Nel 2021 le vendite statunitensi di veicoli elettrici (EV) e ibridi plug-in sono raddoppiate, superando le 600.000 unità, e i relativi dati mostrano che i EV hanno raggiunto il 6,6% della quantità complessiva di automobili vendute nelle ultime settimane, in concomitanza con il rincaro della benzina. Al di fuori della California non esiste ancora la rete di caricatori necessaria per rifornire milioni di veicoli elettrici. L’amministrazione Biden vuole che entro il 2030 siano disponibili 500.000 caricatori pubblici, ma secondo le stime di McKinsey & Co ne occorrono ben 1,2 milioni. Al momento le stazioni di ricarica pubbliche negli Stati Uniti sono circa 93.000.
Le aziende estrattive devono trovare altre materie prime
Le società produttrici di litio, come Albermarle, saranno avvantaggiate nel breve termine dal rincaro del carbonato di litio, un ingrediente di importanza fondamentale nelle batterie per i veicoli elettrici. Può darsi che i prezzi del litio siano attualmente ben al di sopra della curva dei costi in base a cui, nei prossimi anni, tali prezzi siano probabilmente destinati più a scendere che a salire.
La traiettoria possibile dei prezzi del litio comporta grandi ripercussioni: per esempio le azioni di società come General Motors e Ford Motor Company possono risentirne se gli investitori ritengono che tali prezzi si manterranno elevati a lungo. I prezzi del litio saliranno alle stelle nel 2023 per poi scendere negli anni successivi? Impossibile esserne certi.
Quest’anno e nel prossimo le spese destinate ai progetti di 10 grandi aziende estrattive, tra cui Rio Tinto PLC, BHP Group Ltd. e Glencore PLC dovrebbero aggirarsi intorno ai 40 miliardi di dollari, mantenendosi molto al di sotto del livello di picco registrato nel 2012, di circa 80 miliardi di dollari.
Sono stati privilegiati i dividendi e i riacquisti di azioni ed è altrettanto vero che anche la decisione relativa alla spesa per gli investimenti è stata influenzata dalla riduzione al minimo degli impatti ambientali. Il problema è che la diminuzione delle spese crea catalizzatori per l’aumento dei prezzi dei metalli, come quelli del rame e del ferro, con il rischio di intralciare il passaggio alle rinnovabili.
Rio Tinto si è visto revocare le licenze in Serbia, per esempio, relativamente a un investimento nel litio del valore di 2 miliardi di dollari in seguito a contestazioni per possibili danni ambientali.
La tecnologia agli ioni di litio è solo all’inizio
Energy Dome è una start-up italiana che costruisce “batterie a CO2”. L’anidride carbonica può essere stoccata a una pressione elevata quando l’energia è abbondante. In seguito, quando c’è bisogno di elettricità, il gas ad alta pressione può azionare una turbina.
Questa categoria è dominata dall’energia idroelettrica accumulata, ma lo stoccaggio del gas sotto pressione, come avviene nel caso di Energy Dome, rappresenta un’altra opzione.
Questo è solo un esempio, sono diverse le possibili applicazioni messe in campo da altre imprese nel mondo sul tema dello stoccaggio dell’energia.
Conclusione: abbiamo bisogno di energia e i costi elevati rappresentano un catalizzatore per cercare nuove strade
Nel breve termine, l’inflazione elevata è un problema per molti consumatori e imprese, ma in un arco di tempo più lungo è proprio questo “problema” a ispirare gli imprenditori nella ricerca di nuove soluzioni. Nei prossimi decenni lo stoccaggio dell’energia sarà uno dei temi più importanti ed è probabile che, per conseguire gli obiettivi globali relativi alla mitigazione delle emissioni di carbonio e al contrasto dei cambiamenti climatici, sarà necessaria una varietà di soluzioni.