La criosfera, l’insieme dei ghiacci della Terra, concentrati per il 90% nella regione antartica, sta subendo danni irreversibili, con molte aree del Pianeta che potrebbero sperimentare a breve l’innalzamento del livello del mare e la perdita di risorse idriche, impattanti sulla nostra capacità di adattamento. Emerge questo dal nuovo Rapporto sullo Stato della Criosfera 2024, pubblicato dall’International Cryosphere Climate Initiative (ICCI) e presentato alla Cop29 di Baku.
Le ricadute ambientali sono evidenti: la calotta glaciale della Groenlandia sta perdendo addirittura 30 milioni di tonnellate di ghiaccio ogni ora, il Venezuela ha perso il suo ultimo ghiacciaio e l’Eternity Glacier dell’Indonesia, l’ultimo ghiacciaio tropicale dell’Asia, si avvia verso la scomparsa, prevista entro i prossimi due anni. Gli autori, inoltre, evidenziano come la perdita di ghiaccio marino sia una diretta conseguenza del superamento del limite di 1,5°C dell’accordo di Parigi. Proprio Baku, la capitale dell’Azerbaijan che ospita la Cop29, si mostra particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico: la città dipende, per il 26% del suo approvvigionamento idrico, dal manto nevoso e dai ghiacciai, che con il loro progressivo scioglimento configurerebbero una situazione di potenziale criticità per la stessa vivibilità dell’intera area.
Con lo scioglimento progressivo del permafrost le regioni artiche emettono più carbonio di quanto ne assorbano ed entrambi gli oceani polari mostrano segni crescenti di acidificazione, con potenziali danni a lungo termine per la pesca regionale, come quella del merluzzo e del salmone, e in generale sulla loro biodiversità.
Da queste conseguenze ad alto impatto parte dunque l’esigenza improrogabile di ridurre le emissioni di CO2: l’aumento della loro concentrazione nell’atmosfera potrebbe tradursi in un incremento di almeno 3°C entro la fine del secolo. Uno scenario, sottolineano i ricercatori, decisamente allarmante e che potrebbe peggiorare la situazione della flora e della fauna.
“Non stiamo parlando di un futuro lontano” ha dichiarato Pam Pearson, direttrice dell’International Cryosphere Climate Initiative. “Gli impatti della perdita della criosfera sono già percepiti oggi da milioni di persone diventeranno sempre più rilevanti con il passare del tempo in cui i leader ritarderanno un’azione di risposta realmente efficace. Salvare la criosfera significa salvare noi stessi”.