Agenda 2030 Obiettivi sviluppo sostenibile | ESG News

Rapporto Eurostat SDGs 2023

Europa, quali progressi negli SDGs dell’Onu: bene gli obiettivi sociali, meno quelli ambientali

L’Unione Europea negli ultimi anni ha compiuto progressi significativi per molti obiettivi di sviluppo sostenibile, specialmente quelli socio-economici, tra cui la crescita economica, la riduzione della povertà e la parità di genere. Dall’altra parte c’é stato un leggero regresso sul fronte ambientale, per esempio nei target di azione per il clima e vita sulla terra, ma anche nella partnership per gli obiettivi. Il clima dovrà essere il punto focale dell’impegno dei prossimi anni, se l’Unione Europea vuole raggiungere gli obiettivi che si é posta per il 2030. Questo è quanto emerge dall’edizione 2023 delle statistiche ufficiali di Eurostat sul raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nell’Unione Europea.

La pubblicazione 2023 è il settimo dei rapporti periodici di Eurostat. L’analisi si basa su circa 100 indicatori divisi tra gli obiettivi, con tendenze descritte in base a regole quantitative specifiche. Il monitoraggio riesce a fornire una presentazione statistica delle tendenze negli ultimi cinque anni (a breve termine) e, dove sono disponibili dati sufficienti, negli ultimi 15 anni (a lungo termine). Questa edizione 2023 analizza anche gli impatti dell’invasione russa dell’Ucraina e della pandemia COVID-19.

L’evoluzione degli SDGs nell’Unione Europea

Sustainable Development Goals UN | ESG News
Fonte: Eurostat

Negli ultimi cinque anni, l’Unione Europea ha compiuto progressi significativi nel garantire lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8), nel sconfiggere la povertà (SDG 1), e nel migliorare la parità di genere (SDG 5). Buoni progressi sono stati compiuti per ridurre le disuguaglianze (SDG 10), garantire un’istruzione di qualità (SDG 4) e promuovere pace, giustizia e istituzioni solide (SDG 16) nel territorio dell’UE. Di simile livello anche i risultati negli obiettivi di salute e benessere (SDG 3), nonostante i ritardi causati dalla pandemia COVID-19, e negli obiettivi di imprese, innovazione e infrastrutture (SDG 9).

I progressi verso gli altri obiettivi sono stati meno significativi. Questi includono sconfiggere la fame (SDG 2), acqua pulita e accesso ai servizi igienico-sanitari (SDG 6), energia pulita e accessibile (SDG 7), città e comunità sostenibili (SDG 11), consumo e produzione responsabili (SDG 12), e vita sott’acqua (SDG 14). Si registrano dei cali nel progresso per la lotta contro il cambiamento climatico (SDG 13), per la vita sulla terra (SDG 15), e per la partnership per gli obiettivi (SDG 17). Tuttavia, Eurostat si aspetta maggiori progressi per questi obiettivi a breve, perché l’UE ha fissato target climatici ambiziosi che richiederanno maggiori sforzi per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Inoltre, l’obiettivo 17 è stato intaccato dall’aumento del debito pubblico durante la crisi di COVID-19.

Ottimi progressi

Dopo la ripresa economica del 2021, il PIL pro capite ha continuato a crescere nel 2022 (+3,3%), e gli investimenti hanno raggiunto un nuovo picco del 23,2% del PIL. Questo sviluppo favorevole si è riflettuto anche nel mercato del lavoro, riporta Eurostat, con il tasso di occupazione UE a un nuovo record, 74,6% nel 2022. Sia il tasso di disoccupazione di lunga durata che la percentuale di giovani non occupati né inseriti in un percorso di istruzione e formazione (NEET) sono scesi a nuovi minimi storici nel 2022.

Per quanto riguarda la povertà multidimensionale, le tendenze nel quinquennio mostrano che un numero minore di persone è stato colpito da povertà monetaria, ha sofferto di gravi privazioni materiali e sociali (-6,5% annuale nel breve termine) o ha vissuto in famiglie senza lavoro (-2,4%). Ciò ha comportato un netto miglioramento del rischio complessivo di povertà o esclusione sociale in tutta l’UE (-1,6%), nonostante sia necessario un ulteriore miglioramento per raggiungere l’obiettivo di 15 milioni (cioè il -2,1%) prima del 2030.

Eurostat povertà | ESG News
Fonte: Eurostat

La retribuzione oraria delle donne si sta avvicinando a quella degli uomini (-2,4% di chiusura del gap su base annuale di lungo periodo), e il divario occupazionale tra i sessi si è ridotto dal 2009 (-1,7%), anche se saranno necessari maggiori sforzi affinché l’UE raggiunga l’obiettivo di dimezzare questo divario entro il 2030. Le donne continuano a occupare sempre più posizioni di leadership, come dimostra la crescita delle quote nei parlamenti nazionali (+1,6%) e nelle posizioni dirigenziali di società quotate (+5,1%). Tuttavia, la situazione rimane lontana dalla parità di genere in entrambi i settori.

Buoni progressi

Le disuguaglianze di reddito sono migliorate tra il 2016 e il 2021 e la profondità della povertà si è ridotta, così come il divario di povertà tra aree rurali e urbane nell’UE (-28% annuale 2016-2021). Eurostat ha verificato una continua convergenza degli stati membri in termini di PIL pro capite (-0,1% di disuguaglianza) e reddito delle famiglie (-2,5%), anche se la tendenza del PIL è stata temporaneamente interrotta dalla pandemia COVID-19.

Urbano rurale SDGs Eurostat | ESG News
Fonte: Eurostat

L’UE è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi 2030 in ambito educativo. Eurostat registra un calo del -1,8% annuale (periodo 2017-2022) nell’abbandono precoce dell’istruzione e della formazione e un aumento del 2,2% nei conseguimenti di istruzione terziaria. Tuttavia, la quota di bambini che partecipano all’istruzione della prima infanzia è cresciuta lentamente, e saranno necessari progressi maggiori per raggiungere gli obiettivi 2030.

Negli ultimi anni la vita nell’UE è diventata più sicura, con una diminuzione notevole dei decessi per omicidio o aggressione (-2,8% annuale tra 2015 e 2020) e di criminalità, violenza e vandalismo (-4,1%). La spesa pubblica per i tribunali è aumentata (+3,7% annuale tra 2016 e 2021), ma l’indipendenza percepita dei sistemi giudiziari è leggermente peggiorata nel 2022 (-0,4%). Il rating UE nell’indice di percezione della corruzione è rimasto stazionario nel breve termine, anche se i paesi dell’unione continuano a essere tra i meno corrotti a livello globale.

Eurostat corruption index | ESG News
Fonte: Eurostat

La valutazione degli obiettivi di salute risente della pandemia, con un fermo nella crescita dell’aspettativa di vita (+0,4% annuale nel lungo termine, ora allo 0%). Il tasso di mortalità è aumentato notevolmente nel 2020 causa COVID-19, ma si registra un calo dei decessi legati al traffico stradale (-3,5% nel breve termine ma ancora basso rispetto agli obiettivi), ad HIV, tubercolosi ed epatite (-9,3%), ad infortuni mortali sul lavoro (-2,5%) e alle polveri sottili (-5,8%). Nel periodo sono scese le percentuali di fumatori (-1,3%) ma sono aumentate quelle di persone affette da obesità (+1,4%).

L’UE ha registrato una crescita continua ma lenta della spesa per ricerca e sviluppo (+1,3% annuale nel breve termine), per cui saranno necessari sforzi maggiori per raggiungere l’obiettivo di destinare il 3% del PIL a R&D. Gli altri indicatori di innovazione sono migliorati notevolmente, tra cui le richieste all’ufficio europeo dei brevetti (+1,1%) e la quota di personale R&D nella forza lavoro (+4%). Gli sviluppi sono contrastanti nel settore delle infrastrutture sostenibili. Da un lato il trasporto si è allontanato da modalità ecologiche come autobus e treni (-6,2% per i passeggeri, -2,3% per le merci), dall’altro la quota di famiglie con connessioni internet ad alta velocità è cresciuta notevolmente (+22,7% a fronte del +10,3% richiesto dagli obiettivi).

Moderati progressi

Negli ultimi cinque anni i risultati relativi alla sostenibilità della produzione agricola sono stati favorevoli. La produttività è migliorata (+4,7% annuale tra 2017 e 2022), gli investimenti pubblici in R&D sono aumentati (+4,6% tra 2016 e 2021) e la superficie coltivata con metodi biologici è cresciuta costantemente (+6,7% tra 2015 e 2020). Anche la superficie a rischio di erosione da parte dell’acqua è in leggera diminuzione, ma ci sono trend di biodiversità negativi, tra cui il declino degli uccelli comuni dei terreni agricoli (-1,6% tra 2016 e 2021).

Il numero di persone che non dispongono di strutture igienico-sanitarie adeguate è in costante diminuzione (-7,4% annuale nel periodo 2015-2020), tuttavia la qualità dell’acqua è colpita dalla concentrazione di fosfati nei fiumi, in aumento dal 2013 (+4,4%). D’altra parte, le concentrazioni di nitrati nei corpi idrici sotterranei europei sono in calo da anni (-0,7%).

Il consumo di energia nell’UE è aumentato nel 2021 parallelamente alla ripresa economica, dopo aver raggiunto il minimo storico nell’anno pandemico 2020. L’aumento della domanda di energia ha spinto al ribasso la quota di energie rinnovabili, anche se le tendenze rimangono positive (+3,9% nel breve termine rispetto allo 4,8% del lungo termine). Inoltre, dal 2019 l’UE è riuscita a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di energia, soprattutto per quanto riguarda il gas naturale e i combustibili fossili solidi (-0,2% annuale nel periodo 2016-2021).

Eurostat dipendenza energetica | ESG News
Fonte: Eurostat

Ci sono sviluppi ampiamente favorevoli per quanto riguarda la qualità della vita nelle città e delle comunità, con un calo della popolazione che soffre di grave deprivazione abitativa (-4,1% annuale tra 2015-2020), mentre il quadro è più eterogeneo per mobilità sostenibile e impatti ambientali. Per esempio, la quota di riciclo municipale é in aumento (+1,6%) ma non ai livelli necessari per raggiungere gli obiettivi 2030 (1,9%).

L’impronta materiale dell’UE è tornata ai livelli pre-pandemici del 2019 (con uno -0,4% annuale tra 2015 e 2020) e il tasso di utilizzo circolare dei materiali è stabile al 12%, ma gli obiettivi 2030 richiedono un numero doppio. Allo stesso tempo, il settore dei beni e servizi ambientali continua a superare gli altri per crescita del valore aggiunto lordo (+3,4%).

Le tendenze in materia di conservazione marina sono generalmente favorevoli, con una riduzione della pressione della pesca sugli ecosistemi (-3% annuale tra 2015 e 2020). L’estensione delle aree marine protette è cresciuta notevolmente (+10,3% annuale tra 2016 e 2021), e i siti di balneazione con qualità dell’acqua eccellente sono leggermente aumentati. Tuttavia, la salute degli oceani sta peggiorando. A causa dell’assorbimento di CO2, l’acidità media dell’acqua marina superficiale continua ad aumentare e nel 2021 ha raggiunto un massimo senza precedenti.

Regressi

L’obiettivo UE di riduzione delle emissioni del 55% per il 2030 é ancora lontano, con un calo annuale di lungo termine dell’1,7% a fronte del 2,9% necessario. Secondo il rapporto Eurostat, per raggiungere gli obiettivi é fondamentale un maggiore incremento della quota di energia rinnovabile (+3,9% annuale nel breve termine, necessario il +6,3%). Peggiorano anche le perdite monetarie dovute a disastri legati al clima e alle condizioni atmosferiche (+4,6%), mentre una nota positiva é data dai finanziamenti per il clima a favore dei paesi in via di sviluppo (+3,9%).

Climate related economic losses Eurostat | ESG News
Fonte: Eurostat

Per quanto riguarda il degrado del suolo, le pressioni derivanti dall’occupazione del territorio hanno continuato a intensificarsi, mentre la superficie dell’UE a rischio di grave erosione da parte dell’acqua si è leggermente ridotta (-0,1% annuale dal 2010 al 2016). Una valutazione complessiva conferma i risultati di altri rapporti, e cioè che lo stato di conservazione degli ecosistemi nell’UE è sfavorevole e che gli impatti negativi dei modelli di vita UE sulla biodiversità globale sono considerevoli.

L’importazione UE dai paesi in via di sviluppo è cresciuta fortemente negli ultimi anni (+12,5% annuale tra 2017 e 2022), ma gli altri indicatori di partnership sono negativi, con i finanziamenti complessivi ai paesi in via di sviluppo in forte diminuzione dal 2016 (-3,8% annuale). Per quanto riguarda la governance finanziaria all’interno dell’UE, anche se il rapporto debito/PIL complessivo è diminuito dopo il livello record del 2020, nel 2022 è rimasto al di sopra dei livelli pre-pandemici. 

Progresso degli SDGs in Italia

In Italia si registrano tendenze positive per tutti gli obiettivi escluso il SDG 6 (acqua pulita e accesso ai servizi igienico-sanitari), in leggero calo ma superiore alla media EU. Per alcuni degli obiettivi, come la riduzione della povertà, la parità di genere e la crescita economica, l’Italia vede dei trend di crescita ma dei risultati inferiori alla media europea, mentre per altri obiettivi, come la vita sott’acqua, consumo e produzione responsabili e energia pulita, l’Italia mostra dei trend di crescita e dei numeri assoluti migliori della media EU.

Progresso SDGs Italia 2023 | ESG NEWS
Fonte: Eurostat