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European Electricity Review

Rinnovabili: record in UE, ma sostituiscono il gas e non il carbone

Le energie rinnovabili continuano a crescere in UE e raggiungono livelli record, ma sostituendo il gas e non il carbone, il quale è il combustibile a più alta intensità di emissioni. L’aumento dei prezzi del gas, iniziato a metà del 2021, ha infatti portato un cambio di paradigma per la transizione energetica dell’Unione Europea e ha interrotto l’uscita dal carbone dell’UE. Se storicamente, infatti, le energie rinnovabili nel vecchio continente stavano riducendo la quota di carbone usato per far fronte alla domanda di elettricità dei cittadini europei, nell’ultimo anno, l’energia pulita è stata usata come arma per ridurre il consumo del gas. Tale fenomeno ha rallentato la riduzione delle emissioni provenienti da energia elettrica dell’Unione Europea.

Questo è quanto è emerso dall’European Electricity Review, il sesto rapporto annuale sul settore elettrico dell’UE pubblicato da Ember, che confronta la produzione di elettricità nel 2021 con i livelli di riferimento pre-pandemia del 2019. Il report ha analizzato i dati di produzione di energia elettrica per tutto il 2021 nei 27 Paesi dell’UE al fine di monitorare i progressi nella transizione dai combustibili fossili all’elettricità pulita.

Nonostante la domanda di energia elettrica in tutta l’UE sia tornata a livelli vicini a quelli pre-pandemici, le tendenze variano notevolmente a livello nazionale. La domanda di elettricità è rimasta più bassa rispetto ai livelli pre-pandemici in Spagna (-2%), mentre è cresciuta fortemente in Polonia (+3%), Svezia (+4%) e Danimarca (+7%).

European Electricity Review 2022, Ember

Nel 2021, la produzione di elettricità da combustibili fossili nell’UE è aumentata del 4% (+43 TWh) rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 1069 TWh. Ciò è dovuto principalmente a un aumento di 95 TWh (+3%) della domanda di elettricità, che si è ripresa dopo il calo durante la pandemia. Ma la produzione di energia elettrica da combustibili fossili è rimasta inferiore del 6% (-64 TWh) rispetto a prima della pandemia, grazie alla continua crescita delle energie rinnovabili (soprattutto eolica e solare) nel biennio.

European Electricity Review 2022, Ember

L’analisi ha però al contempo attestato come la crisi del gas stia influenzando il settore elettrico del vecchio continente e, con i prezzi di mercato che indicano che la crisi continuerà almeno per i prossimi due anni, gli obiettivi climatici dell’Europa potrebbero essere a rischio se i Paesi non riusciranno ad aumentare la diffusione delle rinnovabili e a legiferare per chiudere gli impianti a carbone.

Le rinnovabili continuano a crescere ma hanno sostituito prevalentemente il gas

L’uso di energia rinnovabile continua ad aumentare in Europa, con una crescita media annua di 44 TWh negli ultimi due anni. Più della metà (52%) di questa nuova generazione di energia pulita dal 2019 ha sostituito il gas, un terzo il nucleare, mentre solo un sesto il carbone. Un cambio di tendenza netto dal momento che dal 2011 al 2019, oltre l’80% delle nuove rinnovabili aveva rimpiazzato il carbone.

European Electricity Review 2022, Ember

Dall’analisi è emerso che negli ultimi due anni, la produzione di energia proveniente dal carbone è diminuita solo nei Paesi che hanno chiuso gli impianti, come la Spagna (-42%) e la Grecia (-43%), ma tale diminuzione è stata in gran parte compensata dall’aumento in Polonia (+7%). Inoltre, il report evidenzia che l’aumento della chiusura delle centrali nucleari anche ha avuto un impatto sul rallentamento dell’uscita dal carbone.

European Electricity Review 2022, Ember

Le emissioni sono diminuite a metà del tasso richiesto per raggiungere gli obiettivi dell’Accordi di Parigi

Tra il 2019 e il 2021, le emissioni del settore energetico dell’UE sono diminuite a meno della metà del tasso richiesto per raggiungere gli obiettivo dell’Accordo di Parigi di fermare l’aumento della temperatura terrestre a 1,5 °C. Ciò significa che il passaggio dai combustibili fossili all’energia pulita non avviene abbastanza velocemente. L’uso del carbone è diminuito solo del 3% dal 2019, rispetto al 29% dei due anni precedenti.

Tra il 2019 e il 2021, la Spagna ha registrato le maggiori riduzioni di emissioni, mentre la Polonia è stata di gran lunga il principale freno ai progressi complessivi. I combustibili fossili hanno rappresentato ancora il 37% della produzione di energia elettrica dell’UE nel 2021, in calo rispetto al 39% del 2019, mentre le energie rinnovabili hanno generato il 37% e il nucleare il 26%.

L’eolico e il solare: nuovi record

L’energia eolica e solare ha raggiunto un altro nuovo record nel 2021 (547 TWh), generando per la prima volta più elettricità del gas (524 TWh), nonostante la crescita modesta dovuta alla minore velocità del vento. L’energia solare, in particolare, sta vivendo un boom sia nel nord che nel sud dell’Europa, producendo il 27% in più di energia nel 2021 rispetto al 2019 e raddoppiando nei Paesi Bassi e in Spagna nello stesso periodo. L’incremento, fa notare il report è guidato, o meglio incentivato, dalle policy dei singoli Paesi e non necessariamente dalle caratteristiche meteorologiche.

European Electricity Review 2022, Ember