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Mercato del carbonio

Tasse sul carbonio ed ETS entrate record pari a 95 mld di dollari nel 2022

Nonostante la crisi energetica globale, l’alta inflazione e le pressioni fiscali, i sistemi di scambio delle emissioni (ETS) e le tasse sul carbonio hanno registrato entrate record. A sostenerlo è la Banca Mondiale nel rapporto State and Trends in Carbon Pricing 2023 appena pubblicato e presentato in occasione di Innovate4Climate, l’evento di punta della banca dedicato all’azione per il clima che quest’anno si è tenuto a Bilbao. In particolare, nel 2022 le entrate derivanti dalle tasse sul carbonio e dai sistemi di scambio delle emissioni (ETS) hanno raggiunto un livello record di circa 95 miliardi di dollari, di cui il 31% legato a carbon tax e il 69% ad ETS.

Evoluzione nel tempo delle entrate da ETS e tasse sul carbonio a livello globale

Fonte: Banca Mondiale, 2023.

La Banca Mondiale segue i mercati del carbonio da circa vent’anni e il rapporto annuale State and Trends of Carbon Pricing è giunto alla sua decima edizione. Quando il primo rapporto è stato pubblicato, un decennio fa, solo il 7% delle emissioni globali era coperto da una carbon tax o da un ETS. Oggi, come evidenziato nel rapporto 2023, quasi un quarto delle emissioni globali di gas serra (23%) è coperto da 73 strumenti.

Un ETS pone un limite alla quantità di emissioni di gas serra e consente agli emettitori con emissioni più basse di vendere le loro unità di emissione extra (o “quote”) agli emettitori più alti, stabilendo così un prezzo di mercato per le emissioni. Una carbon tax, invece, stabilisce direttamente un prezzo per il carbonio definendo un’aliquota fiscale sulle emissioni.

Quota delle emissioni globali di gas serra coperta da ETS e tasse sul carbonio

Fonte: Banca Mondiale, 2023.

Sebbene l’adozione di ETS e carbon tax sia in aumento nelle economie emergenti, i Paesi ad alto reddito la fanno ancora da padrone. Nuovi strumenti sono stati implementati in Austria e Indonesia, oltre che in giurisdizioni subnazionali negli Stati Uniti e in Messico. L’Australia ha in programma la ripresa della tariffazione del carbonio con un ETS basato sulle tariffe che inizierà nel luglio 2023, mentre Paesi come Cile, Malesia, Vietnam, Tailandia e Turchia continuano a lavorare per l’implementazione di una tariffazione diretta del carbonio.

Prezzi e copertura tra ETS e tasse sul carbonio nei diversi Paesi

Fonte: Banca Mondiale, 2023.

Nota dolente dei risultati emersi dal rapporto della Banca Mondiale è che i mercati del carbonio continuano a essere prevalentemente guidati dalla domanda volontaria. Inoltre, dopo due anni di rapida crescita, i mercati dei crediti di carbonio hanno subito un rallentamento nel 2022, con un calo dell’13% rispetto al 2021, pur mantenendo il livello delle entrate più alto rispetto agli anni precedenti. Le condizioni macroeconomiche, le recenti critiche mosse al mercato dei crediti di carbonio e alla compensazione e le difficoltà di emissione sono tra le cause riscontrate dalla Banca Mondiale della dinamica dell’ultimo anno.

La percentuale di emissioni di crediti da attività di energia rinnovabile è generalmente in aumento dal 2018, raggiungendo il 55% dei crediti emessi nel 2022. Anche se le attività di energia rinnovabile hanno dominato l’offerta nei mercati dei crediti di carbonio fin dalla loro nascita, il drastico calo dei costi delle energie rinnovabili nell’ultimo decennio fa sì che, in un numero crescente di casi, queste attività siano economicamente attraenti anche senza le entrate aggiuntive offerte dai crediti di carbonio. In questi casi, le riduzioni di emissioni che ne derivano non soddisfano i requisiti di addizionalità finanziaria. Di conseguenza, l’offerta di crediti derivanti da nuovi progetti di energia rinnovabile su larga scala probabilmente si ridurrà nel tempo. Invece, c’è stata una crescente attenzione per le attività basate sulla natura, che coprono le riduzioni delle emissioni derivanti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle attività di utilizzo del territorio. Secondo EcosystemMarketplace, nel 2022 il 54% delle registrazioni di nuovi progetti riguardava attività forestali e di uso del suolo, il che suggerisce un’espansione potenzialmente significativa dell’offerta in futuro.

Percentuale di emissione totale per categoria di attività e anno

Fonte: Banca Mondiale, 2023. I dati relativi alle emissioni, ai ritiri e alle sottoscrizioni di progetti per categoria sono stati forniti da Ecosystem Marketplace.

I prezzi dei crediti di carbonio e le tendenze variano a seconda del segmento di mercato e della tipologia di intervento. La Banca Mondiale, infatti, ha riscontrato che, mentre i prezzi dei crediti negoziati in borsa sono diminuiti in tutte le categorie, alcuni partecipanti al mercato over-the-counter (OTC) hanno registrato un aumento dei prezzi. Il calo iniziale provocato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stato seguito da cali sostenuti dei prezzi per il resto dell’anno. L’entità del calo è variata a seconda dei tipi di credito, con i crediti basati sulle Nature-based Solutions (soluzioni basate sulla natura) che hanno subito il calo maggiore, passando da un massimo di circa 16 dollari a una chiusura dell’anno al di sotto dei 5 dollari (come si vede nella figura di seguito).

Prezzi dei contratti standardizzati di crediti di carbonio 2021-2023

Fonte: Banca Mondiale, 2023. Removals è un paniere di valutazione dei crediti di carbonio derivanti da progetti tecnologici o basati sulla natura che rimuovono le emissioni di gas serra dall’atmosfera. Avoidance è un paniere di valutazione dei crediti di carbonio derivanti da progetti che evitano le emissioni di gas serra. Nature Based riflette i crediti di carbonio derivanti da progetti basati sulla natura che evitano o rimuovono le emissioni di gas serra. Renewable Energy riflette i crediti di carbonio derivanti da progetti di energia rinnovabile che evitano le emissioni di gas serra. CORSIA Eligible riflette i crediti di carbonio ammissibili per l’uso nel programma CORSIA. I prezzi indicati sono medie mensili.

Un’altra tendenza sottolineata nel report è che il mercato dei crediti di carbonio continua a crescere in diversità e accuratezza, mentre nuovi investitori, prodotti finanziari, piattaforme tecnologiche e fornitori di servizi gettano le basi per quello che alcuni prevedono sarà un decennio di crescita significativa.

Anche l’attuazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che riguarda la cooperazione tra Paesi, continua a progredire attraverso il commercio del carbonio, soprattutto sul fronte delle infrastrutture e dei requisiti di rendicontazione. L’attuazione di un ampio programma di lavoro sull’Articolo 6, concordato nel 2021, richiederà diversi anni. Dopo i progressi compiuti nel 2022, molte delle decisioni ancora in sospeso sono di natura tecnica, come l’adozione di nuovi strumenti per la comunicazione di informazioni quantitative in un formato elettronico standardizzato. I negoziati della COP27 del novembre 2022 hanno inoltre portato alla luce nuove questioni. Tra queste, l’autorizzazione, il processo con cui un Paese accetta di applicare gli aggiustamenti corrispondenti ai crediti che acquista o vende. Il dibattito si è incentrato sul momento in cui le riduzioni delle emissioni sarebbero state autorizzate e sulla possibilità di revocare o modificare l’autorizzazione in una fase successiva. Modifiche retroattive allo stato dell’autorizzazione avrebbero un impatto sia per i venditori che per gli acquirenti, in quanto i corrispondenti aggiustamenti sono necessari per rendere i crediti idonei a determinati usi (ad esempio, per soddisfare gli obblighi di compensazione previsti dal CORSIA – Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation).

A conclusione del rapporto, la Banca Mondiale ribadisce che la tariffazione del carbonio è uno strumento importante per aumentare le entrate, indirizzare i flussi finanziari internazionali e promuovere l’innovazione. Nell’ambito di un pacchetto politico più ampio, queste politiche possono contribuire al raggiungimento di obiettivi più ampi di sostenibilità e sviluppo. Ad esempio, molte delle diagnosi climatiche principali della Banca Mondiale, i rapporti sul clima e lo sviluppo dei Paesi, evidenziano il potenziale delle politiche dirette di tariffazione del carbonio per sostenere i Paesi nel loro percorso di sviluppo.