EDF, colosso transalpino dell’energia, prepara un aumento di capitale da 2,5 miliardi che lo stato francese, azionista del gruppo con una quota dell’84%, sottoscriverà per la sua parte per sostenere il gruppo, già alle prese con una complessa transizione energetica dal nucleare alle rinnovabili. Lo stato francese interverrà con un impegno di 2,1 miliardi nell’aumento di capitale della controllata dell’energia, ha spiegato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire in una intervista radiofonica.
Oggi circa il 70% dell’elettricità francese è prodotta dalle centrali nucleari. Il presidente Emmanuel Macron punta a ridurre la quota di energia nucleare al 50% entro il 2035, iniziando con la chiusura delle centrali più vecchie, e spingendo sulle rinnovabili.
Alla base della manovra di ricapitalizzazione di EDF – che è anche la controllante di Edison – c’è la necessità di sostenere il colosso energetico dal crollo dei risultati: per proteggere i consumatori dall’impennata dei prezzi, lo stato ha infatti deciso di imporre il taglio delle tariffe per la vendita dell’energia, una mossa che potrebbe abbattere i guadagni di EDF fino al 70% nel 2022.
La società energetica transalpina andrà comunque avanti con la riorganizzazione per perseguire la transizione energetica. “Le difficoltà incontrate all’inizio del 2022 hanno portato EDF ad attuare un piano d’azione”, ha spiegato l’amministratore delegato Jean-Bernard Levy. L’azienda, ha aggiunto, “continuerà questa strategia a sostegno della transizione energetica e degli obiettivi industriali e climatici della Francia”. Tra le misure annunciate dal colosso dell’energia c’è anche l’opzione per i soci di ricevere i dividendi in azioni anziché in contanti.
EDF aveva già segnalato che quest’anno avrebbe risentito del fatto che la produzione di energia atomica è scesa ai minimi di oltre tre decenni a causa delle riparazioni e della manutenzione dei reattori. La situazione è poi ulteriormente peggiorata in seguito alla decisione del governo francese di tassare gli extra-profitti. Dopo aver registrato un Ebitda in aumento dell’11% nel 2021 a 18 miliardi di euro, le prospettive per il 2022 sono significativamente peggiori. Le politiche governative potrebbero ridurre l’Ebitda quest’anno di circa 8 miliardi di euro, con ulteriori 11 miliardi di euro dal calo della produzione di energia elettrica. Fattori che annullano i guadagni di 6 miliardi di euro che erano attesi in virtù del rincaro dell’energia, ha indicato l’azienda.