello di indipendenza dei membri del CdA, in occasione del voto AllianzGI valuta la composizione delle liste nel loro complesso, tra cui competenze, capacità e diversità degli amministratori. 

I voti di dissenso di AllianzGI sui punti legati all’autorizzazione di programmi di riacquisto di azioni e alla riemissione delle azioni riacquistate rimangono stabili rispetto al 2022 (23%). Il problema principale sul mercato rimane la richiesta di programmi di riacquisto di azioni per il 20% del capitale, mentre noi intendiamo sostenere programmi solo fino al 10%.

Quest’anno sarà infine caratterizzato dal “DDL Capitali”, che mira a migliorare la competitività dei mercati dei capitali italiani. Questo potrà avere un impatto anche sulla stagione assembleare del 2024.