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Microsoft mega accordo con Chestnut per rimozione CO2 attraverso progetti di riforestazione

Microsoft ha annunciato un nuovo accordo della durata di 25 anni con la startup Chestnut Carbon, specializzata nella rimozione del carbonio basata sulla natura, la quale fornirà a Microsoft oltre 7 milioni di tonnellate di crediti di carbonio derivanti dai suoi progetti forestali nel sud degli Stati Uniti. L’accordo prevede il restauro di circa 60.000 acri di terreno e la piantagione di oltre 35 milioni di alberi autoctoni, tra latifoglie e conifere.

Fondata nel 2022 dal gestore di asset alternativi Kimmeridge, che si concentra sul settore energetico, Chestnut ha come obiettivo la riduzione delle emissioni di carbonio tramite la creazione di progetti di riforestazione a lungo termine, che promuovono l’ecosistema e la biodiversità, apportando benefici alle comunità locali. I suoi progetti riguardano terreni marginali destinati alla coltivazione o al pascolo, e l’azienda collabora con silvicoltori locali, vivai e comunità per sviluppare ecosistemi forestali ottimali, con l’utilizzo di specie arboree autoctone, adeguato drenaggio del suolo e un uso del territorio sostenibile.

Il nuovo accordo prevede l’acquisto di crediti di carbonio derivanti da progetti di riforestazione e rivegetazione di Chestnut in Arkansas, Texas e Louisiana. Il progetto offre inoltre numerosi vantaggi ambientali e sociali, come il miglioramento degli habitat naturali per la fauna, la qualità dell’aria e dell’acqua, nuove opportunità di uso del suolo, il coinvolgimento della comunità e lo sviluppo economico.

Questo nuovo accordo si aggiunge a un precedente contratto di 15 anni, firmato a dicembre 2024, per un massimo di 3 milioni di tonnellate di crediti di carbonio, e rappresenta un ulteriore passo nell’ampliamento del portafoglio di Microsoft di progetti per la rimozione del carbonio, che fa parte dell’iniziativa del colosso tecnologico di diventare carbon negative entro il 2030. Il portafoglio include anche accordi di riforestazione su larga scala, come quello da 3,5 milioni di tonnellate con la brasiliana re.green, e altre tecnologie per la rimozione del carbonio, tra cui progetti oceanici, biochar e cattura diretta dell’aria (DAC).