Utilities elettriche

Climate Action 100+ fissa obiettivi Net Zero per il settore delle utilities elettriche

Gli investitori coinvolti in Climate Action 100+, la più grande iniziativa di coinvolgimento degli investitori al mondo sui cambiamenti climatici con firmatari responsabile di oltre 60.000 miliardi di dollari in attività, hanno pubblicato il report “Global Sector Strategies: Investor interventions to accelerate net zero electric utilities”, una nuova serie di regole che delineano le azioni necessarie affinché il settore delle società produttrici di energia elettrica faccia progressi verso il raggiungimento del traguardo Net Zero.

Rappresentando il 40% delle emissioni annuali, il settore dell’elettricità globale è responsabile più di qualsiasi altro in fatto di emissioni inquinanti, con molte catene di produzione che dipendono dalla decarbonizzazione dell’elettricità per i loro obiettivi Net Zero. Con la domanda di elettricità che, secondo le previsioni, crescerà di oltre il 166% a livello globale entro il 2050, è necessaria un’azione urgente ora per decarbonizzare il settore e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°.

Anche se l’intensità delle emissioni della produzione di energia elettrica sta diminuendo, non vale lo stesso per le emissioni assolute. Infatti, i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli asiatici, continuano ad usare combustibile fossile per aumentare la produzione di energia elettrica.

Come sottolinea il rapporto Climate Action 100+, per allinearsi allo scenario Net Zero della IEA entro il 2050, le emissioni derivanti dalla produzione di elettricità devono raggiungere lo zero netto entro il 2040 a livello globale ed entro il 2035 nelle economie avanzate.

Il percorso per raggiungere questi obiettivi è molto critico e il settore non è attualmente sulla buona strada per rispettare le scadenze fissate, infatti, stando ai risultati di una indagine condotta dalla Transition Pathway Initiative, in un campione di 68 società del settore quotate, solamente Ørsted risulta avere un piano di decarbonizzazione coerente con il percorso 1.5° della IEA.

Per accelerare un’azione coordinata lungo la catena del valore e affrontare le sfide e le opportunità uniche del settore, Ceres e PRI, due tra i gruppi di investitori fondatori dell’iniziativa Climate Action 100+, hanno delineato le azioni prioritarie per le singole aziende, il settore e gli investitori. Le aspettative chiave delle aziende, che sono mappate rispetto agli indicatori del Climate Action 100+ Net-Zero Company Benchmark, includono:

  • Fissare un obiettivo per raggiungere il Net Zero entro il 2040 a livello globale ed entro il 2035 nelle economie avanzate, con più del 50% dell’obiettivo raggiunto entro il 2030.
  • Tracciare una chiara strategia di decarbonizzazione che riduca al minimo la dipendenza dal CCUS, eviti l’uso di compensazioni di carbonio e fissi una data per eliminare gradualmente l’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia elettrica.
  • Allineare il CAPEX con il percorso di 1,5°, includendo un’interruzione immediata degli investimenti in impianti a carbone e un impegno a garantire che la produzione di gas naturale sia a zero emissioni entro il 2040 a livello globale ed entro il 2035 nelle economie avanzate.
  • Fissare un obiettivo Net Zero per tutta l’energia venduta o distribuita, con un focus sul gas naturale per il riscaldamento.
  • Impegnarsi a fornire una transizione giusta, stabilendo a livello di consiglio di amministrazione come un’azienda intende gestire l’impatto sociale della transizione e chi sarà responsabile dell’attuazione.

Gli investitori hanno un ruolo importante da svolgere nell’accelerare la transizione allo zero netto all’interno del settore delle utilities. Ciò include una spinta per rimuovere le barriere normative e politiche lavorando in coordinamento con le reti partner che coordinano Climate Action 100+ (AIGCC, Ceres, IGCC, IIGCC e PRI) e l’aumento degli investimenti in energia pulita nei paesi in via di sviluppo, impegnandosi con le banche di sviluppo multilaterali e le istituzioni finanziarie di sviluppo per distribuire ulteriori capitali a progetti sostenibili.

Il rapporto sulla strategia di settore fa parte di un nuovo flusso di lavoro più ampio di Climate Action 100+ che ha visto nei mesi precedenti la pubblicazione delle strategie relative ai settori dell’aviazione, dell’acciaio e del Food&Beverage. Nei prossimi mesi, Ceres e PRI rilasceranno ulteriori rapporti strategici per altri settori ritenuti chiave nel processo di transizione verso una economia a basse emissioni di carbonio.