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Strategia climatica

Respinta la causa climatica di ClientEarth contro Shell

L’Alta Corte del Regno Unito (UK High Court) questa settimana ha confermato la sua decisione di non consentire il proseguimento del caso di ClientEarth contro il CdA di Shell, ma l’ONG ha già fatto sapere che presenterà ricorso contro il caso.

Nel febbraio di quest’anno l’organizzazione no profit ha intentato una prima causa contro gli amministratori del gigante dell’energia per avere una strategia di transizione energetica “imperfetta” e che mette a rischio il valore degli azionisti. Secondo l’accusa, intentata presso l’Alta Corte di Inghilterra e Galles, gli 11 amministratori di Shell hanno violato i loro doveri legali ai sensi del Companies Act non adottando e attuando una strategia di transizione energetica in linea con l’Accordo di Parigi.

Già a maggio era trapelata la notizia per cui non era possibile continuare la causa per mancanza di prove sufficienti e ClientEarth aveva chiesto al tribunale di riconsiderare la sua decisione, senza ottenere però un riscontro positivo. La ragione addotta dai giudici è che non spettasse a loro interferire nelle decisioni che spettano al consiglio di amministrazione di Shell.

Nonostante questa vicenda giudiziaria abbia visto fin qui la sconfitta di ClientEarth, l’ONG probabilmente non si arrenderà facilmente e non arresterà la sua attività di vigilanza sugli impegni e sui risultati climatici delle aziende.