Nel 2022 le installazioni eoliche in Europa sono aumentate del 4%, una percentuale che conferma il trend di crescita degli ultimi anni ma che è inferiore alle aspettative e a quanto servirebbe all’EU per essere in linea con gli obiettivi climatici ed energetici al 2030. Considerando anche il Regno Unito, sono stati installati 19 GW (16 GW nell’UE-27) di nuova capacità eolica nel 2022 e l’87% dei nuovi parchi eolici è di tipo onshore, quindi costruiti su zone terrene all’aperto. Sono questi i dati che emergono dal report Wind energy in Europe 2022, pubblicato da WindEurope, l’associazione dell’industria dell’eolico europeo.
Nel 2022 l’Italia ha installato 526 Megawatt (MW) di potenza eolica (496 su terra e 30 in mare), ed è al decimo posto tra le nazioni europee dopo la Turchia, arrivando a coprire il 7% della domanda nazionale di elettricità. L’Europa dispone ora di 255 GW di capacità eolica: Svezia, Finlandia, Germania e Francia hanno costruito il maggior numero di impianti eolici onshore, mentre quasi la metà delle installazioni offshore è stata realizzata nel Regno Unito.
Il gruppo di analisti di Wind Europe prevede che nel periodo 2023-2027 l’Europa installerà 129 GW di nuovi parchi eolici e l’UE-27 98 GW e di questi i tre quarti saranno onshore. Questo significa che l’UE dovrebbe costruire nei prossimi anni, in media, 20 GW di nuovi parchi eolici all’anno, ma per raggiungere gli obiettivi al 2030, avverte l’associazione, dovrebbero essere 30 in media i GW installati.
Dal report emerge che l’energia eolica ha soddisfatto una quota record del 17% della domanda energetica complessiva, con un aumento del 2% rispetto al 2021. Le condizioni del vento, soprattutto nell’Europa settentrionale, sono state nettamente migliori e, grazie alle forti installazioni in Svezia e Finlandia, la generazione è aumentata di oltre il 9% rispetto al 2021.
Dal 2018 al 2022 la generazione di energia eolica in Europa è cresciuta costantemente passando da 370 TWh a 489 TWh, con un anno anomalo nel 2021 in cui la generazione è stata inferiore a quella del 2020. Nello stesso periodo, la domanda di elettricità è diminuita passando da 2.960 TWh a 2.830 TWh; tale riduzione è attribuibile per lo più alle restrizioni durante la pandemia di COVID-19 nel 2020 e alla guerra in Ucraina.
