Obiettivi di decarbonizzazione studio | ESG News

Studio ECCO e Artelys

Obiettivi di decarbonizzazione raggiungibili, ma necessaria svolta di governance

Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia hanno commissionato al think tank ECCO ed Artelys, società di data science e modeling, uno studio congiunto sullo scenario di decarbonizzazione del sistema elettrico al 2035, presentato il 12 giugno a Roma. Il documento descrive ipotesi e risultati di alcune simulazioni e una serie di raccomandazioni di policy, mostrando le caratteristiche di un sistema elettrico decarbonizzato al 2035, con uno step intermedio al 2030. Lo scenario valuta il percorso più economico per garantire sia l’obiettivo di decarbonizzazione sia la sicurezza energetica.  

Dallo studio emergono la necessità di un incremento di oltre 90 GW di rinnovabili rispetto alla capacità installata del 2021 e l’urgenza di un cambio di passo rispetto agli attuali livelli di installazione annua di capacità rinnovabile (circa 8 volte di più) per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Inoltre, sarà importante considerare la flessibilità della produzione con un mix di tecnologie, e la flessibilità della domanda con accumuli, reti ed elettrolizzatori. 

Lo scenario non prevede alcun ricorso al carbon capture and storage (CCS), pone limiti alla quantità di energia importata (in linea con i principi di sicurezza energetica), e presuppone il raggiungimento di un livello di investimento in batterie non inferiore alle stime fatte dai gestori di rete europei. Inoltre, l’analisi pone un tetto alla capacità di generazione elettrica da biomasse, e considera una sufficiente produzione di idrogeno verde per l’industria. 

Affinché il sistema elettrico decarbonizzato al 2035 abbia un costo sostenibile, secondo lo studio collettivo saranno necessarie alcune politiche abilitanti. Prima di tutto, l’analisi afferma l’importanza della coerenza del piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) con gli obiettivi di decarbonizzazione e di incremento rinnovabili. Saranno necessari interventi nel processo autorizzativo degli impianti rinnovabili e integrazione di tutte le fonti di flessibilità nella rete elettrica. Sta alla politica anche la facilitazione dei contratti di lungo termine di commercializzazione dell’energia rinnovabile, l’abilitazione dell’efficienza energetica dei consumatori attraverso prezzi dinamici e segnali coerenti che includono l’eliminazione di sussidi alle energie fossili, l’aggiornamento del sistema di incentivi ai gestori di rete, e l’eliminazione degli investimenti nel sistema elettrico incoerenti con la decarbonizzazione. 

“Lo studio offre una visione di un sistema elettrico decarbonizzato al 2035 come da impegno dell’Italia al G7, di cui il nostro paese avrà l’anno prossimo la presidenza”, ha dichiarato Matteo Leonardi, co-fondatore e direttore delle politiche nazionali di ECCO, “La mancanza di una governance sul clima, di meccanismi di monitoraggio e correzione delle politiche, a partire dal processo autorizzativo, ha determinato uno sviluppo ridicolo delle rinnovabili negli ultimi anni [in italia, ndr]. Le perdite di tale ritardo sono cifre a nove zeri”.