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Settore bancario

Le maggiori banche di Wall Street non sono a buon punto nei loro obiettivi ESG al 2030

Le sei maggiori banche di Wall Street non stanno rispettando fattori chiave legati ai loro impegni ESG. A rilevarlo è un’analisi dall’ONG Ceres e dal centro di ricerca indipendente Transition Pathways Initiative (TPI). Nello specifico, lo studio ha riscontrato che JPMorgan, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Wells Fargo non hanno ancora allineato i loro obiettivi di finanziamento del petrolio e del gas per il 2030 a uno scenario che mantenga il riscaldamento globale entro la soglia critica di 1,5 C fissata a Parigi nel 2015.

Il continuo sostegno delle banche ai combustibili fossili, fonte primaria dell’inquinamento che riscalda il pianeta, ha reso il settore soggetto alle critiche degli azionisti e dei gruppi di attivisti. Allo stesso tempo, il settore finanziario è sottoposto a forti pressioni da parte della destra americana che persegue una politica anti-ESG, penalizzando gli istituti di credito che sembrano abbracciare obiettivi ambientali, sociali e di buon governo, come la riduzione delle emissioni finanziate.

“La nostra analisi mette in evidenza quanto sia difficile per le banche e per i loro stakeholder valutare e confrontare i progressi che stanno facendo per ridurre realmente le emissioni di petrolio e gas”, ha dichiarato Blair Bateson, direttore del Ceres Company Network di Ceres. “E va oltre queste sei banche”, ha aggiunto.

Le banche citate nell’analisi di Ceres e TPI sono tutte membri della Net Zero Banking Alliance, una coalizione che richiede ai firmatari di fissare obiettivi intermedi per i settori a maggiore intensità di carbonio nei loro bilanci. Tutte e sei hanno fissato obiettivi al 2030 per i settori del petrolio e del gas.

Ceres e TPI sostengono che le metodologie alla base degli obiettivi 2030 delle sei banche di Wall Street “mancano di una sufficiente comparabilità e di una divulgazione trasparente” e lasciano “una serie di attività commerciali rilevanti al di fuori dell’ambito dei loro obiettivi, il che a sua volta crea una via di fuga per le banche che continuano a finanziare attività ad alto contenuto di carbonio”.

Citigroup ha dichiarato in un comunicato che i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 sono allineati allo scenario “Net Zero Emissions by 2050” dell’IEA (International Energy Agency), che è conforme all’obiettivo dell’1,5 C. JPMorgan, Bank of America, Goldman e Morgan Stanley, invece, si sono astenuti dal commentare.

Le “best practice” considerate nell’analisi di Ceres e Transition Pathways Initiative sono:

  • Puntare alle emissioni assolute invece che all’intensità delle emissioni;
  • Fissare obiettivi per il 2030 che si allineino a un riscaldamento inferiore a 2°C.

Mentre Citigroup è a buon punto nel calcolo delle emissioni assolute e Wells Fargo nell’esclusione delle compensazioni di carbonio, JPMorgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley non hanno dato prova di buone pratiche in nessuna delle aree esaminate da Ceres e TPI.

Obiettivi delle banche statunitensi in materia di gas e petrolio

Fonte: Ceres e TPI.

Secondo lo studio, per migliorare le pratiche di definizione degli obiettivi, le banche dovrebbero:

  • Dare priorità alle attività con un’elevata esposizione finanziaria e alle emissioni;
  • Divulgare meglio le ipotesi e i calcoli utilizzati per la definizione degli obiettivi;
  • Pubblicare rapporti annuali che mostrino i progressi compiuti nella riduzione delle emissioni.