Enel dona un milione di euro alla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna | ESG News

Climate Change

Cambiamento Climatico: Emilia-Romagna travolta dalle esondazioni

Il cambiamento climatico continua a colpire l’Emilia-Romagna: dopo mesi di siccità, due giorni di pioggia senza precedenti hanno causato esondazione di fiumi in pianura e frane in montagna e collina. 

Le più colpite sono le province di Bologna e Ravenna, dove i diluvi hanno provocato due vittime, nonostante l’azione tempestiva della protezione civile. Ammontano a 500 gli sfollati, molti a scopo precauzionale, altri perché i piani inferiori delle loro case sono diventati impraticabili. Per loro sono già stati allestiti punti di accoglienza fra palestre e palazzetti dello sport, mentre scuole, treni e strade sono stati chiusi a causa degli allagamenti.

Le esondazioni provengono principalmente dagli affluenti del fiume Reno, che si trovava ai minimi storici di portata, come il Po, a causa della siccità degli ultimi mesi. Sovraccaricati dalle piogge, i suoi affluenti sono andati sotto stress con dei picchi di crescita mai visti in così poco tempo, passando dalla soglia di siccità al superamento del livello di guardia in sole 24 ore. I millimetri d’acqua caduti ammontano a 140, un quinto della media nazionale.

La situazione in cui giace il più grande fiume italiano è rappresentativa del livello di disagio dei fiumi, che mal sopportano i lunghi periodi di siccità alternati a precipitazioni violente e concentrate in un breve lasso di tempo. Tutti sintomi del cambiamento climatico. Come l’anno scorso a giugno, quando già si iniziava a capire la grave siccità che avrebbe colpito l’Europa e l’Italia durante l’estate, anche ora Coldiretti sta iniziando a contare i danni per il settore agricolo, dato che le terre coltivate sono state travolte dalle inondazioni.

Nella maggior parte dei casi si sono allagate zone rurali e golenali, ma sono anche state raggiunte le aree periferiche di centri abitati più grandi, come Faenza, mentre a Bologna è esondato un canale sotterraneo che ha portato alla chiusura di una strada. L’allerta rossa è stata estesa alle prossime ore. Nonostante non siano più previste precipitazioni, alcuni fiumi rimangono in una fase di piena e permane il rischio frane.

Nello Musumeci, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, ha già firmato un decreto per la mobilitazione straordinaria del sistema nazionale di protezione civile e per lo stanziamento dei primi fondi.