“Sui costi dell’energia elettrica dal nucleare nessuno oggi può dare una chiara determinazione. L’unica fonte disponibile è uno studio di Edison con un importante istituto di ricerca, che sostiene che il costo a megawattora del nuovo nucleare è simile a quello delle rinnovabili. Fra pochi mesi noi di Confindustria presenteremo uno studio sul nucleare realizzato insieme ad Enea, che affronterà anche l’aspetto dei costi”. È questo quanto ha dichiarato il delegato per l’energia del presidente di Confindustria, Aurelio Regina, in audizione sul nucleare davanti alle Commissione Attività produttive e Ambiente della Camera.
Lo spunto di realizzazione dello studio di Confindustria sulle possibilità dell’energia nucleare deriva dalle ricerche svolte a settembre 2024 da Edison, attraverso la ricerca dal titolo Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività, realizzato insieme ad Ansaldo Nucleare e TEHA Group, al fine di creare un aggiornamento sulle opportunità dal nucleare.
Secondo quanto emerge dallo studio di Edison, il nuovo nucleare si propone come soluzione chiave, in ottica complementare con le rinnovabili, per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, per il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese e per la sua competitività.
Con una fornitura potenzialmente programmabile, modulabile e a costo fisso, il nucleare agisce da “stabilizzatore sistemico”, abilitando una produzione elettrica decarbonizzata e tecnologicamente indipendente dall’estero, che offre all’Italia e all’Europa l’occasione strategica per raccogliersi intorno a un piano industriale e di sviluppo comune, capace di accrescere il proprio Prodotto Interno Lordo. Con una serie di vantaggi, che permettono di combinare la produzione elettrica, il calore per usi industriali e idrogeno, flessibilità e limitato consumo idrico e di suolo, diventando tecnologia complementare alle rinnovabili, permette di ottimizzare i costi di sistema ed assicurare un prezzo competitivo per i clienti finali.
“Per sostenere le rinnovabili negli anni abbiamo speso 200 miliardi di euro degli italiani dovremo spenderne in futuro altri 80 miliardi. Se investiamo qualche decina di miliardi di euro nel nucleare, ci assicuriamo una fonte di energia che garantisce sicurezza, prezzi bassi e decarbonizzazione” ha concluso Regina.