Sulle spiagge italiane si trovano in media 961 rifiuti ogni 100 metri, di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali e plastica. Questo é quanto ha scoperto l’edizione 2023 dell’indagine Beach Litter di Legambiente, che ha monitorato 38 lidi in 15 regioni, per un totale di 232.800 metri quadrati di spiaggia e 36.543 rifiuti, al fine di mappare i numeri dell’inquinamento marino in Italia. Dal 12 al 14 maggio, inoltre, l’associazione organizzerà oltre 180 iniziative per ripulire i lidi dai rifiuti abbandonati sulle coste italiane e in altri paesi mediterranei.
Oltre le plastiche, la seconda categoria di rifiuti più diffusa sui litorali italiani riguarda il vetro e ceramica (9,2% del totale), composti per lo più da materiale da costruzione smaltito irregolarmente in spiaggia. Seguono il metallo (6,8% dei rifiuti raccolti) e carta e cartone (il 3,9% del totale). Le tipologie di oggetto più comuni sono i frammenti di plastica di piccole dimensioni, seguiti da tappi, coperchi, mozziconi di sigarette, materiali da costruzione, e cotton fioc.
Quest’anno, una nota positiva è rappresentata dal calo di stoviglie usa e getta, al 3% del totale. Rispetto ai rifiuti di plastica raccolti, il 46% è costituito dai 10+1 oggetti considerati nella SUP (Single Use Plastics), la direttiva europea che si pone l’obiettivo di ridurre le plastiche monouso non biodegradabili, applicata in Italia da gennaio 2022.
La call to action di quest’anno vuole lanciare un messaggio chiaro sull’importanza della tutela dell’ecosistema marino e su quanto l’impegno di ognuno, unito ad uno stile di vita più sostenibile, possa fare la differenza. Le iniziative sono supportate da diversi partner, tra cui Sammontana e Biotherm, e le new entry Emporio Armani e Very Mobil. Alcuni eventi proseguiranno per tutto il mese di maggio, e tra le novità, l’edizione 2023 presta attenzione anche ai fiumi italiani. Inoltre, grazie a Clean Up The Med, la campagna di volontariato internazionale di Legambiente ora giunta alla sua trentesima edizione, il campo d’azione raggiunge le altre coste del Mediterraneo, coinvolgendo oltre 80 organizzazioni da 15 paesi diversi.
