Un'analisi di Natalia Luna e Andrea Carzana, Columbia Threadneedle Investments

Columbia Threadneedle investments: quali investimenti saranno favoriti dal pacchetto “Fit for 55” dell’UE

Lo scorso mese di luglio la Commissione europea ha presentato il suo pacchetto “Fit for 55“, proponendo un percorso di trasformazione che permetta all’Unione europea di centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. Il pacchetto contiene una serie di iniziative concrete e dettagliate per ridurre le emissioni che rappresentano un passo intermedio per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 che rappresenta un obiettivo vincolante per la UE. Prima di essere adottato, l’insieme di proposte dovrà ancora essere discusso e votato dal Parlamento europeo e dagli Stati membri, per cui non tutti i provvedimenti potrebbero finire per diventare legge. Tuttavia rappresenta un’importante spunto di riflessione perché indica la strada che sarà adottata dalla normativa europea.
Alla luce di quanto annunciato Columbia Threadneedle Investments ha analizzato quali potrebbero essere gli effetti del nuovo quadro normativo sul portafoglio del fondo Threadneedle (Lux) Sustainable Outcomes Pan European Equity (SOPEE) e come le nuove proposte potranno portare beneficio ai temi sostenibili perseguiti.

Tassa sul carbonio alle frontiere

Andrea Carzana, Fund manager Sustainable Outcomes Pan European Equities di Columbia Threadneedle
Investments

Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM) si applicherà inizialmente a cemento, fertilizzanti, ferro e acciaio, alluminio e generazione di energia elettrica, nonché alle emissioni dirette di Ambito. Gli importatori saranno tassati sulle emissioni di carbonio incorporate nei loro beni in base al prezzo del carbonio dell’UE. Tale meccanismo si applicherà su un periodo di tre anni a partire dal 2023 e potrebbe essere esteso ad altri settori dopo il 2026. Le assegnazioni di quote a titolo gratuito per questi settori saranno gradualmente eliminate entro il 2035, diminuendo del 10% all’anno fino ad arrivare a quota zero. Si tratta di un fattore positivo per il comparto edilizio e per CRH, azienda di materiali da costruzione nonché una delle posizioni del fondo SOPEE, in quanto le quote di emissioni gratuite potrebbero essere rimosse già nel 2023. Ma la data proposta implica che il settore non dovrà sostenere l’intero costo incrementale del carbonio prima del 2035, il che lascia più tempo per accelerare i piani di riduzione delle emissioni e adeguare i prezzi ad un livello più alto.
L’aspetto più interessante e significativo del CBAM è che si tratta di un punto di partenza, che prelude a regolamenti sul carbonio più stringenti su scala globale. L’implementazione differita potrebbe far sì che il CBAM diventi un efficace strumento per imprimere un’accelerata ai piani di decarbonizzazione da parte di altri paesi, stimolando un maggiore dibattito sulla decarbonizzazione globale e obiettivi climatici più ambiziosi.

Trasporto aereo e trasporto marittimo

La Commissione europea propone che nei prossimi anni il carburante sostenibile per l’aviazione (“sustainable aviation fuel”, SAF) venga mescolato al carburante per jet sui voli in partenza da qualsiasi aeroporto dell’UE al fine di ridurre le emissioni, un tema che abbiamo trattato in un recente viewpoint. La nuova proposta prevede l’implementazione di quote crescenti di miscelazione SAF con un obiettivo di miscelazione al 2% nel 2025, al 5% nel 2030 e al 25% nel 2035 rispetto agli attuali livelli di circa lo 0,1%.
Il settore dell’aviazione è stato inoltre incluso nel sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS). I settori coperti dalla direttiva ETS UE rivista – che vedrà un ulteriore inasprimento del mercato a sostegno di prezzi del carbonio più alti – dovranno ridurre le loro emissioni di gas serra del 61% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Ciò si tradurrà in una riduzione annua del 4,2% delle assegnazioni a titolo gratuito sulla base dei livelli di volo del 2010.
Queste proposte imporranno costi aggiuntivi al settore del trasporto aereo e creeranno vincitori e vinti. Le compagnie aeree dovranno infatti tenere conto dell’adozione di SAF e dell’acquisto di certificati di carbonio, e il loro successo dipenderà dalla loro capacità di trasferire i costi ai clienti. Per una società come Neste, il maggior produttore mondiale di diesel rinnovabile e carburante sostenibile per l’aviazione ottenuto da rifiuti e residui nonché una delle posizioni in SOPEE, è un’ottima notizia, in quanto la sua produzione di SAF passerà da 0,1 a quasi 1,5 tonnellate metriche per anno entro il 2024.
Anche il settore marittimo è stato aggiunto al sistema ETS dell’UE e ciò avrà un impatto sui viaggi intra-UE, sul 50% delle emissioni di viaggi extra-UE e sulle emissioni prodotte dall’ormeggio in un porto dell’UE. Il settore dovrà ridurre la sua intensità di gas serra (rispetto ad un valore di riferimento non ancora determinato) del 2% entro il 2025, del 6% entro il 2030, del 13% entro il 2035, del 26% entro il 2040, del 59% entro il 2045 e del 75% entro il 2050.
Né il kerosene utilizzato nell’industria dell’aviazione né il petrolio pesante utilizzato nel trasporto marittimo saranno totalmente esentati dall’imposta sull’energia per i viaggi intra-UE. Nell’arco di una decina d’anni le aliquote di imposta minime per questi carburanti aumenteranno, mentre i carburanti sostenibili beneficeranno di un’aliquota zero che ne rafforzerà l’adozione e la diffusione.

Veicoli elettrici

Natalia Luna, Analista senior, Investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investments

Entro il 2035 l’Unione europea produrrà solo auto elettriche. Il pacchetto “Fit for 55” propone infatti che le emissioni delle autovetture nuove diminuiscano del 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2035. Questa proposta implica la graduale eliminazione dei veicoli a combustione interna entro il 2035, una riduzione delle emissioni più rapida del previsto, che richiederà una crescita più sostenuta dei veicoli elettrici. Questi obiettivi potrebbero tuttavia rappresentare una sfida per le case automobilistiche e richiederanno anche un’accelerazione nella diffusione delle infrastrutture per veicoli elettrici, tra cui l’aumento del numero di punti di ricarica a un milione entro il 2025 e a 3 milioni entro il 2030.

Sono ottime notizie per le aziende di semiconduttori, cruciali per tale diffusione. Infineon, che deteniamo in portafoglio, è una società leader nel segmento dei semiconduttori di potenza, un mercato che dovrebbe evidenziare una crescita enorme, in quanto tutte queste proposte implicano che il numero di veicoli elettrici in circolazione deve per forza aumentare. Anche le società di apparecchiature elettriche come Schneider ne beneficeranno, in quanto sono fondamentali per l’implementazione della rete di ricarica.

Ristrutturazioni edilizie

La tabella di marcia proposta dalla Commissione prevede di elevare l’obiettivo di risparmio energetico dal 32,5% al 36% entro il 2030. È inoltre previsto un nuovo obiettivo vincolante di incremento annuo dell’1,1% nell’uso di energie rinnovabili per il riscaldamento e raffrescamento; tra l’altro, le rinnovabili dovranno rappresentare il 49% dell’energia utilizzata negli edifici entro il 2030.
Abbiamo già affrontato questo argomento in un precedente viewpoint a fine 2020, ma le nuove proposte sono ancora più ambiziose. Se in precedenza tale requisito riguardava solo gli edifici governativi da rimodernare, ora il settore pubblico sarà tenuto a ristrutturare il 3% dei suoi edifici ogni anno, scuole e ospedali inclusi. Tuttavia, per conseguire questi target di efficienza saranno necessarie ulteriori politiche di sostegno in termini di finanziamenti, incentivi e altri regolamenti.
Se le normative sulle emissioni costituiscono ancora un ostacolo a breve termine per il comparto edilizio, sul lungo periodo la nuova regolamentazione UE rappresenta un fattore positivo e potrebbe favorire i leader della decarbonizzazione offrendo un maggior accesso al capitale e potenzialmente una base di costi relativa più bassa. Per società come Belimo, SIKA e Schneider, che deteniamo in SOPEE, ciò dovrebbe tradursi in un alto livello di crescita organica sostenuta con una solida capacità di determinazione del prezzo. Anche le società elettriche ne beneficeranno, dato che gli edifici commerciali e residenziali saranno cruciali per la trasformazione dell’energia in tutta la rete.