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Omnisyst apre “sportello rifiuti” per iscritti Ordine Ingegneri di Napoli

Fare squadra per la sostenibilità ambientale. È questo l’argomento di cui si è parlato a Napoli durante il seminario “L’economia circolare nella gestione dei rifiuti industriali“, che ha coinvolto professionisti, mondo della ricerca e industria. L’evento, ospitato nella Biblioteca Storica di Ingegneria del Politecnico Federiciano di Piazzale Tecchio, è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli e dall’Università di Napoli Federico II, con il contributo di Omnisyst, azienda che is occupa di gestione dei rifiuti industriali. In occasione dell’evento, Omnisyst ha anche annunciato l’apertura di uno “sportello rifiuti” per fornire supporto gratuito agli iscritti all’Ordine degli Ingegneri di Napoli, aiutandoli a navigare nella complessità e sfruttare le opportunità del settore della gestione dei residui industriali. Lo sportello è già operativo da venerdì scorso.

Maria Rosaria Pecce, ordinario all’Università di Napoli Federico II, ha aperto i lavori e portato il saluto del presidente dell’Ordine Gennaro Annunziata. Sono intervenuti, a seguire, il professore di Ingegneria Sanitaria Ambientale Massimiliano Fabbricino, Gennaro Alosco della Commissione Ambiente dell’Ordine e, per Omnisyst, Fabio Sambin, Strategic Client Development Director, Fabio Giacomo Santomauro, Direttore Marketing, e Luca Trevisanutto, Area Manager.

“L’argomento”, ha commentato la consigliera Maria Rosaria Pecce, “è di grande interesse e il concetto di economia circolare non riguarda solo il mondo industriale, ma tutti i campi dell’ingegneria in cui gli scarti e i rifiuti si possono trasformare da fattori dannosi per l’ambiente in risorse economiche”.

“Una grande occasione di crescita e confronto”, ha aggiunto Fabio Sambin, “L’ampia partecipazione di ingegneri, accademici, studenti universitari e dottorandi PhD, oltre a delegati di imprese del territorio e stakeholder, ha dimostrato la volontà del territorio campano di dirigersi verso un futuro sempre più circolare”.