Google ha firmato un accordo per la rimozione del carbonio, impegnandosi nell’acquisto di 200.000 tonnellate di crediti per la rimozione di CO2 attraverso il processo di “weathering” delle rocce. Questo processo prevede la frantumazione della roccia basaltica e la sua distribuzione su ampie superfici agricole, dove la CO2 viene assorbita e stoccata nel suolo, con il vantaggio aggiuntivo di migliorare la salute del terreno. L’accordo è stato stipulato con la startup Terradot, che utilizza questa tecnologia per accelerare il naturale processo di sequestro del carbonio.
L’accordo, che vedrà la consegna dei crediti a partire dal 2029, segna una pietra miliare, rappresentando il più grande contratto di rimozione del carbonio mai concluso da Google e il più grande accordo di sempre nel settore del “weathering” delle rocce. Questo impegno fa parte di un piano più ampio annunciato da Google a marzo, in cui si prevedeva di acquistare almeno 35 milioni di dollari in crediti di rimozione del carbonio entro 12 mesi.
La partnership con Terradot ha lo scopo di rafforzare e sviluppare ulteriormente questa tecnologia, con l’obiettivo di renderla una soluzione climatica cruciale per rimuovere milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi dieci anni.
Terradot, fondata nel 2022 da James Kanoff, Sasankh Munukutl e Scott Fendorf, ha scelto il Brasile come sito per le sue operazioni pilota, grazie alla combinazione di suoli tropicali ideali, un forte settore agricolo e un’energia elettrica a bassa emissione di carbonio.
In parallelo con questo accordo, Terradot ha siglato un contratto con la coalizione di acquirenti di rimozione del carbonio Frontier per la vendita di 90.000 tonnellate di crediti di rimozione, destinati a clienti come Stripe, Shopify, McKinsey Sustainability, Autodesk, H&M, Workday, Salesforce e Google.
Inoltre, Terradot ha annunciato di aver raccolto 54 milioni di dollari in un round di finanziamento Series A, con il supporto di investitori di rilievo come John Doerr, Sheryl Sandberg, Tom Bernthal, George Roberts, Microsoft’s Climate Innovation Fund, Google, Cisco e diversi fondi di venture capital.