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Cambiamento climatico

UNEP: servono 8,1 trilioni di investimenti per la natura al 2050

Gli investimenti per la natura dovranno arrivare a 8,1 trilioni di dollari al 2050, circa 536 miliardi annui, per rispondere in modo adeguato alle crisi interconesse del clima, quelle relative alla biodiversità e quelle legato al suolo. Questo si evince dal report State of Finance for Nature, elaborato da UN Environment Programme (UNEP). 

“Solo la perdita di biodiversità costa all’economia globale il 10% del Pil. Se non finanziamo a sufficienza investimenti nature-based, avremo un impatto negativo sulle potenzialità di ogni paese di compiere progressi in altre aree vitali come l’istruzione, la salute e l’occupazione. Se non salviamo la natura ora, non saremo in grado di raggiungere uno sviluppo sostenibile”, ha commentato Inger Andersen Executive Director di UNEP.

Secondo lo studio, gli investimenti nature-based andrebbero triplicati entro il 2030 e quadruplicati entro il 2050. Attualmente vengono investiti circa 133 milioni di dollari (0,1% Pil globale) ogni anno. Per realizzare questo percorso serve lanciare delle transformazioni strutturali per colmare il gap da circa 4,1 trilioni. Ad oggi circa l’86% degli investimenti per la natura deriva dalle casse pubbliche, a livello globale. Il restante 14% deriva da investimenti privati. 

Il report evidenzia come solo gli investimenti per le foreste richiedono 203 miliardi di dollari ogni anno, il che equivale a circa 25 dollai per ogni persona. La soluzione proposta è quella di abbinare gli investimenti nelle azioni di rimboschimento con altri interventi di conservazione. Questo processo porterebbe alla cosidetta agro-forestry (una combinazione di agricoltura e di rimboschimento). Secondo le stime questo settore potrebbe coprire altri 300 milioni di ettari al 2050, rispetto al 2021. 

Il climate finance potrebbe svolgere un ruolo fondamentale, indirizzando i capitali neccessari per arrivare al target di 400 miliardi di dollari al 2030. Tutto questo processo aiuterà la società e le istituzioni a rispondere in modo efficace alle crisi ambientali. Il report evoca anche da parte delle istituzioni una maggiore attenzione sugli investimenti nature-based, sottolineando che solo il 2,5% dei pacchetti finanziari post-covid è riservato a questa tipologia di investimenti.