Obiettivo 7 energia e tecnologie sostenibili agenda 2030 | ESG News

Agenda 2030 obiettivo 7

Obiettivo 7: Sistemi di energia sostenibili, economici e moderni per tutti

“Garantire l’accesso all’energia a prezzo accessibile, in modo affidabile, sostenibile e moderno per tutti” È questa la finalità dell’obiettivo 7 dell’Agenda ONU 2030, sottoscritta nel settembre 2015 dai 193 Stati membri delle Nazioni Unite e che rappresenta l’architrave degli impegni presi dai Paesi aderenti per garantire un futuro sostenibile all’umanità. I 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile toccano i temifondamentali per il progresso del Pianeta dal porre fine alla fame, alla salute e all’istruzione.

L’energia è una risorsa centrale poiché tutte le attività che poniamo in essere necessitano il suo utilizzo. La produzione di energia è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili e contribuisce al cambiamento climatico, causando circa il 60% delle emissioni globali di gas serra in atmosfera.

Se da un lato aumentano le strategie e le politiche volte a ridurre l’impatto ambientale del settore energetico, al contempo tutt’oggi una persona su cinque non ha accesso a moderni mezzi elettrici e poco meno di 3 miliardi di persone dipendono da legno, carbone, carbonella o concime animale per attività primarie, come cucinare o riscaldarsi (dati ONU).

Il tema dell’energia ha acquisito sempre più rilevanza negli ultimi anni alla luce della crisi climatica che impone un drastico cambiamento dei modelli produttivi del sistema industriale mondiale, con effetti che toccano tutti gli ambiti delle attività economiche. La trasformazione necessaria per raggiungere gli obiettivi di azzerare le emissioni al 2050, in linea con l’Accordo di Parigi, è definita come la maggiore sfida da affrontare dalla IEA, l’organizzazione fondata dopo la crisi energetica del 1974 per promuovere forniture energetiche sicure e convenienti in tutto il mondo. “La strada verso Net Zero” è stretta: per non deragliare è necessario un dispiegamento immediato e massiccio di tutte le tecnologie energetiche pulite ed efficienti disponibili” sottolinea nel fondamentale report “A roadmap for the global energy system” pubblicato nel agosto 2021.

Spiegazione dell’Obiettivo 7

L’obiettivo 7 si ripropone di “assicurare a tutti e tutte l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni” entro il 2030. Questo significa agire globalmente in diverse direzioni. Per i Paesi industrializzati vuol dire accelerare gli investimenti in energie rinnovabili e ridurre le emissioni con tecnologie che permettano un efficientamento energetico, mentre per quelli in via di sviluppo migliorare le infrastrutture e passare a combustibili meno impattanti. Nell’attuare le strategie necessarie i Paesi si impegnano a garantire l’accessibilità anche economica delle nuove soluzioni.

Un percorso che viene rafforzato dalle decisioni prese dalle maggiori nazioni mondiali nel corso della COP26, tenutasi nel novembre 2021 a Glasgow. Nel documento finale i firmatari si l’impegnano a tagliare le emissioni di CO2 del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030 (più stringente di quello della Ue pari a una riduzione del 55% rispetto ai livelli del 1990). Net Zero dovrebbe essere raggiunto entro la metà del secolo per la maggior parte dei Paesi avanzati, mentre l’India ha già dichiarato che non riuscirà a raggiungerlo prima del 2070. Russia, Cina, Arabia Saudita hanno indicato come obiettivo il 2060.

L’obiettivo 7 è considerato centrale per raggiungere anche altri obiettivi di sviluppo sostenibile quali ridurre la povertà (SDG 1), ampliare l’istruzione (SDG 4), ridurre le disuguaglianze (SDG 10), migliorare la salute pubblica (SDG 3) e, come intuibile, la lotta al cambiamento climatico (SDG 13).

Estendere l’accesso all’energia e ridurre l’intensità di carbonio associata alla sua produzione, infatti, apre possibilità di sviluppo economico, sia per i Paesi meno sviluppati che possono ampliare e migliorare le proprie attività economiche, educative e sanitarie, sia per quelli sviluppati. L’ONU stima invero che l’occupazione nel settore delle rinnovabili possa essere di circa tre volte maggiore rispetto a quello dei combustibili fossili e che quindi investimenti in tale direzione possano fungere da volano per la creazione di nuovi posti di lavoro.

La conseguente riduzione delle emissioni, poi, oltre a essere necessaria per ridurre i rischi associati agli impatti del cambiamento climatico, contribuisce anche al miglioramento della qualità dell’aria, dunque all’incidenza delle malattie cardiorespiratorie e quindi alla diminuzione dei costi di ospedalizzazione.

I 3 traguardi dell’Obiettivo 7

L’obiettivo 7 si articola in tre traguardi da raggiungere entro i prossimi otto anni:

Accesso a servizi energetici

  • Garantire entro il 2030 l’accesso a servizi energetici che siano convenienti, affidabili e moderni. Questo implica favorire il miglioramento o la costruzione di nuove infrastrutture, soprattutto in quei Paesi meno sviluppati o in via di sviluppo che non hanno accesso all’energia elettrica, anche promuovendo programmi di sostegno da parte dei Paesi industrializzati;

Quota di energie rinnovabili

  • Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia. Quindi un incremento globale dell’utilizzo di energia eolica, proveniente dal vento, fotovoltaica, proveniente dal sole e marina, che sfrutta la potenza delle onde. Uno sviluppo che implica consistenti investimenti anche in innovazione per migliorare le tecnologie esistenti e aumentarne le capacità

Efficienza energetica

  • Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica. Tale traguardo implica accrescere entro il 2030 la cooperazione internazionale per facilitare l’accesso alla ricerca e alle tecnologie legate all’energia pulita e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle tecnologie dell’energia pulita; implementare entro il 2030 le infrastrutture e migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili.

Le sfide del futuro

L’obiettivo 7 è focalizzato sull’energia e sull’importanza di renderla disponibile a tutti anche tenendo conto dell’incremento della domanda di elettricità a cui assisteremo nei prossimi anni, e sulla necessità di rendere la produzione di energia elettrica sostenibile.

Un processo che richiede ingenti impegni finanziari e strutturali. Negli ultimi anni, gli investimenti di imprese e privati nel settore della transizione energetica sono aumentati di circa otto volte, sintomo dell’importanza riservatale nelle agende politiche globali. Al contempo, l’uso esclusivo di fonti rinnovabili non riesce ancora, da solo, a sostenere la domanda energetica, tanto più che quest’ultima cresce a ritmo sostenuto. Per garantire l’efficientamento energetico è quindi necessario abbattere i costi associati alla produzione oltre che ampliare la replicabilità delle tecnologie.

D’altro canto, il dibattito è ancora acceso per stabilire quali siano le soluzioni da considerare realmente sostenibili; ne è esempio la controversia sorta attorno all’attuazione della Tassonomia UE in cui sono state incluse alcune attività legate a gas e nucleare.

In tal senso, la cooperazione internazionale è e sarà un fattore determinante per il raggiungimento di questo obiettivo.

Un contributo importante per ridurre le emissioni sarà dato proprio dal comparto energetico. In seguito al Green New Deal europeo la Commissione UE ha proposto di alzare il target della quota di energia proveniente da fonti energetiche rinnovabili al 40% entro il 2030 (“FIT for 55”). Ad oggi, in Italia la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia (nei settori elettrico, termico e dei trasporti), si attesta al 20% (+ 7% rispetto al 2010), percentuale maggiore rispetto all’obiettivo del 17% fissato dall’Unione Europea per la Penisola.

Nel Rapporto 2021, l’ASvIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) però allerta che nell’ultimo anno non c’è stato in Italia un aumento della potenza installata di energie rinnovabili tale da garantire il raggiungimento del target europeo FIT for 55.

Inoltre, investire sull’efficienza energetica (che in Italia è aumentata di circa il 12% tra il 2012 e il 2020) risulta un altro elemento cruciale per raggiungere l’obiettivo dell’UE, che auspica una riduzione complessiva del 36-39% del consumo finale e primario di energia al 2030. In questa direzione, sempre l’ASvIS sottolinea che né la Legge di Bilancio 2021 né il PNRR definiscono un’azione sistemica per il conseguimento di una riduzione della domanda di energia interna al 2030.